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Cento giorni per Cento orti, il crowdfunding per il diritto al cibo

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Cento giorni per Cento orti è il progetto innovativo che Slow Food insieme a Starteed, Consorzio Icrea e payleven, il lettore di carte che si collega allo smartphone e tablet, hanno messo in piedi per raccogliere fondi al fine di creare orti in 25 paesi africani

Slow Food fin dalla sua nascita opera per garantire a tutti l’accesso al cibo buono, pulito e giusto: il progetto più innovativo è “Cento giorni per Cento orti” che ha l’obiettivo di raccogliere fondi per creare orti in 25 Paesi africani. Quest’iniziativa, a differenza delle altre, ha una marcia in più perché sfrutta il concetto di crowdfunding che unisce tradizione e innovazione nei sistemi attraverso i quali accettare le donazioni.

Cento giorni per Cento orti è partita il 20 settembre a Bra in occasione di Cheese e prosegue fino al 29 dicembre. L’iniziativa fa parte del progetto Mille orti in Africa portato avanti dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. Partito da due anni, ha già reso possibile la creazione di oltre 800 orti nel continente africano. In 25 Paesi, 50 coordinatori e 30.000 persone hanno coltivato, innaffiato, raccolto, per dare la possibilità di avere un futuro anche agli abitanti del loro Paese. Ogni orto garantisce l’accesso al cibo a chi lo coltiva, la tutela della biodiversità mediante l’utilizzo di varietà locali e lo sviluppo dell’economia grazie alla vendita al mercato dei prodotti in eccesso. Un orto significa migliorare radicalmente la qualità della vita di almeno 30 persone e delle loro comunità.

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Carlo Petrini presidente di Slow Food e Claudio Bedino fondatore diStarteed allevento Cheese mentre accettano una donazione grazie a payleven

L’obiettivo di “Cento giorni per Cento orti” è quello di raccogliere i 90.000 euro necessari a realizzare altri Cento orti in Africa appunto in soli cento giorni, anzi ormai i giorni sono meno di 50. Per questo ambizioso rush si è deciso di sfruttare il crowdfunding per trasformare i sostenitori in veri e propri ambasciatori del progetto.

Perché crowdfunding?

Perché – spiega Carlo Petrini, presidente di Slow Food – crowdfunding significa che tutti insieme possiamo farcela! Possiamo farcela a migliorare il mondo in cui viviamo a partire dall’Africa, un continente oggetto di una violenza inaudita di cui non possiamo essere complici. Se tutti noi, e siamo tanti, che crediamo che il cibo sia un diritto di tutti, che l’ambiente vada tutelato e che la biodiversità sia un valore, contribuiamo con quello che possiamo e coinvolgiamo i nostri amici, possiamo davvero fare delle grandi cose, come dimostrano i risultati conseguiti fino ad oggi”.

Per raggiungere i propri ambiziosi obiettivi, Slow Food si è avvalsa delle collaborazioni di partner importanti nell’ambito della raccolta fondi e gestione dei pagamenti.

Slow Food ha scelto di intraprendere il progetto con l’ausilio di Starteed che, coinvolgendo altri due “partner”, Consorzio Ricrea e payleven è riuscito a dare una forte nota di innovazione a quello che è un concetto rimasto fermo da anni, la raccolta dei fondi benefica, e nella speranza di raggiungere l’obiettivo grazie a sempre più mezzi per donare” rivela Claudio Bedino fondatore di Starteed, “Grazie alla nostra piattaforma online infatti è stato possibile costruire uno strumento semplice, senza confini, che consente di dar voce a chi crede che il coinvolgimento e la passione siano la via verso il bene comune.”

Il nuovo sistema sicuramente aiuterà a raccogliere fondi in modo più veloce e permetterà di raggiungere un bacino più vasto di possibili donatori. Al barattolo di latta, distribuito in parecchi negozi in tutt’Italia e nel quale lasciare il resto, si è aggiunta la raccolta online tramite carta di credito e quella sempre tramite carte di credito o debito, ma di persona. La raccolta di persona, è stata resa possibile grazie al dispositivo Chip & PIN di payleven; durante gli eventi di sponsorizzazione del progetto i donatori hanno potuto esprimere la propria generosità senza finire tutte le banconote custodite nel loro portafogli, ma semplicemente strisciando la propria carta di credito o di debito nell’innovativo lettore di carte che si collega via Bluetooth a smartphone/tablet.  E chissà che in questi ultimi 48 giorni che rimangono per la raccolta, si riesca anche a superare la somma desiderata. Alberto Adorini, fondatore e Amministratore delegato di payleven Italia commenta:

Noi di payleven siamo felici di poter prendere parte a questa rivoluzione e soprattutto di dare il nostro contributo a cause così nobili. Grazie al nostro innovativo dispositivo Chip & PIN durante l’evento inaugurale del progetto sono state raccolte somme notevoli che altrimenti sarebbero andate perdute”.

Una bella iniziativa che ci piaceva raccontarvi perchè mette insieme due parole, due concetti che solo apparentemente possono sembrare distanti, come Solidarietà e Innovazione, ma che invece sono molto più vicini di quello che si pensa e questo progetto ne è la lampante dimostrazione.

E poi vogliamo anche invitarvi a visitare il sito 100x100orti.org e a sostenere il progetto.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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