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Lo stato di LinkedIn in un grafico

Dal Vincos blog, di Vincenzo Cosenza, una nuova e interessante statistica sullo stato dei social network. Questa volta riguarda LinkedIn.

LinkedIn

Dopo lo stato di facebook e quello di twitter, adesso vediamo da vicino, con la infografica realizzata da Vincenzo Cosenza sul suo blog, vincos.it, lo stato di LinkedIn. Un grafico utile per capire quali sono i settori professionali più diffusi e qual è la fascia di età di utenti più numerosa. I dati che vediamo raccolti nell’infografica sono stati prelevati dalla DirectAds di LinkedIn, dedicata all’inserimento di annunci pubblicitari. E quello che ne viene fuori è lo stato di LinkedIn ad oggi.

Il popolare social network per professionisti, creato sette anni fa, conta a livello mondiale quasi 70 milioni di iscritti. Certo non sono i 400 milioni di facebook, ma considerato che si tratta di un social network dedicato ai professionisti e a chi cerca di instaurare relazioni professionali, allora c’è da dire che sono davvero tanti. E se guardiamo gli iscritti nel nostro paese, quasi un milione, c’è da dire che LinkedIn oggi è davvero diffuso. E lo sarà ancora di più per il fatto che da poco si parla sul sito anche in italiano.

Gli utenti più numerosi si trovano in Usa, con oltre 33 milioni di iscritti, quasi la metà del totale a livello mondiale, in Inghilterra, con quasi 4 milioni di iscritti e in India, con oltre 5 milioni di iscritti, un pò pochini visto il bacino discponibile, ma sicuramente cresceranno sempre di più. In Italia, come già detto sono quasi un milione, 974.927, un bel numero.

Gli uomini (61%) superano di gran lunga le donne e il 51% degli utenti ha un’età compresa tra i 25 e i 34 anni. I settori più rappresentati risultano essere l’hi-tech (16%), la finanza (12%) e la manifattura (10%), mentre i lavori più citati sono quelli relativi all’ingegneria (15%), alle vendite (11%), all’amministrazione (9%).

Gli italiani su Linkedin sono quasi 1 milione, in prevalenza nella fascia 25-34 (60%) e uomini (62%). Anche nel nostro paese i settori con più addetti sono l’hi tech (22%), la manifattura (14%) e la finanza (10%), mentre i ruoli più presenti sono quelli ingegneristici.

E poi Vincenzo Cosenza mette in evidenza il fatto che i professionisti usano ancora poco i social network, solo 9.675 gli italiani, mentre le grandi aziende sono più reappresentate delle altre, quelle oltre i mille dipendenti sono il 48% del totale. Si tratta forse di diversa strategia? Oppure che ancora tanti professionisti non credono nella forza del web. Certo le grandi aziende adottando delle strategie di web marketing, puntano ad avere una più ampia visibilità e forse questo potrebbe spiegare questa diffusione. Ma sui professionisti c’è ancora da lavorare.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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7 Commenti

  1. Interessante. Anche se avere lo “stato” di ogni aspetto della vita quotidiana già scodellato potrebbe portare ad un eccesso di sintesi, anche dei sentimenti, con la diminuzione della libido. Della capacità di reperire, in maniera meno strumentale, informazioni.

  2. Avere la possibilità diconsultare dei dati come questi non mi sembra sia “eccesso di sintesi, anche dei sentimenti”. Anche pechè si para di un social network un pò particolare. Condividerei il tuo pensiero se si trattasse di “scodellare” dati privati di ogni singola persona. Ma anche in quel caso sarebbe una condivisione a metà perchè se frequenti un social network fai conoscere chi sei e cosa fai. Di conseguenza entri in contatto anche con chi non ti conosce e questo genera una diffusione “estesa” dei tuoi dati. Voglio dire che bisogna metere in conto anche questo. Tranne nel caso in cui si possa verificare una violazione della privacy.

  3. gentilissimi, sono una studentessa della Bicocca di Milano.
    Dove posso recuperare i dati dell’immagine sono?
    Sto facendo una ricerca sugli utenti di linkedin.

  4. gentilissimi, sono una studentessa della Bicocca di Milano.
    Dove posso recuperare i dati dell’immagine SOPRA?
    Sto facendo una ricerca sugli utenti di linkedin.

  5. Ciao Silvia e grazie della tua visita, sperando che il post in questione ti sia d’aiuto per la tua ricerca. Per approfondire l’argomento, ti basta andare sul blog di Vincenzo Cosenza, trovi il link nel post, e da lì arrivare ai dati che stai cercando. In bocca al lupo e fammi sapere! 🙂

  6. Grazie mille!mi sono senz’altro utili…ma come posso interpretare i dati nella parte sotto del grafico, che riguardano”company size” e “job rule”?
    sicuramente che le grandi imprese sono presenti maggiormente nel social newtwork….non capisco i nuomeri..
    Grazie mille!

  7. Sul blog di Vincenzo Cosenza c’è un’immagine ancora più grande, quindi da lì puoi leggere meglio i dati. L’interpretazione da dare è che è vero che le grandi aziende sono presenti e che i profili sono ancora molto tecnici. Ma la scommessa è proprio questa. LinkedIn saprà attrarre altri profili, o meglio diventerà uno strumento di relazioni legate al business anche nel nostro paese? Direi di sì, anche perchè la direzione che si è intrapresa è proprio questa.

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venerdì, 26 Aprile, 2024

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