Dall’UE arriva uno stop ai social network per ciò che riguarda la privacy. Viviane Reding, commissario alle telecomunicazioni, sul suo sito: “Internet non diventi una giungla”.
Come abbiamo già scritto, Facebook ha raggiunto oltre 200 milioni di iscritti e si acuisce di fatto il problema privacy sui social network. E dopo l’appello del Garante sulla Privacy Pizzetti, da sottolineare quello del Commissario Responsabile delle Telecomunicazioni dell’Ue, Viviane Reding, che stringe la morsa sulla protezione dei domini privati su internet e sugli altri supporti elettronici chiedendo, con una campagna, una revisione della legislazione europea a riguardo.
In un video-messaggio sul suo sito istituzionale, la Reding affronta il tema della tutela delle informazioni personali nell’era digitale e se la prende anche con i social network: “Vuoi che internet diventi una giungla? Potrebbe presto accadere, se non si riesce a controllare l’uso dei vostri dati personali online – questo l’inizio dell’appello del commissario, che poi continua – la privacy è un aspetto importante della cultura europea, tutelato per anni dalle legislazioni. Credo sia un diritto di tutti i cittadini europei controllare come le proprie informazioni personali vengano utilizzate”.
Il Commissario per le Telecomunicazioni ha avvertito che l’Unione europea agirà contro gli stati membri che non applicheranno le regole per assicurare la privacy e per garantire che i cittadini possano dare il loro parere prima del trattamento dei loro dati personali. Facebook e compagnia sono dunque i primi della lista per l’enorme potenziale di comunicazione che avvicina le persone ma le rende più vulnerabili. Soprattutto per quanto riguarda l’identità dei minori. “Credo che almeno i profili dei minorenni dovrebbero essere esclusi dai risultati dei motori di ricerca – spiega Viviane Reding – la Commissione europea ha già richiamato i principali siti di social networking a trattare i dati dei minori con maggiore attenzione, soprattutto tramite l’auto-regolamentazione”.