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Ecco CheWiFi!, l’app per l’Open Data del wifi in Italia

Ecco finalmente “CheWiFi” l’applicazione che svela tutti gli hotspot wifi disseminati lungo il nostro stivale. L’applicazione, disponibile per Android e presto per iPhone, Windows Phone e Blackberry, nasce dall’iniziativa di “CheFuturo!” e di “CheBanca!” e rappresenta ad oggi il primo tentativo di realizzare un database completo del wifi in Italia. Grazie alla partecipazione di tantissime persone, sono stati mappati 10,139 hotspots di cui il 60% al Nord, il 28% al Centro e 12% Sud e Isole

E’ arrivata finalmente “CheWifi!“,  l’App di “CheFuturo!” studiata per offrire un servizio a chi si connette in mobilità e per creare una mappa aggiornata degli hotspot in tutta Italia. Fortemente voluta da “CheFuturo! – il lunario dell’innovazione” e da “CheBanca!“, editore di CheFuturo! e banca retail del Gruppo Mediobanca, la nuova app contiene l’elenco degli hotspot disponibili più vicini a chi si connette.

Grazie alla collaborazione di tutti coloro che hanno partecipato nella segnalazione, oltre 24 mila, dei vari hotspots wifi sul territorio italiano, sono stati quindi mappati ben 10,139 mila hotspots. L’App fornisce così lo stato del wifi in Italia con due obiettivi:

  • fornire un servizio essenziale a chi usa l’applicazione in mobilità;
  • creare una mappa aggiornata del wifi nel nostro paese. 

Tutti possono ancora partecipare attivamente alla creazione della mappa del wifi che va sviluppandosi man mano. E come si può fare? Basta segnalare i punti hotspot conosciuti attraverso la pagina Facebook di CheFuturo!, su Twitter inviando un tweet con hashtag #chewifi, oppure proponendosi come uno dei 50 beta tester per provare in anteprima l’applicazione, iscrivendosi al programma di beta, attraverso Facebook o Twitter.

Sarà un database aperto a tutti – dichiara Riccardo Luna, direttore di CheFuturo! – Riteniamo che questa sia la modalità giusta per consentire a chiunque di creare una app,  se lo vorrà, con i dati che raccoglieremo, perché anche questo serve a far crescere l’ecosistema dell’innovazione: le app civiche sono servizi, creano mercati, producono valore e diffondono cultura.” 

Un esempio su tutti? La rete wireless di Firenze, che mette insieme Comune e Università di Firenze, è una tra le più estese a livello nazionale ed europeo ed è destinata a svilupparsi ulteriormente nei prossimi mesi. O l’esempio di Milano dove è attiva OpenWifiMilano, rete wireless outdoor gratuita del Comune di Milano che permette di navigare all’aperto con qualsiasi dispositivo Wi-Fi nelle aree coperte dal servizio e che conta al momento circa 500 punti hotspot, numero in crescita.

Come dicevamo all’inizio, l’app è già disponibile per i dispositivi Android e scaricabile da Google Play, seguendo questo link, ed sarà presto disponibile per iPhone, Windows Phone e Blackberry. Per quel che riguarda l’app per iPhone è già testabile per tutti coloro che si registrano sulla pagine di CheFuturo!

chewifi-BolognaNoi l’abbiamo e scaricata e lo screenshot che vi mostriamo è relativo alla città da cui scriviamo, Bologna. “CheWifi!” vi fornisce, una volta individuata la vostra posizione in automatico, tutti gli hotspots mappati nella vostra zona e quindi vi permette di poter cercare il punto dal quale connettervi senza problemi.

In basso trovate l’infografica che raccoglie tutti i dati che sono venuti fuori dalle segnalazioni, ricordiamo oltre 24 mila. E notate che il 60% degli hotspots wifi è localizzato al Nord, il 28% al Centro e il 12% al Sud e nelle Isole.

La città con più punti wifi è Roma con il 14,1% degli hotspots, seguita a ruota da Milano (13,7%) e fin qui era abbastanza normale attendersi le grandi metropoli tra le posizioni alte. Ma poi arrivano le prime sorprese, infatti subito dietro Milano si piazza Trento (8,6%). Poi segue Firenze (4,8%). La prima città del Sud che incontriamo scorrendo la classifica è Napoli (1,2%).

Gli hotspots localizzati sul tutto lo stivale sono stati, su 24.212 segnalazioni, appunto 10,139 di cui il 66% gratuiti e il 34% a pagamento.

La Lombardia (20%) è la regione italiana con più hotspots localizzati, segue poi il Lazio (16,1%), poi Emilia Romagna e il Trentino Alto Adige (11,6%).

Molti i comuni e le regioni che hanno aderito a CheWifi!: Firenze e Milano in primis ma anche Prato, il Friuli Venezia Giulia, il Trentino, le Marche, Napoli solo per citarne alcuni.

Infografica-CheWifi

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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