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Internet delle Cose, il valore in Italia è di 2 miliardi di euro

L’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano ha reso noti i dati riferiti all’Internet delle Cose in Italia nel 2015. Il valore è di 2 miliardi di euro, in crescita del 30% rispetto al 2014. Il mercato è trainato da contatori gas (25%) e dalle auto connesse (24%) che da soli sfiorano il miliardo di euro di valore.

L’Internet delle Cose è ormai anche in Italia un fenomeno consolidato e conferma sene ha dai nuovi dati diffusi dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Il valore del mercato IoT nel 2015 in Italia è di 2 miliardi di euro, in crescita del 30% rispetto all’anno precedente, trainato in particolare dai contatori gas (25%) e dalle auto connesse (24%) che da soli sfiorano il miliardo di euro di valore. Lo Smart Metering è infatti uno dei settori più avanzati nel nostro paese e sono 350.000 contatori gas già installati per le utenze industriali e 1,2 milioni per quelle residenziali. Avanzato è anche il settore delle Smart Car con 5,3 milioni di auto connesse in Italia, cioè un settimo del totale delle auto in circolazione.

Vanno bene anche le soluzioni di Smart Building (18%), in particolare per la videosorveglianza e la gestione degli impianti fotovoltaici, quelle di Smart Logistics (11%) per la gestione di flotte aziendali e antifurti satellitari, con 700.000 automezzi connessi tramite SIM, quelle di Smart City & Smart Environment (9%), tra cui si segnalano 200.000 mezzi di trasporto pubblico monitorati da remoto e 600.000 pali di illuminazione intelligente. Bene anche il settore delle Smart Home (7%), soprattutto con applicazioni di antintrusione e termostati controllati a distanza, e lo Smart Asset Management (5%) per gestire da remoto 340.000 gambling machine, 300.000 ascensori e 80.000 distributori automatici.

internet delle cose italia 2015

Se nel 2014 gli oggetti connessi erano 8 milioni, nel 2015 il numero cresce fino ad arrivare a 10,3 milioni quelli connessi in Italia tramite rete cellulare (+29%), a cui si aggiungono quelli che sfruttano altre tecnologie di comunicazione: oltre ai 36 milioni di contatori elettrici connessi da tempo tramite PLC, ci sono in particolare i 500.000 contatori gas tramite radiofrequenza Wireless M-Bus 169 MHz e i 600.000 lampioni connessi tramite PLC o radiofrequenza.

IoT e Smart Home in Italia

Per quanto riguarda la Smart Home, la casa intelligente, il 79% dei consumatori italiani è disposto ad acquistare prodotti relativi a questo settore, il 33% in più rispetto all’anno precedente (46% nel 2014). Anche se solo un consumatore su cinque dispone già di almeno un oggetto intelligente nella propria abitazione e le intenzioni di acquisto sono lontane nel tempo: solo il 25% di chi dichiara di voler comprare un prodotto lo farà entro 12 mesi. L’indagine dell’Osservatorio ha poi rilevato 3 cluster di utenti che differiscono per familiarità verso la tecnologia, profilo sociodemografico e conoscenza della Smart Home: i Conservatori (il 45% ne ha già sentito parlare), i Fruitori (60%) e i Tecnofili (75%), con profonde differenze tra priorità, canali e soluzioni. Conservatori e Fruitori si orientano verso soluzioni consolidate e prediligono funzionalità di risparmio energetico e antintrusione, i Tecnofili sperimentano installando in autonomia i prodotti e sono interessati principalmente al comfort e al benessere.

IoT e Smart City in Italia

Per quel che riguarda le Smart City, il 60% dei comuni italiani con popolazione superiore a 20.000 abitanti ha avviato almeno un progetto Smart City negli ultimi tre anni e il 75% sta programmando iniziative per il 2016. Ma le città italiane sono ancora lontane dal poter essere definite realmente “smart”. I progetti infatti consistono spesso in piccole sperimentazioni e meno di un comune su tre li ha avviati all’interno di un programma strutturato per migliorare vivibilità, sostenibilità e dinamismo economico. In questo scenario, l’Internet of Things è, in grado di accelerare lo sviluppo della città intelligente: già oggi il 75% dei progetti avviati dai comuni utilizza tecnologie IoT e questi cresceranno nel 2016, grazie alle iniziative multi-servizio per l’obbligo normativo sullo Smart Metering gas e alla nascita di reti di comunicazione dedicate all’IoT, già presenti nelle prime città italiane. Nel 2015 aumentano i progetti di Illuminazione intelligente, con una riduzione dei consumi energetici di oltre il 40% e dei costi di manutenzione di circa il 25% per chi li installa.

Aumentano anche i progetti per migliorare i servizi turistici che utilizzano soprattutto tag NFC o QR Code per informazioni su monumenti e opere artistiche, anche se bisogna lavorare di più per ripensare in profondità l’esperienza del visitatore. Sono nati inoltre i primi progetti pilota in musei, fiere e manifestazioni basati su iBeacon o Eddystone. Per il futuro, oltre a Illuminazione intelligente e Gestione del traffico cresce l’interesse verso la Raccolta rifiuti, prevalentemente con soluzioni per l’identificazione dei sacchetti per il ritiro porta a porta del rifiuto non riciclabile (tramite tecnologie RFId), con l’obiettivo di favorire la tariffazione puntuale.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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