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Quanto siamo Attenti sui Social Network?

L’Attenzione è un aspetto particolare della nostra Percezione. E’ quel processo grazie al quale si mette a fuoco e si coglie solo una parte del mondo intorno a noi, trascurando gli stimoli che non risultano importanti. Nella Comunicazione sul Web e sui Social Network questa caratteristica del nostro Sistema Cognitivo comporta grandissime difficoltà di gestione, dal momento che siamo ogni giorno sottoposti a un’Information Overload quotidiana e irrefrenabile.

Chi lavora sul Web e sui Social Network sa molto bene quanto grande sia il rischio quotidiano di un Overload di Informazioni. 
Internet è nato proprio per questo: fornire uno strumento di comunicazione immediato, interattivo, rapido e accessibile a tutti. Gestire al meglio e trarre profitto da questo Sovraccarico Cognitivo è, tuttavia, una sfida quotidiana tutt’altro che facile.

Innanzi tutto, essere immersi fin dal primo mattino da un flusso di notizie che scorrono velocissime, e sembrano tutte necessarie da leggere e imparare, crea inevitabilmente una quota d’ansia interiore di cui spesso non siamo neppure coscienti.
Lavorare con la Rete significa – lo sappiamo bene – restare per ore in uno stato di continua allerta, e questo fa sì che sia facilissimo arrivare a fine giornata con un senso di tensione nervosa superiore alla soglia normale.
Non solo.
Si arriva spesso ad avere la sera un’esigenza “strana”, considerando che magari non ci si è confrontati dal vivo con nessun interlocutore. Un vero e proprio bisogno di silenzio.
L’Overload di Informazioni viene registrata nel nostro Cervello, infatti, come un Affaticamento tale da risultare uguale al Rumore.

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Il nostro Sistema Cognitivo ha bisogno, sostanzialmente, di più tempo di quanto gli lasciamo per poter “digerire” e metabolizzare la massa di novità in continuo cambiamento e la doccia di emozioni che ne consegue.
E’ impossibile, infatti, che il Sistema Cognitivo non invii messaggi puramente Emotivi quando non ha il tempo di assimilare e comprendere nuove informazioni e nuovi dati.
Possono essere messaggi negativi, come un eccesso di affaticamento, un senso di fame d’aria e la sensazione di essere incapaci e inadatti.
Possono, tuttavia, essere anche messaggi positivi: l’Adreanalina è il miglior eccitante che esista in natura ed è capace di sprigionare in noi una carica che, magari, non pensavamo neppure di avere.
E’ così che si reggono ritmi e tensioni quotidiane col desiderio sempre nuovo di cavalcare l’onda.
Ricordiamo, tuttavia, che anche il neurotrasmettitore dell’Adrenalina provoca un aumento del consumo di ossigeno nel nostro organismo, con il conseguente aumento del metabolisco e della pressione arteriosa

Conseguentemente agli effetti del flusso massiccio di informazioni cui siamo sottoposti, esiste un altro aspetto molto importante da prendere in considerazione.
Certo, ognuno di noi ha le sue preferenze – che siano per nicchia di competenza o per partenership – ma la velocità con cui le notizie scorrono e con cui i post vengono pubblicati rende difficile discernere quello che veramente ci interessa e si vuole approfondire, e soprattutto fare delle distinzioni sufficientemente buone da riconoscere le fonti e la loro attendibilità.

In realtà, l’Attenzione è un aspetto particolare della Percezione.
E’ definita, infatti, come quel processo grazie al quale si mette a fuoco e si coglie solo una parte del nostro mondo percettivo, trascurando gli stimoli che, per il momento, non hanno importanza.
Riportando questa definizione teorica al nostro lavoro sul Web, ci rendiamo subito conto di quanto questo sia difficile, ma soprattutto di quanto sia necessario imparare ad avere un’Attenzione Selettiva per ottimizzare il proprio lavoro e i propri guadagni.

