web analytics
back to top

Le sfide del Social Media Marketing tra nuove piattaforme e influencer

L’indagine di KANTAR TNS, Connected Life TNS Global 2016, svolta su 70.000 consumatori a livello globale, evidenzia che il 26 % degli utenti dichiara di ignorare i post sui social o i contenuti condivisi dai brand; in Italia la percentuale è del 24%. Lo studio certifica la crescita di Snapchat e Instagram, sottolineando il valore degli influencer nel veicolare la percezione del brand.

La ricerca globale di KANTAR TNS, Connected Life TNS Global 2016, sulla base di 70 mila consumatori di 57 paesi (età compresa tra i 16 e i 65 anni) mette in fila tutta una serie di dati molto attuali, di quelli che vengono discussi molto in questo periodo. E cioè come i brand possano sfruttare al meglio i Social Media per creare coinvolgimento, come sfruttare piattaforme in crescita come Instagram e Snapchat (in un’altra ricerca si era evidenziato proprio il ruolo di Instagram come punto di riferimento) e come creare una relazione con influencer e celebrità vista la loro capacità nel veicolare i messaggi e contribuire ad una migliore percezione del brand da parte degli utenti e consumatori. Temi di cui si parla molto oggi e di conseguenza i dati di questa ricerca, che si riferiscono anche al nostro paese, assumono una valore importante.

L’indagine di KANTAR TNS evidenzia che il 26% dei consumatori dichiara di ignorare i post sui social o i contenuti condivisi dalle marche, un dato significativo, cioè: 1 utente su 4. Il dato peggiore, da questo punto di vista, lo si riscontra nei paesi scandinavi, dove il 57%  dei rispondenti, sia in Svezia che in Danimarca, aveva dichiarato di ignorare i contenuti condivisi dalle marche. All’estremità opposta della scala solo il 15% dei rispondenti in Arabia Saudita e il 19% in Brasile avevano dichiarato di non essere interessati a contenuti brandizzati. In Italia, così come in Cina, il dato rilevato è molto vicino alla media globale con il 24%.

Un dato, questo rilevato, che viene a confrontarsi con un altro dato interessante. E cioè che crescono ancora le piattaforme come Snapchat e Instagram, un dato che si conosceva certo, ma che vale la pena di verificare anche con questi numeri. La popolarità delle due piattaforme è cresciuta negli ultimi due anni in risposta alla richiesta di contenuti veri, personali, e istantanei, “in the moment” secondo lo studio dell’istituto globale di ricerca KANTAR TNS. Quasi un quarto degli utenti (23%) internet è ora su Snapchat, un grande salto rispetto al 12 % di due anni fa. Una situazione che si risconta anche nel nostro paese: in Italia il 25% degli utenti internet ora attivi sulla piattaforma, rispetto al 15% del 2015. In altre zone, come l’America Latina assistiamo ad un balzo dal 12 (2014) al 38% (2016).

social media influencer brand infografica

Anche Instagram ha acquisito popolarità, con un livello di utilizzo globale che oggi è al 42% dal 24% del 2014. In Italia, è sulla piattaforma il 51%, con una crescita del 15% negli ultimi due anni.

Le marche, dunque, dovranno affrontare non poche difficoltà nel tentativo di coinvolgere i consumatori, dal momento che questi ultimi si sentono bombardati dalla presenza dei brands sulle piattaforme social, con il 34% in Italia (in linea con il dato Global, mentre a livello Europa, siamo addirittura al 39%) che dichiara addirittura di sentirsi “costantemente seguito” dalla comunicazione online.

E tornando a quanto dicevamo all’inizio di questo post, uno dei temi che si affronta ogni giorno, all’interno della sfera del Social Media Marketing, è il ruolo che giocano, in maniera sempre più crescente, gli influencer e le celebrità. Da questo punto di vista, la ricerca KANTAR TNS ha evidenziato come gli influencer e le celebrità abbiano un ruolo chiave nell’influenzare la percezione sulle marche da parte delle persone. In pratica, 2 utenti su 5 (40 % nel mondo – il 32% in Italia) di età compresa tra i 16 e i 24 anni, dichiarano di avere più fiducia in quello che le persone dicono online a proposito del brand che sulle informazioni trovate sui canali ufficiali come giornali, siti o pubblicità TV.

Come si sa, e come evidenzia anche la ricerca, giovani sono i più grandi utilizzatori dei social media, su tutte le piattaforme, ma è da notare che anche i più adulti si stanno aprendo alle novità del momento: 1 utente su 5, di età compresa tra i 55 e i 65 anni ora utilizza Instagram (un aumento del 47 % rispetto all’anno scorso nello stesso periodo). L’Italia sembra in linea con il dato globale, mentre per esempio nei Paesi del Sud America un 35% degli utenti in questa fascia accede alla piattaforma e ad Hong Kong addirittura il 44%. Anche su Snapchat in queste fasce d’età, la tendenza a condividere foto istantanee sta crescendo: il 9 % degli user globali è di età compresa tra i 55-65 anni ( era il 3 % nel 2015).

E’ evidente che l’aumento degli user in tutte le fasce d’età rappresenta un’opportunità per i brand che possono creare contenuti condivisibili e coinvolgenti. Peraltro, con il 30 % dei rispondenti (il 35% in Italia) che ha dichiarato di essere contrario all’idea di vedere i propri comportamenti online tracciati dalla pubblicità, emerge la necessità di muoversi con attenzione.

Di fronte a questi dati, forse sarebbe utile per le aziende qualche consiglio, e cioè:

  • concentrarsi e migliorare la creazione di contenuti che possano essere utilizzati su diversi canali, valutandone le specificità;
  • cercare di coinvolgere gli influencer coinvolgendoli nella creazione di contenuti, considerandoli come fonti attendibili di informazioni e consigli. Le partnership sono un’ottima opportunità per generare un genuino e autentico contenuto, che è quello che le persone vogliono;
  • puntare su ciò che in effetti emoziona i consumatori. La realtà oggi è che non sono più solo i teenagers coloro che utilizzano questi canali.

Allora, che ne pensate di questi dati e se pensate che ci sia bisogno di qualche altro consiglio?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

sabato, 20 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.

Instagram oscurerà le immagini di nudo nei messaggi

Instagram avvia un test che oscurerà le immagini di nudo inviare attraverso messaggi privati. Un modo per proteggere i più giovani dal sextorsion.