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Italiani, popolo di (web)navigatori?

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Gli Italiani si sa, sono un popolo di santi, di eroi e di navigatori. Ma col web come se la cavano? Possiamo definire gli Italiani anche un popolo di web-navigatori?

Audiweb, un’associazione che vede insieme editori, pubblicitari e aziende di servizi che ha il compito, tra l’altro, di misurare l’effettiva capacità degli italiani a navigare nelle acque del web e di vedere anche quanti sono equipaggiati per farlo e in più ci dà l’audience sei siti web, un pò come succede per la televisione con l’Auditel, ci indica quelli che sono più visitati dal popolo dei web-navigatori. E ieri Audiweb ha diramato il rapporto che rende pubblici i dati raccolti nel periodo tra il 24 aprile 2008 e il 21 settembre 2008, con questi risultati. Sono 27.647 milioni gli italiani che dicono di avere accesso a internet, cioè il 58,3% della popolazione, di questi la maggior parte si connette da casa, 9.235 milioni, cioè il 45,2%. Da questo primo dato emerge che gli italiani sono discreti utlizzatori del web. In Australia la popolazione che è connessa a internet è il 69%, in Inghilterra il 60%, in Germania il 58,1% e poi meno in Francia e Spagna (chi l’avrebbe detto) con rispettivamente il 52,2% e il 50%. Caso straordinario la Corea del Sud con oltre il 90%. L’età degli internauti va da 11 a 74 anni e sono molti di più uomini (62,2%) che donne (54,4%). La connessione avviene ormai utilizzando l’Adsl (oltre il 70%) in modalità flat (88%). Ovviamente dopo questi dati, tutto sommato non cattivi, analizzandoli viene fuori un quadro già conosciuto; e cioè che si naviga in internet molto più al nord (specialmente nord-est) e soprattutto nei grandi centri abitati. Su questo credo che ci sia ancora molto da lavorare se si vuole veramente ambire a diventare anche un popolo di web-navigatori. Più gente è connessa e più il web si sviluppa. Questi dati, ripeto, per quanto incoraggianti disegnano una mappa di luoghi da cui navigare ancora ristretta. E ancora più ristretta è quella parte di web-navigatori, un pò più evoluti certamente, che navigano con dispositivi mobili. Ormai con l’esplodere degli smartphone, molti dei quali producono un livello di navigazione qualitativamente vicino a quello che avvene da postazioni standard, il mobile è il mercato del futuro. I dati ci dicono che oggi i web-navigatori mobili sono il 5.6% cioè 2,7 milioni, con un’età media intorno ai 35 anni. Il mercato deve ancora crescere e per far questo devono scendere soprattutto le tariffe, che sono intorno ai 30 euro,  dove spesso con l’acquisto si è costretti a sottoscrivere un piano tariffario molto caro. E’ chiaro che il diffondersi degli smartphone farà calare le tariffe, sperando che anche il mercato del mobile in Italia sia un pò più libero.

Ma nonstante tutti questi navigatori, anzi web-navigatori se no si fa confusione, come mai ancora stenta a decollare il concetto del web 2.0. Non voglio certo dire che questo va misurato in base ai pc connessi a internet, per carità, sarebbe sciocco. Ma è proprio l’approccio mentale che manca o è qualcos’altro? Se utilizzare il web significa solo scaricare la posta e vedere 2 o 3 siti preferiti stiamo freschi!

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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venerdì, 29 Marzo, 2024

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