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Akamai presenta lo Stato di Internet nel secondo trimestre 2012

Akamai pubblica il Rapporto sullo Stato di Internet relativo al secondo trimestre del 2012. L’Italia entra nella top 10 dei Paesi origine del maggior numero di attacchi informatici. Penultimi in Europa per numero di connessioni broadband e high broadband, peggio fa solo la Turchia

Attack-traffic 2012

Akamai Technologies, Inc. (NASDAQ: AKAM), la principale piattaforma cloud che consente di offrire agli utenti un’esperienza online sicura e a elevate prestazioni, in qualunque parte del mondo e su ogni dispositivo, ha pubblicato il Rapporto sullo Stato di Internet relativo al secondo trimestre 2012 (disponibile all’indirizzo www.akamai.com/stateoftheinternet). Basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform il rapporto offre un’analisi approfondita di dati quali penetrazione di Internet, traffico mobile e consumo di dati, origine degli attacchi informatici e velocità di connessione globale e locale.

Il Rapporto seguente include anche un’analisi dell’utilizzo di browser mobile per tipologia di connessione al network, effettuata tramite Akamai IO.

Come già ricordato in occasione della presentazione dello Stato di Internet nel primo trimestre del 2012, Akamai ha ridefinito i concetti di Broadband e High Broadband, per adeguarsi ai target di velocità stabiliti da USA, Cina e Commissione Europea. Vengono dunque considerate ‘broadband’ le connessioni pari o superiori a 4 Mbps, e ‘high broadband’ quelle pari o superiori a 10 Mbps.

Di seguito, i principali rilevamenti europei e italiani:

Penetrazione di Internet

Sono più di 665 milioni e provengono da 242 Paesi, gli indirizzi IPv4 unici che, nel secondo trimestre 2012, si sono connessi alla Akamai Intelligent Platform: circa il 10% in più rispetto a un anno fa.

Poichè, in molti casi, un singolo indirizzo IP rappresenta più individui, Akamai stima che il numero totale di utenti web unici connessi alla sua piattaforma sia superiore al miliardo.

Gli indirizzi IPv4 sono ormai prossimi all’esaurimento, come hanno recentemente annunciato sia il RIPE (European Internet registry) sia l’ARIN (Internet registry for the Americas).

Osservando i tassi di penetrazione di Internet a livello globale, l’Italia si piazza al nono posto, con un’impressionante crescita di indirizzi IP del 25% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno e di oltre il 6% rispetto al trimestre precedente. 

Traffico legato agli attacchi informatici

Attraverso i rilevamenti di un set distribuito di agenti attivi su internet, Akamai è in grado di monitorare il traffico legato agli attacchi informatici e individuare sia i Paesi origine del maggior numero di attacchi sia le porte loro obiettivo. Con il 16% degli attacchi osservati, è la Cina la maggiore fonte per il secondo trimestre 2012, seguita da USA (12%) e Turchia (7,6%). L’Europa è stata responsabile di oltre il 36% del traffico legato agli attacchi.

Mentre lo scorso trimestre il 77% delle azioni malevole si dirigeva su dieci porte in particolare, in questo trimestre la concentrazione di traffico è scesa al 62%, probabilmente a causa di una diminuzione di attacchi alla Porta 445.

L’Italia entra al nono posto nella top ten delle nazioni che generano il maggior numero di attacchi informatici, essendo responsabile del 2.1% degli attacchi, in crescita dell’1,9% rispetto al trimestre precedente. 

Connessioni-High-BroadbandAdozione broadband e high broadband

E’ la Svizzera la nazione europea che ha fatto registrare la più alta percentuale di adozione di high broadband tra i Paesi analizzati, con il 22% delle connessioni alla piattaforma Akamai superiori ai 10 Mbps. Rispetto allo scorso trimestre, tre Paesi europei hanno visto aumentare l’adozione di high broadband di oltre il 10%: Repubblica Ceca (+21%), Regno Unito (+17%) e la stessa Svizzera (+15%).

