Il logo di oggi che compare sulla home page di Google ci ricorda i 20 anni dal lancio in orbita del telescopio Hubble, divenuto utilissimo per definire l’età dell’Universo.
Anche oggi Google, con un logo celebrativo, ci ricorda un avvenimento importante. La data di oggi segna il lancio in orbita del telescopio Hubble che si è ruvelato utile per scoprire nuove cose sul nostro universo, a cominciare dall’età. Il telescopio fu lanciato il 24 aprile 1990 e costò 1,6 miliardi di dollari, prendendo il nome dell’astrofisico americano Edwin Hubble, che nei primi decenni del ‘900 dimostrò che l’universo è in perenne espansione ed è molto più vasto di quanto si credesse.Il telescopio e’ stato collocato su un’orbita alta 600 km dalla quale puo’ operare evitanto la deformazione dell’atmosfera e sfruttando al massimo le proprie pontenzialita’. In queste condizioni ottimali la sua capacita’ di osservazione dovrebbe raggiungere i 14 miliardi di anno luce contro i 2 dei migliori telescopi terrestri riuscendo quindi ad ottenere informazoni fondamentali sull’origine dell’universo.
Il telescopio ha osservato aspetti del cielo impossibili da vedere con i telescopi basati a Terra, e le sue scoperte hanno avuto un impatto rivoluzionario sull’astronomia. Anche la loro quantità è impressionante, con oltre 8.000 articoli scientifici. Per esempio, nel 1994 Hubble ha inviato le immagini spettacolari dell’impatto su Giove della cometa Shoemaker-Levy. E’ stato Hubble a indicare per la prima volta che esistono altri sistemi solari oltre al nostro e, all’interno di uno di questi, ha catturato la prima immagine ottica di un pianeta extrasolare. Il telescopio spaziale ha inoltre fornito le prime evidenze sull’esistenza dell’energia oscura che costituisce il 70% dell’universo.
Ha inoltre osservato complessivamente più di 446.000 galassie, studiando così la distribuzione della materia nell’universo. Questi dati hanno anche permesso di realizzare una mappa in 3D della materia oscura, la materia ancora misteriosa che occupa il 25% dell’universo, mentre la materia visibile ne costituisce appena il 5%. Le osservazioni di Hubble hanno inoltre permesso di definire esattamente l’eta’ dell’universo, di ‘vedere’ le prime galassie e di dimostrare che al centro di alcune galassie di grandi dimensioni si trovano giganteschi buchi neri.
Hubble sarà operativo almeno fino al 2014, ma considerando che considerando che il suo rientro nell’atmosfera è previsto fra il 2019 e il 2032, la sua ‘missione effettiva’ potrebbe essere prolunagata ancora a lungo.