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Solo poco più della metà delle PMI usa il Web per il proprio business

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Da un’indagine condotta da Doxa per Groupon viene fuori che solo il 56% delle PMI italiane, nei settori travel, ristorazione e beauty/wellness, usa gli strumenti di web marketing per accrescere il proprio business. E sono poi il 63% di esse che hanno un sito web. Insomma i limiti nelle piccole aziende italiane sono ancora lontani dall’essere superati

Nel leggere ed esaminare questa interessante ricerca che Doxa ha condotto per Groupon Italia troviamo conferma di quei risultati a cui era giunta un’altra interessante indagine, quella relativa alla SocialMediAbility delle aziende italiane nel 2013. Quest’ultima indagine evidenziava la crescita a rilento dell’uso dei social media nelle aziende italiane e come proprio nelle piccole aziende questa crescita fosse ancora più lenta.

E quindi, come dicevamo prima, si confermano questi dati con questa nuova ricerca, condotta nel mese di settembre 2013, che ha coinvolto 900 PMI italiane appartenenti ai settori della Ristorazione, Travel e Beauty/Wellness, con l’obiettivo di individuare l’attuale impatto di Internet sulle strategie di marketing usate per promuovere la propria attività commerciale. Il campione analizzato era formato per il 50% da aziende italiane che hanno utilizzato Groupon almeno una volta negli ultimi 12 mesi (PMI Partner di Groupon), e dal restante 50% di PMI italiane che non hanno mai collaborato con Groupon (PMI). Tra i punti interessanti che la ricerca evidenzia, segnaliamo che:

  • sono solo il 63% le PMI che hanno un sito web (89% Travel, 58% Ristorazione, 41% Beauty), contro il 100% delle PMI Partner di Groupon che ha un sito web;
  • ben il 55% delle PMI ha un giudizio negativo dei digital tool, ritenendoli non importanti per il proprio business. A differenza del 92% delle PMI Partner di Groupon che hanno un giudizio positivo;
  • l’85% delle PMI crede che il vantaggio degli strumenti online sia solo una questione di immagine. Per le PMI Partner di Groupon è invece una questione di business (89%: gli strumenti online permettono di ottenere nuovi clienti; l’83%: accrescono la brand awareness; il 76% permettono di offrire nuovi prodotti e servizi; 73% permettono di diventare più competitivi sul mercato).

Le PMI che hanno usato almeno una volta il Web sono soltanto il 56% e utilizzano soprattutto Facebook (47%). Il 18% utilizza invece solo pubblicità tradizionale (per lo più volantini); il 44% utilizza invece un mix di online e offline e il 26% non pianifica affatto (1 azienda su 4 non adotta nessun tipo di strategia pubblicitaria). La totalità delle PMI Partner di Groupon invece, utilizza strumenti di marketing online, con un 70% che usa anche mezzi tradizionali offline, sviluppando quindi una comunicazione integrata a 360°.

Insomma, come dicevamo prima, i limiti delle PMI permangono, sebbene l’88% conosca le attività di promozione digitale. Resta e si evidenzia bene quella sorta di chiusura mentale che impedisce di accedere a forme nuove di marketing che alle aziende appartenenti a quello che in inglese si chiama “small business” potrebbe solo fare bene. E rimangono quelle barriere che denotano mancanza di informazione e scarsa conoscenza degli strumenti digital, per cui: il 98% delle PMI preferisce avere un rapporto personale con la clientela; il 75% crede che non sia importante per il proprio business, 48% ritiene invece che aiuti solo le grandi aziende.

E’ dunque fondamentale che le PMI, specie quelle dei settori esaminati da questa ricerca, cerchino quanto prima di avvicinarsi al web in ottica di crescita per agganciare nuove forme di sviluppo, tenuto conto che oggi, ad esempio, sono 14 milioni gli italiani che acquistano online. Insomma, il rischio forte è che quello che è il motore dell’economia italiana perdi ancora occasioni per crescere. Perchè come ben sappiamo, la crescita passa attraverso l’Innovazione e la tecnologia.

In basso trovate l’infografica che riassume i dati della ricerca.

E voi che ne pensate? Avete qualche opinione da aggiungere su questo tema? Scriveteci tra i commenti.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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4 Commenti

  1. Condivido in pieno! Nella mia piccola esperienza ho notato però che una piccola azienda molte volte non può permettersi una persona che si occupi, o almeno imposti, una vera e propria strategia social per esempio. Questo perché effettivamente il costo comunque c’è , in quanto dietro c’è lavoro, anche se purtroppo non viene percepito poi così tanto! Molti poi provano a realizzare qualcosa “in casa” ma senza sapere bene come e cosa fare non ottengono risultati e pensano che lo strumento non sia valido. Ovviamente anche il fatto che molti imprenditori sono i primi a non credere a questi strumenti sicuramente non aiuta. Sbaglio forse?

  2. Veramente articolo completo e ben fatto .. ma permettimi una battuta .. non serviva tutta questa analisi per capire come le PMI italiane sono molto indietro in questo campo ..

  3. …e fargli capire che può essere la loro nuova fonte di guadagno, per aver possibilità di nuovi contatti e di conseguenza nuovi potenziali clienti…una battaglia che combatto giornalmente ormai!

    D’altronde, l’Italia è un paese per vecchi, di conseguenza la nostra innovazione sarà sempre in ritardo rispetto ad altri paesi europei e non.
    Ma non solo web, anche come infrastrutture e servizi..

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sabato, 20 Aprile, 2024

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