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Messenger continua crescere e ha 800 milioni di utenti

Facebook Messenger raggiunge, a dicembre 2015, l’importante traguardo degli 800 milioni di utenti. Da quando Messenger è diventata applicazione separata dal social network è stata potenziata notevolmente, con l’obiettivo di trasformare le conversazioni come strumento per attivare nuove funzionalità.

A distanza di pochi mesi dal traguardo di WhatsApp, quando ha raggiunto i 900 milioni di utenti, l’applicazione di instant messaging di proprietà di Facebook, ecco che da Menlo Park arriva un altro importante annuncio. Facebook Messenger ha raggiunto, a dicembre 2015, il traguardo degli 800 milioni di utenti. Un traguardo impensabile solo meno di due anni fa, quando Facebook decise che l’applicazione per chattare all’interno del social network dovesse diventare invece un’applicazione a parte, distaccata dalla piattaforma. Un’operazione iniziata prima da mobile e poi completata lo scorso anno quando Messenger è diventata a tutti gli effetti un’applicazione standalone. E il perchè di tutto questo era stato strategicamente previsto. Infatti la visione era che Messenger dovesse diventare un’applicazione in cui le stesse conversazioni sarebbero diventate occasione per attivare nuove funzionalità. Operazione quindi decisamente azzeccata. Altra operazione ben riuscita è quella di non aver “confuso” gli utenti con le due applicazioni di messaggistica, quindi WhatsApp e Messenger. Infatti WhatsApp continua a mantenere la sua vocazione originale, mentre Messenger è l’applicazione su cui si è puntato per espanderla.

facebook messenger 2016

(Clicca l’immagine per ingrandirla)

E questo si spiega proprio nel post ufficiale che annuncia il traguardo degli 800 milioni di utenti di Facebook Messenger, dove sono stati illustrati i “Trends” di Messenger per il prossimo anno, uno di questi dimostra infatti quanto sostenevamo prima: “Threads are the new apps“.

Facebook Messenger da quando è diventata applicazione a parte è stata potenziata molto. Basti pensare all’introduzione delle video telefonate, alla possibilità di inviare dei pagamenti, oppure, da ultima, la possibilità (ancora in fase di test negli Usa) di prenotare un’auto Uber direttamente dall’app, senza più uscire dalla stessa app per avere una corsa.

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E forse proprio la partnership con Uber spiega più di altre quale sia il disegno di Facebook iniziato per Messenger a partire dal 2014, e cioè fare in modo che dalla stessa app sia possibile avere tutta una serie di funzionalità e servizi a portata di mano (o di pollice). Ed è un obiettivo che rientra nel grande disegno di Facebook, ossia quello di espandere l’esperienza del social network su più fronti (vedi da poco i test avviati per i Live Video).

Per non parlare poi di “M“, l’assistente virtuale dotato di intelligenza artificiale, con cui i test proseguono e con il quale in futuro potremo “prenotare un posto al ristorante oppure inviare fiori”.

Ma il 2016 per Messenger sarà l’occasione per dire addio al numero di telefono e farci dimenticare l’uso degli SMS, per la verità già in forte calo proprio per il crescente utilizzo di applicazioni di messaggistica istantanea. E poi per fare una telefonata davvero con Facebook Messenger (ma anche con altre) non serve più il “vecchio numero di telefono”. Eppure quello che non sembrava fattibile qualche anno fa, oggi è realtà. Se poi consideriamo quanto noi italiani amiamo il mobile e gli smartphone, allora saremo (e siamo) in grado di apprezzare al meglio questa innovazione.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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