web analytics
back to top

Data Visualization e i suoi effetti, intervista con Michela Guerra di SAS Italia

In vista del SAS Forum, che si terrà a Milano il prossimo 22 aprile, ho intervistato Michela Guerra, Marketing Communications Manager di SAS Italy. Argomento cardine la Data Visualization e gli effetti che questa comporta nell’attività di un’azienda e l’emergere della figura del “Data Scientist”.

L’intervista con Michela Guerra, Marketing Communications Manager di SAS Italy, è un’occasione preziosa per comprendere cosa sia, effettivamente, la Data Visualization e quali siano i suoi effetti all’interno dell’azienda. Molti, anche, gli spunti di riflessione sui vantaggi che l’analisi del dato può portare alle PMI italiane, alla costante ricerca di nuove opportunità per migliorare il proprio business.

La chiacchierata con Michela Guerra è stata fondamentale, poi, per avere una visione più completa sugli scenari professionali che si stanno aprendo grazie alla Data Visualization e all’Internet Of Things e per comprendere meglio la nascita di una figura chiave come quella del Data Scientist.

Ecco, nello specifico, gli argomenti trattati.

La prima domanda riguarda la Data Visualization. Cos’è e a cosa serve?

La Data Visualization, ovvero la parte più importante e imprescindibile del nostro lavoro, in gergo viene definita “l’ultimo miglio“, e rappresenta l’ultima parte della catena del valore del dato. Per noi di SAS è una parte importantissima, ma rappresenta solo l’ultima parte di un processo molto più complesso. Prima di questa, infatti, è necessario passare dall’estrazione del dato, all’integrazione di esso fino alla “data quality”: è solo grazie a questo lungo processo che il dato diventa fruibile per l’utente finale.

Quanto tempo si impiega per arrivare all’ultimo miglio? E qual è l’importanza delle fasi precedenti?

È importante precisare che l’offerta di SAS Italy non è univoca bensì basata sulle esigenze del singolo cliente. Ad ogni cliente viene proposta una soluzione studiata ed ottimizzata sulla base di esigenze specifiche e la profondità di analisi del dato è diversa, di conseguenza, di caso in caso.

Il portafoglio clienti di SAS è particolarmente ricco e variegato; si passa da aziende leader nel settore delle telecomunicazioni, al Banking, alle Utility fino alla Pubblica Amministrazione, giusto per citare qualche mercato.

Accanto a questi clienti lavoriamo anche con le PMI, con logiche completamente diverse rispetto ai big.

Per quanto riguarda, invece, le tempistiche per arrivare all’ultimo miglio la risposta é duplice perché su progetti molto grandi, ogni parte della catena del valore del dato ha tempi e modalità diverse tant’è che possiamo parlare di “Big Data” vista l’enorme quantità di dati da analizzare.

Nel caso invece delle aziende medio piccole i dati non sono “big” ma relativamente più piccoli, proporzionalmente agli interessi aziendali.
In questi casi abbiamo realizzato delle soluzioni ad hoc, dei veri e propri “pacchetti” customizzati sulla base delle esigenze del singolo cliente.

data-visualization

Quindi anche le PMI cominciano a sentire questa esigenza?

Assolutamente sì. Quello che noi vediamo dal nostro punto di osservazione è che la domanda di soluzioni di analisi dei dati – perché banalmente di questo si tratta- è veramente in aumento anche in realtà piccole. Si inizia, infatti, ad avere coscienza che l’intuito imprenditoriale (fondamentale tra l’altro poiché il guizzo non verrà mai sostituito dal software) non basta e che senza un’analisi approfondita del dato, che include anche una re-ingegnerizzazione dei processi, è difficile in questo momento competere.

Una volta si diceva che l’analisi del dato dà “un vantaggio competitivo”, oggi dico che l’analisi del dato è fondamentale per sopravvivere.

E qui torno alla tua domanda iniziale, la visualizzazione delle informazioni del dato elaborato è fondamentale per un manager o per un imprenditore, perché gli permette di vedere, di esplorare e di analizzare i dati direttamente da un cruscotto o da un’interfaccia, in maniera semplice ed intuitiva. Anche da mobile tra l’altro perché queste informazioni posso essere fruite da qualsiasi device. E’ chiaro che quando ti rivolgi a questi imprenditori mostrando loro gli enormi vantaggi derivanti dall’analisi del dato riescono a comprendere che il loro intuito manageriale può integrarsi con l’analisi oggettiva del dato.

Ma oggi le PMI sentono davvero questa esigenza? E poi, sono effettivamente attrezzate in una società in cui gli impulsi ormai arrivano da diverse parti? Esiste davvero questa coscienza?

Per rispondere alla prima domanda ti dico sì, esiste questa esigenza ed è ben tangibile. La difficoltà maggiore per le numerose PMI che tutti i giorni lottano contro la situazione economica sta proprio nel credere e nell’adottare, poi, una soluzione di questo tipo. Alcuni imprenditori abbracciano la Data Visualization, consci degli enormi benefici che questa può garantire al loro Business, altri, invece, decidono di esplorare questo mercato con investimenti davvero minimi, rischiando che la strategia resti fine a se stessa.