Uno studioso inglese ha definito l’Attenzione Selettiva come il “Fenomeno del Cocktail Party”, dal momento che lo si può osservare facilmente in questa situazione, nella vita reale.
Immaginate di trovarvi in una stanza gremita di persone, con suoni di voci e di musica tutt’intorno. Mentre siete immersi in una conversazione con altre persone, il vostro interesse viene improvvisamente attirato da quello che sta dicendo qualcun altro, un po’ più distante, soprattutto se quella persona parla di voi.
E’ molto probabile che, a questo punto, prestiate attenzione in modo maggiore a quest’altra conversazione, le cui parole chiave hanno favorito la vostra Percezione.

Per nostra indole, il Sistema Cognitivo è incapace di rispondere adeguatamene a più di uno stimolo per volta. 
L’Attenzione si sposta, infatti, alternativamente su ciascuna delle diverse fonti di informazioni.
E’ un po’ come se si possedesse una limitata capacità di canali: tutti i dati devono passare attraverso uno – e un solo – canale affinché la nostra Attenzione possa essere completa, adeguata e capace di rispondere allo stimolo in modo efficace.
Il nostro Sistema Nervoso contiene un filtro selettivo altamente specializzato, tale da accettare solo il messaggio al quale si presta la maggior Attenzione – ovvero l’Attenzione Selettiva – e a respingere tutti gli altri stimoli.
Siamo in grado, quindi, di mettere in atto dei processi di elaborazione inconsci estremamente sofisticati.

Il messaggio cui non prestiamo attenzione viene valutato per l’importanza che gli si attribuisce e successivamente memorizzato o dimenticato.

E – se come capita regolarmente nel nostro lavoro sul Web e sui Social Network – la nostra Attenzione è sottoposta a messaggi pronunciati o letti simultaneamente?
Entrambi i messaggi vengono registrati, ma inviati uno all’orecchio destro e uno all’orecchio sinistro del soggetto.
Si parla allora di Ascolto Dicotomico, che tuttavia non ha la stessa efficacia nella comprensione dell’informazione ascoltata.
Il rischio maggiore è che avvenga una paralisi nei pensieri, nella creatività, nell’apprendimento delle informazioni esterne, dal momento che non siamo predisposti a gestire questa inflazione di dati.

E’ evidente che nel modo di comunicare odierno si tratta di un problema non da poco.
Luca De Biase, nel suo articolo Ecologia dell’Attenzione” scrive: <<Risulta necessaria l’elaborazione di nuovi strumenti concettuali e pratici per affrontare il sovraccarico di messaggi. Le ricerche nate intorno al concetto di “Economia dell’Attenzione” sono un fecondo spunto di riflessione. E’ una ricerca teorica.
Ma è anche, in un certo senso, una questione di sopravvivenza culturale. Perché, probabilmente, l’Information Overload non è una 
novità di per sé: è nuova l’ansia che viene associata al fenomeno>>.

Di fatto, la conseguenza inevitabile è un peggioramento massiccio della nostra Concentrazione.
Per non parlare del rischio di una vera e propria Dipendenza da Internet, per “stare dietro” a tutte le novità e le notizie in continuo divenire, rinunciando alla vita al di là della Connessione Online.

Fateci sapere la vostra esperienza: come vivete voi l’Overload di Informazioni e l’Attenzione sui Social Network?

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Francesca Ungaro
Webwriter e Content Manager. Psicologa Clinica. Ho lavorato come Responsabile della Comunicazione Corporate. Psicologia e scrittura sono le realtà che si intrecciano da sempre nella mia vita.

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2 Commenti

  1. Roberto, ti ringrazio molto per il tuo commento e …hai ragionissima: bisogna imparare a usare i Social Network, che sono e rimangono strumenti di comunicazione! Un abbraccio
    Francesac

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martedì, 19 Marzo, 2024

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