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L’effettiva integrazione dei siti coi Social Media

Sappiamo bene che la homepage di un sito web è un pò la casa dalla quale tutto parte. E vivendo nell’era dei Social Media è facile domandarsi quanto effettivamente i siti web siano integrati coi Social Media. Per rispondere facciamo riferimento ad un recente studio di Royal Pingdom che ci dice che il 24,3% dei 10 mila siti presi in esame è integrato con Facebook, il 10% con Twitter

Social-Media-IntegrationParliamo spesso di Social Network, o Social Media, e di quanto siano ormai necessari strumenti per aziende o anche per il personal branding per promuoversi e per comunicare nell’Era dei Social Media. Sappiamo bene quanto ancora sia difficile, lato aziende, una perfetta integrazione con questo nuovo modo di comunicare, più aperto e più diretto. Allora guardiamo quanto siano effettivamente integrati coi Social Media le homepage di ben 10 mila siti web, tanti quanti ne ha presi in esame lo studio di Royal Pingdom. Integrazione significa in questo caso l’utilizzo sulla homepage di plugin e di widget che rimandano ai vari profili creati sui social network. Da questo studio viene confermata la presenza massiccia di Facebook con una percentuale molto alta di integrazione, il 24,3%, però solo il 7,3% usa il like button ufficiale. E i suoi rivali come Twitter, LinkedIn o Google Plus?

Il 10% delle homepage è integrata con Twitter. Il 4,3% ha sulla propria lo share button. Se si contano anche i link, Twitter ha una presenza del 41,7% sulle homepage. Quest’ultimo dato è sicuramente conseguenza di tutte quei bottoni “Seguici su Twitter!” e link che vediamo sulle home, come la nostra ad esempio.

Google Plus non ha molti widget e plugin ufficiali come Facebook, Twitter, ma la condivisione avviene per lo più attraverso il bottone +1 e lo si trova sul 13,3% delle homepage esaminate. Se poi si aggiungono anche i collegamenti a plus.google.com, Google+ ha una percentuale di integrazione pari al 21,5% delle homepage. Intatti, solo i links plus.google.com li troviamo sul 12,3% delle pagine. Il bottone +1 in realtà non è del tutto specifico per Google +, ma è stato diffuso inizialmente come un incentivo per migliorare la posizione sul motore di ricerca più usato al mondo. Questo in effetti potrebbe falsare un pò i numeri dal momento che molti non sono necessariamente collegati a Google+, ma piuttosto è visto come un mezzo per influenzare le SERP.

Lo 0,6% delle homepage è integrato con LinkedIn. Il bottone di condivisione ufficiale di LinkedIn è sullo 0,3% delle homepage considerate dallo studio. Se si contano anche i links, allora il numero cresce a 3,9%. E’ evidente che LinkedIn ha una presenza molto più debole rispetto agli altri social network considerati in questa indagine, almeno in termini di integrazione in homepage del sito. LinkedIn è diverso da Facebook come da Twitter, è fortemente incentrato esclusivamente sul settore professional, di conseguenza è possibile che questa forte caratterizzazione abbia limitato il suo utilizzo sulle homepage.

Addirittura a fronte di questi risultati Royal Pingdom parla di una sorta di battaglia dei bottoni e di battaglia dei plugin. C’è comunque da considerare il fatto che l’indagine è stata fatta esaminando il codice html delle homepage, luogo in cui di solito è facile trovare bottoni di sharing o plugin, ma può anche darsi che alcuni li pubblichino in altre pagine, come Contatti ad esempio. Quindi si potrebbe pensare che i numeri siano anche un pò più alti di quelli raccolti da questa indagine. E infatti provando a considerare solo i links il quadro che ne verrebbe fuori è un pò diverso: Facebook: 49,3%; Twitter: 41,7%; Google+: 21,5%; LinkedIn: 3,9%. La maggior parte, ben il 91%, si divide tra Facebook e Twitter e una buona fetta è integrata su Google Plus, presenza rilevante considerata l’età del social network di casa Google.

E voi che ne pensate di questi dati? Qual è la vostra esperienza diretta?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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3 Commenti

  1. Grazie Francesco per questi dati. Davvero interessanti.
    Sarebbe utile capirne l’evoluzione nel tempo. Ovvero, di questi 10.000, quanti sono stati rilasciati nel corso del 2012 e con che livello di integrazione social?
    Esperienza diretta è che sia ormai divenuta una richiesta imprescindibile dei clienti
    Detto ciò, la seconda analisi che sarebbe interessante sviluppare è quale engage hanno generato i diversi bottoni di condivisione. A fronte di implementazione tecnica (l’aggiunta del/dei bottoni) qual è la reale propensione social delle aziende in esame. Ovvero follower; fans; Likes ma soprattutto quanti post per day hanno sulle loro bacheche?
    Senza voler parlare di strategia (siamo ancora lontani da una pianificazione strategica della attività Social da parte delle PMI) la mai impressione è che manchi tempo, cultura e conoscenza del mezzo. Esserci ad ogni costo non è gratificante. Per chi sviluppa e per il Cliente. Take care.

  2. Innanzitutto grazie Gianluigi per questo tuo intervento e in effetti quello che dici è largamente condivisibile. Non ho specificato, ma colgo questa occasione per farlo, i 10 mila siti sono stati prelevati dalla classifica di Alexa, quindi sono i 10 mila migliori siti. Questo non significa che sono i migliori in assoluto, ma che hanno certe caratteristiche e soddisfano certi criteri. Quindi per provare a dare una risposta, sono siti che mi viene da dire, usano i Social Media. Ceto che sarebbe stato davvero interessante arricchire lo studio con la seconda parte che tu giustamente indichi, avrebbe contribuito a darci un quadro più completo.
    Ovviamente sottoscrivo e faccio anche mia la tua ultima frase “Esserci ad ogni costo non è gratificante. Per chi sviluppa e per il Cliente”, parole sante! 🙂

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martedì, 19 Marzo, 2024

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