Per migliorare la redditività è fondamentale mantenere un certo equilibrio tra avanguardia tecnologica, nuove idee di business ed, infine, innovazione di processo ed organizzativa. Se questi elementi non vanno di pari passo, si rischia di fossilizzarsi e di restare nell’ambito tattico, dando vita ad un’innovazione fine a sé stessa, di breve periodo. Il salto di qualità in termini di innovazione, di business e di ritorno degli investimenti si può vedere, invece, in quelle aziende che hanno una visione più di lungo periodo.

L’adozione, da parte delle PMI, di soluzioni basate sull’analisi dei dati presuppone, di conseguenza la volontà di aprirsi a nuovi orizzonti andando, se necessario, a modificare anche il proprio background culturale.

L’aprirsi a nuovi orizzonti, tuttavia, non è sufficiente: è fondamentale formare figure professionali consapevoli e pronte a gestire attività di questo tipo. In questo processo, è cruciale il Data Scientist: si tratta di una figura dotata di precise e specifiche competenze ma, soprattutto, di una visione strategica e lungimirante sul futuro aziendale.

Quindi l’aspetto innovativo serve da base all’approccio all’analisi del dato? Se non si approccia in questo modo, difficilmente la si considera di lungo periodo.

Michela-Guerra---SAS
Michela Guerra SAS Italia

Sì, vero ma è il valore strategico ad essere, già di per sé una strategia innovativa. Vi è un ritorno nell’investimento quando queste risorse vengono utilizzate in ottica davvero strategica, allora il ROI sì che si vede. Gli esempi di prima sono determinanti.
Poter geolocalizzare con gli Analytics i movimenti di un cliente all’interno del territorio, oppure fare delle campagne estremamente profilate e basate sui suoi gusti personali, e non secondo cluster, è davvero possibile grazie alle soluzioni di Advanced Analytics di SAS. È proprio grazie agli strumenti di Advanced Analytics che è possibile aprirsi a nuovi e straordinari scenari.

Quali sono i settori che si avvantaggiano da un’inclusione strategica dell’analisi del dato?

Sono effettivamente tanti. Uno degli ambiti su cui lavoriamo di più, oltre al Marketing, è il Risk Management. Per capire l’importanza dell’analisi dei dati è sufficiente pensare all’eco che questa potrebbe avere in un’ottica di frodi, di Compliance, di adeguamento alle normative, in un’ottica di liquidità e di controllo di gestione. Tutta questa area è determinante per qualsiasi azienda che voglia essere profittevole sul suo mercato.
A trarre vantaggio dai nostri servizi anche il settore bancario, le aziende telco e, infine, le utilities. Le nostre soluzioni possono essere applicate ai settori più disparati garantendo, al contempo, un’offerta vasta ma studiata sulle specificità non solo di una specifica azienda ma anche dei singoli reparti della stessa.

I nostri esperti, in tutto il mondo, lavorano per competenze non solo di business ma anche di mercato e questo aspetto per noi è molto importante. Proprio perché il dato è tipico di ogni settore.

Un progetto che stiamo portando avanti con grande entusiasmo riguarda le Smart Cities. In Italia lavoriamo con una realtà importante come Torino ormai da anni, ma l’estero da questo punto di vista è molto più avanti. Ecco, l’Internet of Things, così come il Cloud offre delle potenzialità enormi dal punto di vista dell’analisi del dato ed è proprio questa una delle direzioni verso cui ci stiamo muovendo.

L’Internet delle Cose, in effetti, apre nuovi scenari e sicuramente di fronte ad una massa di dati che si crea c’è la necessità di strumenti per interpretarli. Come si pone un’azienda come SAS di fronte a questo scenario?

Come sai, SAS è un’azienda B2B ma buona parte del nostro lavoro riguarda anche la collaborazione con aziende che si rivolgono a noi per essere supportate nel lavorare con il cliente finale.
Quello che ti posso dire, in merito ai bisogni dei nostri clienti, è la crescente richiesta di semplicità.

L’innovazione e la conseguente adozione di nuove soluzioni tecnologiche implica, molto spesso, una certa dose di impegno e di flessibilità, soprattutto nella difficile fase di transizione da un modus operandi ad un altro.

La nostra mission sta proprio nel rendere davvero fruibili informazioni e dati sia al cliente finale sia al Consumer, nel caso in cui il nostro ruolo sia quello di intermediario tra un’azienda e l’utente finale.

Nell’era del Real Time semplificare la fruizione del dato deve essere la vera prerogativa.

Per farti capire l’importanza di quanto appena detto posso farti l’esempio di Octo Telematics, un nostro cliente leader nel settore dei servizi telematici per il settore assicurativo Automotive. Grazie al nostro software di Analytics, Octo Telematics monitora, ogni minuto, ben 100 mila chilometri percorsi da 3 milioni di clienti sparsi in 26 paesi del mondo, tutto grazie ad una scatoletta dentro all’automobile.

