web analytics
back to top

Il 43% dei lavoratori di piccole e medie imprese sono multi-screener

mobile-multi-screener

Una recente indagine di F-Secure, “Digital Company Survey 2013”, rivela che quasi la metà dei lavoratori di piccole e medie imprese sono multi-screener, nel senso che utilizzano sia i Pc che i dispositivi mobili per svolgere la quotidiana attività lavorativa

Sul nostro blog siamo soliti indagare come ci stiamo relazionando al Mobile che sempre di più interessa il nostro quotidiano. E, tra le tante conferme, da ultima abbiamo visto quanto rilevato da Audiweb evidenziando come nel 2013 29 milioni di italiani si sono connessi alla rete attraverso i propri dispositivi mobili, 22 milioni da smartphone e 7 milioni da tablet. Allora ci siamo chiesti, anche attraverso i vostri feedback e le vostre opinioni attorno a questi temi, quanto il mobile in effetti influenzi anche la nostra vita lavorativa. E per rispondere a questo quesito oggi vi proponiamo questo interessante sondaggio realizzato da F-Secure, una delle più importanti aziende a livello mondiale nella produzione di software antivirus, al quale hanno risposto 805 dipendenti di aziende con un massimo di 500 dipendenti, provenienti da Germania, Italia, Francia, UK, Svezia, Finlandia, Polonia e Stati Uniti, su argomenti come corporate security e servizi cloud. Il 67% degli intervistati erano uomini, mentre il 37% erano donne. Ma vediamo l’esito di questo sondaggio:

  • il 43% dei lavoratori di piccole-medie aziende sono multi-screener: usano un PC o un notebook così come i dispositivi mobili per lavorare quotidianamente;
  • le percentuali di multi-screener sono più elevate tra le aziende sotto i 50 dipendenti (63%), e più basse in aziende dai 50 ai 500 dipendenti (45%);
  • il 39% dei lavoratori usa dispositivi mobili forniti dall’azienda;
  • nelle realtà sotto i 50 dipendenti, l’uso di dispositivi mobili forniti dall’azienda è più elevato, 75%;
  • nelle aziende dai 50 ai 500 dipendenti la percentuale scende al 40%.
  • le aziende svedesi e finlandesi hanno le percentuali più elevate di dispositivi mobili, rispettivamente dal 50% e 47% dei lavoratori;
  • le aziende tedesche e statunitensi hanno invece il numero più basso di dispositivi mobili, 35% e 34%.
  • il 34% dei dipendenti lavora fuori ufficio o viaggia regolarmente.

Anche in questo caso, questo numero è più elevato tra le aziende più piccole (50%), e scende al 35% per aziende dai 50 ai 500 dipendenti. Le aziende in Francia e UK hanno il numero più elevato di persone che lavorano fuori ufficio regolarmente, con il 43% e 40% rispettivamente.

Oggi il posto di lavoro è sempre meno rappresentato da una scrivania in un ufficio, ma sempre più dalla mobilità che consente di essere ovunque e accedere e condividere informazioni in ogni momento” dice Miska Repo, Country Manager F-Secure Italia. “La produttività dipende dalla sincronizzazione e cooperazione tra le persone ovunque esse si trovino. Così come per gli utenti consumer, F-Secure fornisce sicurezza per questi ‘nuovi’ ambienti lavorativi e i loro dispositivi, oltre a servizi di ‘content collaboration’ per il frenetico mondo aziendale. Perché le idee uniche di un’azienda devono essere protette e anche accessibili”.

F-Secure fa sapere, a questo proposito, che presto lancerà una soluzione per la condivisione dei contenuti dedicata alle PMI, che permetterà di migliorare la produttività e flessibilità aiutando così le aziende a rispondere alle esigenze del futuro.

Allora, che ne pensate di questo sondaggio? Vi riconoscete in questi dati? Raccontateci tra i commenti la vostra esperienza diretta.

[divider]

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

2 Commenti

  1. Be’ lavoro con due monitor, quindi sono la perfetta definizione di multi-screener 😉

    No, scherzi a parte. Lo smartphone e il tablet sono utili, anche in ambito lavorativo, ma se devo dire li uso più per scopi personali, anche se la linea è sottile.

    Per il momento preferisco ancora il PC fisso, visto che è ancora troppo più completo rispetto a qualsiasi smartphone/tablet ed è anche più comodo del pc portatile

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

venerdì, 29 Marzo, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

Sam Bankman-Fried condannato a 25 anni per frode

Sam Bankman-Fried, co-fondatore di FTX è stato condannato a 300 mesi di reclusione. Vale a dire 25 anni, per la frode delle criptovalute da 8 miliari di dollari.

UE 2024, ecco le linee guida per aziende tech e social media

L'UE ha rivelato le direttive per la sicurezza delle elezioni europee del 2024. Enfasi su moderazione dei contenuti e la lotta ai deepfake sulle piattaforme.

Ecco la situazione di X: numero di utenti e engagement

Dopo un anno e mezzo dall'acquisizione di X da...

Indagine UE su Apple, Meta e Google ai sensi del nuovo DMA

La Commissione UE avvia indagini su possibili violazioni del Digital Markets Act da parte di colossi tech come Apple, Google e Meta.