Il Rapporto sullo Stato di Internet di Akamai, riferito all’ultimo trimestre del 2016, ci mette ancora una volta di fronte al fatto che il nostro paese occupa ancora le ultime posizioni al mondo in fatto di velocità della rete e di adozione della banda larga. L’Italia è al 58° posto nel mondo per velocità a 8,7 Mbps. La Norvegia è a 23,6 Mbps con una crescita annua del 26%.
Il Rapporto sullo Stato di Internet di Akamai è uno dei più autorevoli e attesi per comprendere come Internet è vissuto nel mondo, dal punto di vista della velocità, dell’adozione, è dunque un momento importante per conoscere lo stato dell’arte. L’ultimo rapporto si riferisce all’ultimo trimestre del 2016 e, ovviamente, ci offre dati interessanti anche per quanto riguarda il nostro paese. Interessanti e non di certo entusiasmanti, infatti l’Italia vista nel contesto mondiale ed europeo è ancora oggi uno dei paesi che sta indietro rispetto a tutti gli altri, addirittura riesce a perdere posizioni nonostante qualche timido miglioramento. Ma per comprendere meglio quale sia lo stato di internet nel nostro paese, è meglio passare a vedere qualche dato nel dettaglio.
Allora, il dato che certamente si fa notare da subito è che la velocità media di connessione nel nostro paese ha fatto registrare, rispetto al terzo trimestre del 2016, una timida crescita del 5,2%, passando da 8,2 a 8,7 Mbps. Ma nonostante questo timido miglioramento, l’Italia scende ancora nella classifica mondiale posizionandosi 58esima e rimanendo alla 28 esima in area EMEA. In coda, sempre solo Croazia, Grecia e Cipro. Rispetto al trimestre precedente, il Q3 2016, si registra, rispetto allo stesso periodo del 2016, una crescita del 16%. Tanto per avere un’idea della situazione europea, quella più vicina a noi, in Norvegia, il paese dove si registra la velocità di connessione più alta, si viaggia a 23,6 Mbps con una crescita annua del 26%.
Sul fronte adozione della banda larga, l’Italia non fa molti progressi: solo il 78% delle connessioni sono sopra i 4 Mbps. Il nostro paese si ferma alla 28esima posizione in EMEA e alla 63esima a livello mondiale. Rispetto al trimestre precedente, nel Q4 2016 registrato un lieve calo del 1,8% e dello 0,7% rispetto all’anno precedente (Q4 2015).
Dal punto di vista dell’adozione dell’high broadband, l’Italia sembra aver arrestato la sua corsa: nel Q4 2016 Akamai registra solo il 23% di connessioni sopra i 10Mbps (nonostante un +19% rispetto al Q3 2016 e un +68% rispetto al Q4 2015). Un confronto: se l’Italia è al 23%, la Romania è a quota 69%.
E poi, a fronte di una media di oltre il 30% per i paesi EMEA coinvolti nello studio, l’Italia registra solo il 10% delle connessioni superiori ai 15 Mbps. Nella classifica mondiale scende dalla 51esima alla 54esima posizione, 29esima in EMEA, nonostante un + 97% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Q4 2015). La Norvegia ha conservato il primo posto nell’adozione della banda larga a 15 Mbps tra i paesi europei inclusi nello studio, alla pari con la seconda classificata, la Svizzera, con un tasso di adozione del 54%. In altri sette paesi (Svezia, Danimarca, Paesi Bassi, Finlandia, Romania, Lettonia e Belgio) il 40% o più di indirizzi IPv4 univoci si è connesso ad Akamai a velocità medie superiori a 15 Mbps.
Tra i primi 10 a livello mondiale nell’adozione della banda larga a 25 Mbps, sono sei i paesi europei: Norvegia (al 2° posto), Svezia (al 3º), Danimarca (al 5°), Svizzera (al 6°), Finlandia (all’8º) e Lettonia (al 10°). Incrementi notevoli su base annua sono stati osservati in Danimarca (79%), Svizzera (75%) e Norvegia (62%).
Per quanto riguarda poi le connessioni mobili, nel quarto trimestre del 2016, in Italia la velocità media di connessione mobile raggiunge i 11,2 Mbps. La più elevata al mondo resta quella del Regno Unito con 26,8 Mbps.
Non so secondo Norvegia, ma so che internet piu veloce a Russia anche nei paesi con 10 abitanti.