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La PA non è Mobile, solo il Piemonte ha un sito responsive

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La Pubblica Amministrazione non è Mobile. Questo è l’esito di una nuova ricerca, “La PA nel mobile”, che verrà presentata oggi alle 16 alla Smart City Exhibition 2014 di Bologna. Solo la Regione Piemonte ha un sito responsive, così come solo il 9% delle Province e il 15% dei Comuni. Le amministrazioni puntano sulle app ma con scarsa penetrazione

All’interno del tema Pubblica Amministrazione e Internet, ieri abbiamo visto, riportando una interessante ricerca del Forum PA, anticipandovi la presentazione che si terrà domani al Smart City Exhibition 2014 di Bologna, come Torino sia la città che usa meglio Twitter. Oggi vi anticipiamo un’altra interessante ricerca, “La PA nel mobile”, che verrà presentata oggi 22 Ottobre all’interno del laboratorio “PA nel Mobile: un’indagine sulla presenza delle PA italiane nei dispositivi mobili”  alle ore 16.00 presso Bologna Fiere. LA ricerca è stata effettuata tra il 25 agosto e il 15 settembre 2014.
Sappiamo bene che gli italiani preferiscono amano collegarsi a internet dal proprio smartphone e dal proprio tablent e secondo i dati Audiweb di Maggio 2014 il 60% degli accessi alla rete avviene proprio da mobile. Bene, in questo contesto la PA è quasi assente dai terminali mobili delle persone, in altre parole non è Mobile! Dispongono di un sito web correttamente fruibile da smartphone solo una Regione su 20, il 9% delle Province, il 15% dei Comuni capoluogo, il 10% delle Camere di Commercio e il 19% delle Amministrazioni centrali (un insieme che comprende Ministeri ed Enti pubblici nazionali). Uno scenario desolante, tenendo conto delle risorse a disposizione e di come queste vengono impiegate male.
La regione italiana che dimostra di essere al passo coi tempi è la Regione Piemonte unica ad adottare un sito responsive, e quindi non sorprende il fatto che Torino usi bene i social media per informare e dialogare con i propri cittadini. Ma resta una goccia in mezzo al mare.
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Gli sforzi degli Enti pubblici per raggiungere cittadini e imprese sui loro terminali mobili si indirizzano maggiormente sulla realizzazione di app. Forum PA ne ha censite in tutto 290, che si concentrano soprattutto nel Centro-Nord e offrono informazione (38%), servizi per il turismo (27%), servizi al cittadino (17%), servizi in ambito sanitario (6%), pagamenti (3%), sistemi di partecipazione (3%). Ma evidenziano una capacità di penetrazione assai limitata, dal momento che il 49% delle app è disponibile per un solo sistema operativo (Android o Apple), il 45% per entrambi i sistemi e solo il 17% per almeno 3 sistemi. Chi possiede un telefono con sistema Windows può accedere solo al 5% delle app della PA. Inoltre sono poco utilizzate, dal momento che, a parte iPatente, la app del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha registrato più di 800 mila download, l’app del settore pubblico più scaricata è “Giustizia civile”, del Ministero della Giustizia, con 84 mila download, tra Android e Apple. Tra quelle delle regioni la app più scaricata risulta “Visito Tuscany”, con 1 mila download totali. Niente che dal punto di vista quantitativo possa essere paragonato agli accessi ai siti web degli stessi Enti.
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Dunque in uno scenario nel quale i cittadini vogliono avere sempre la rete sempre più a contatto diretto col proprio corpo, nel luogo e nel momento in cui ne hanno bisogno, la PA rimane lontana, spesso assente. Colmare il gap non sarà facile, anche a causa della scarsità di risorse. Ma i casi analizzati hanno anche fatto emergere una possibile strada risolutiva: quella della condivisione di progetti e soluzioni tra Enti dello stesso tipo.

Speriamo davvero che questa ricerca possa essere da stimolo. E voi che ne pensate? Il comune della vostra città ha un sito responsive? Raccontateci la vostra esperienza.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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4 Commenti

  1. Ciao Francesco,
    sono arrivato su questo articolo quasi per caso ma non posso non lasciarti un commento.
    La cosa è agghiacciante, specialmente se ci rendiamo conto di essere nel 2014 e di come il mobile abbia spopolato.
    Non essere responsive oggi è un suicidio in chiave di usability che enti come la PA non dovrebbero potersi permettere. Eppure in Italia oltre a questo chiudiamo portali costati 20 milioni di euro per citare un’altra grande impresa made in Italy nel web.

    Pensare che in Italia abbiamo dei designer meravigliosi, dei giovani in cerca di lavoro e che il costo da sostenere per curare aspetti così banali, sarebbe irrisorio.

    Un saluto,
    Luca.

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martedì, 19 Marzo, 2024

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