Questo processo permette di non considerare più l’assicurato come un semplice numero bensì di analizzarne le specificità per garantirgli, poi, un’offerta realmente customizzata.

In quest’ottica è lapalissiano come l’Internet of Things e l’analisi aumentata del dato vadano a modificare radicalmente il modello di business garantendo un’offerta altamente profilata. Si tratta di un cambio realmente epocale che vede la contrapposizione tra un’offerta basata su cluster ed un’offerta basata sulle specificità del singolo.

In questo nuovo panorama la figura del Data Scientist, come accennavo prima, risulta cruciale.
SAS da questo punto di vista è impegnata nella creazione di queste professionalità grazie alla collaborazione con le università italiane.
La creazione di queste nuove competenze avviene dando in uso gratuito agli studenti il nostro software in modo da permettere loro di acquisire una certa esperienza. Con l‘Università di Tor Vergata abbiamo attivato la seconda edizione di un master sui temi del digital e dei social legati all’analisi del dato dal quale stanno emergendo dei ragazzi straordinari. Oggi l’IT deve essere inserito in ogni attività dell’azienda ed investire in formazione è indispensabile.

Questo è, insomma, il classico momento del “farsi trovare pronti” da parte delle scuole, delle Università e anche da parte di aziende come la nostra. Noi ci impegniamo molto a contribuire alla cultura del dato e, da azienda che opera ormai da 40 anni sul mercato, sentiamo forte questa responsabilità tant’è che portiamo avanti il nostro impegno con le università davvero con costanza.

Ma davvero le aziende oggi devono includere al loro interno una Visual Organization?

È proprio nei dati che la nostra azienda vede la spinta propulsiva, non solo per competere nel marcato ma, soprattutto, per sopravvivere. Non si può negare il momento difficile, ma in alcuni casi si tratterebbe di cambiare il modello di business per provare aree nuove. Con il nostro software, grazie alla rilevazione del dato, si riesce a correlare i dati in modo semplice ed intuitivo riuscendo ad entrare in possesso di informazioni che difficilmente si otterrebbero.
La forza dei Big Data sta nel garantire alle aziende una certa lungimiranza e capacità di comprendere quali saranno gli scenari futuri: il vantaggio competitivo dei dati, se associato al guizzo creativo di cui parlavamo all’inizio, può rappresentare davvero quel quid necessario per acquisire nuove fette di mercato.
L’incrocio dei dati poi, e questo va specificato, non riguarda solo dati interni. Le nostre soluzioni incrociano dati interni e dati esterni per vedere cose che altrimenti non sarebbero visibili; siano esse positive o negative.

Il tema di fondo del prossimo SAS Forum, che si terrà il 22 aprile, è “Analytics for Everyone”, cosa succederà in quella giornata e cosa vi aspettate voi?

Analytics for Everyone” rispecchia un po’ questa nostra chiacchierata, rispecchia il fatto che l’analisi del dato non sia solo un’attività per esperti IT ma sia davvero alla portata di tutti. Chiunque può trarre vantaggio dall’uso intelligente degli Analytics.
Il SAS Forum per noi è l’evento dell’anno: coinvolgeremo tutta la nostra audience grazie alla partecipazione dei nostri numerosi Partners. Saranno presenti anche le università con una sezione dedicata proprio ai famosi Data Scientist di cui abbiamo parlato prima. Al SAS FORUM anche un’area dedicata alla stampa, aperta anche ai blogger. In generale ci attendiamo oltre 1000 persone.
I grandi protagonisti dell’evento saranno i nostri clienti che racconteranno la loro esperienza, i loro molteplici progetti e forniranno una viva testimonianza sull’importanza dei nostri strumenti nella loro realtà. Il SAS Forum, concludendo, è il palco dei nostri clienti.

Ecco, speriamo che questa nostra conversazione con Michela Guerra di SAS Italy, che ringraziamo davvero per la sua disponibilità, abbia contribuito a chiarire un po’ cosa sia la Data Visualization e quali gli scenari che ci attendono. E poi, ci vediamo il 22 aprile al SAS Forum 2015.

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

venerdì, 29 Marzo, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Sam Bankman-Fried condannato a 25 anni per frode

Sam Bankman-Fried, co-fondatore di FTX è stato condannato a 300 mesi di reclusione. Vale a dire 25 anni, per la frode delle criptovalute da 8 miliari di dollari.

UE 2024, ecco le linee guida per aziende tech e social media

L'UE ha rivelato le direttive per la sicurezza delle elezioni europee del 2024. Enfasi su moderazione dei contenuti e la lotta ai deepfake sulle piattaforme.

Ecco la situazione di X: numero di utenti e engagement

Dopo un anno e mezzo dall'acquisizione di X da...

Indagine UE su Apple, Meta e Google ai sensi del nuovo DMA

La Commissione UE avvia indagini su possibili violazioni del Digital Markets Act da parte di colossi tech come Apple, Google e Meta.