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La morte di Steve Jobs, le reazioni sulla rete

La morte di Steve Jobs ha generato un fiume di reazioni, dalle varie personalità alla gente comune, in tv, sui giornali di oggi, sulla rete, soprattutto. Ed è proprio sulle reazioni che si sono sviluppate sul web che vogliamo concentrarci riportando i dati indicati da Sysomos

Steve Jobs - Reuters UKLa morte di Steve Jobs ha provocato un fiume di reazioni e di emozioni che ha trovato sfogo un pò su tutti i media. In tv, sui giornali, ne hanno ricordato la figura tanto le persone importanti come Bill Gates o i fondatori di Google, quanto la gente comune che ha voluto omaggiare il creatore della Apple con messaggi in ogni angolo del mondo. Anche in Italia ieri si è registrato un piccolo miracolo, raro dalle nostre parti, quando sulla tv nazionale la Rai, in prima serata è andato in onda Agorà in versione speciale con vari ospiti. Al di là della trasmissione, l’esperimento è riuscito e mi vien da dire che se di miracolo si tratta lo ha compiuto proprio Steve Jobs. Ma veniamo ai dati raccolti da Sysomos nell’immediatezza, quando su twitter è cominciata a girare la notizia. In Italia erano le 2,20 del mattino.

Nel momento in cui si cominciava a diffondere la notizia, su Twitter c’era già un bel movimento. Vi assicuro che quando ho visto il primo tweet del Politico, il sito americano che parla di politica, credevo si trattasse di un fake. Poi avuto il riscontro su twitter e su uno dei pochi siti italiani che ha confermato la notizia, allora ho creduto che fosse purtroppo vera. Già intorno alle 20,30 americane circolavano sulla rete si potevano registrare queste reazioni come 1.081 posts sui blog, 1.790 news on line, 618 messaggi sui forum e 249.042 tweets.

C’è comunque da sottolineare un aspetto importante riguardo alla raccolta dei dati. E cioè che molti termini di ricerca o hashtag su twitter riconducevano, almeno nella prima fase di diffusione della notizia,  all’evento di presentazione del nuovo iPhone 4s. Ma questo fenomeno col passare delle ore ha cominciato a distinguersi sempre di più fino a delinearsi completamente. Infatti solo un’ora più tardi si registravano questi dati: 1.905 posts sui blog, 3.836 articoli di notizie online, 1.483 messaggi sui forum e 570.414 tweets. Fino ad arrivare mezz’ora dopo con 2.298 posts sui blog, 4.752 articoli di notizie online, 2.156 messaggi sui forum e 636.924 tweets.

Attività web 2 - Steve Jobs

Alla fine, nell’arco delle 24 ore, c’erano 13.611 post sui blog, 33.484 articoli di notizie online, 27.832 messaggi sui forum e 2,5 milioni tweets su Steve Jobs. Questi dati ricordano molto da vicino i dati raccolti alla notizia della morte di Bin Laden.

Immagino che andando a fare una verifica ora, forse questi risultati sarebbero ancora più alti. Però, è la dimostrazione che Steve Jobs ha davvero segnato il nostro tempo. Si è detto molte volte in questi giorni che ha cambiato la nostra vita. Vero, anzi verissimo! Le sue intuizioni hanno reso più facile per noi quello che solo 20-30 anni fa era impossibile immaginare.

Certo con questi dati non si misura il personaggio, ma volevamo dare un’idea di quello che è successo sulla rete nelle ore immediatamente dopo la diffusione della notizia della morte di questo grande personaggio che non è esagerato definirlo un Leonardo dei tempi moderni.

Mi piace finire con quella che in queste ore è stata la frase più scritta su tutti i posts, su tutti i messaggi su facebook o google+, il tweet più diffuso nella giornata. E cioè la celebre grase detta durante il celebre discorso alla Università di Stanford nel 2005:

Stay hungry, stay foolish

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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3 Commenti

  1. Rispondo alla tua domanda con un bel no! Purtroppo…Perchè di Steve Jobs ne abbiamo anche noi, solo che per le difficoltà del nostro sistema, non trova modo di manifestare il suo genio e la sua creatività. E allora si trova davanti sue strade: andare via dall’Italia, vedi il fenomeno della “fuga di cervelli” oppure rinunciare ai suoi progetti. Di conseguenza, nella seconda ipotesi, a perderci siamo tutti. Ma voglio essere ottimista. Perché qualcosa anche da noi si sta muovendo nella direzione giusta. Sono tanti i giovani che propongono progetti di startup con idee e progetti molto interessanti. E ci sono anche soggetti pronti ad investire in questo senso. Se si va avanti seguendo questa strada, allora forse sarà possibile vedere uno Steve Jobs anche da noi. Ma comunque c’è da dire che “stay hungry, stay foolish”, dovrebbe essere stampato in fronte a tutti noi. Perchè vale per un giovane che vuole dare vita ai suoi sogni e anche per chi quel sogno ancora lo deve realizzare e giovane non lo è più. Quindi continuare nella a cercare la propria strada che sia il messaggio che si debba mandare a tutti!

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venerdì, 29 Marzo, 2024

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