Un’analisi anno su anno rivela che la Svezia ha avuto la percentuale di crescita più bassa (+14%), mentre la Spagna la più alta (+132%). Alcuni Paesi hanno registrato un declino rispetto all’anno scorso: quasi impercettibile, come il -1% dell’Irlanda, oppure notevole, come il -27% del Portogallo.

Connessioni-BroadbandLe connessioni broadband (superiori ai 4 Mbps) vanno per la maggiore in molti Paesi europei, con la Svizzera ancora in cima alla classifica e un livello di adozione di broadband pari quasi all’80%, seguita a ruota dai Paesi Bassi.

In Italia, l’adozione della banda larga, rispetto al trimestre precedente, è purtroppo calata del 14%, stabilizzandosi a 28%. E’ invece aumentata dell’ 1,6% l’adozione della high broadband: ad oggi il 2,6% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps.

Tirando le somme a livello europeo, l’Italia si piazza però al penultimo posto per numero di connessioni sia broadband sia high broadband: peggio solo la Turchia. 

Velocità e picchi di connessione media

Tra il primo e il secondo trimestre 2012, la velocità di connessione globale media è salita a 3 Mbps, in aumento del 13% e in continuo proprio trend di crescita. Negli ultimi tre mesi esaminati, ecco le nazioni europee entrate nella top 10 globale: Svizzera con una velocità di connessione media pari a 8.4 Mbps, seguita da Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Danimarca e Finlandia.

L’Austria è il Paese europeo che ha visto la crescita maggiore nel secondo trimestre 2012 (+11%), arrivando ai 6,3 Mbps. La Spagna ha invece registrato la crescita minore (+0,5%) giungendo a 4,6 Mbps.

Velocità-connessione-mediaIl picco medio della velocità di connessione è aumentato globalmente del 44% anno su anno. In Europa, hanno registrato aumenti notevoli: Polonia (+38%), Regno Unito (+28%), Spagna (+28%) e Svizzera (+25%). Il picco più alto d’Europa è stato comunque raggiunto dalla Romania: 38,6 Mbps.

In Italia, la velocità media di connessione nel secondo trimestre 2012 si attesta sui 4 Mbps, più lenta quasi del 3% rispetto al trimestre precedente, e del 4,2% rispetto allo stesso periodo lo scorso anno.  Il picco di velocità di connessione raggiunto in Italia è pari a 17.4 Mbps, maggiore di quasi il 5% rispetto allo scorso anno.

Connettività mobile

E’ un operatore mobile russo ad offrire la velocità media di connessione maggiore (7,5 Mbps); il picco medio di velocità di connessione è stato invece raggiunto da un provider britannico (44,4 Mbps). I dati di browser mobile raccolti da Akamai IO per il mese di giugno 2012 mostrano che, approssimativamente, il 38% delle richieste globali su reti cellulari proviene da Android Webkit, il 33% da Safari Mobile, il 23% da Opera Mini e il 4% da Blackberry. I trend cambiano nel momento in cui vengono inclusi nell’analisi tutti i network (non solo quelli cellulari): in questo caso, da Safari Mobile giungono circa il 60% delle richieste e da Android Webkit circa il 23%. Tutti i browser mobile rimanenti riportano percentuali significativamente più basse. Questo indica, dunque, che i dispositivi Android vengono utilizzati più frequentemente sulle reti cellulari, mentre i dispositivi iOS più in generale su tutto il WiFi.

In Italia esiste un divario di circa 1,3 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (3,09 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (1,8 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 15,7 Mbps ai 10,6 Mbps.  

Il rapporto sullo stato di Internet di Akamai

Il rapporto trimestrale di Akamai sullo stato di Internet, basato sulle informazioni raccolte dalla Akamai Intelligent Platform, approfondisce aspetti importanti di Internet, come la velocità di connessione per area geografica, i Paesi origine di attacchi informatici e la connettività mobile, analizzando inoltre le principali tendenze nel corso del tempo. Per ulteriori informazioni e per accedere ai Rapporti precedenti: www.akamai.com/stateoftheinternet

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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