web analytics
back to top

Twitter in vendita, quali vantaggi per Google o per Salesforce

Data:

I rumors si rincorrono ormai da mesi, in estate c’era stata una continua fuga di notizie, ma ieri si è verificata un’improvvisa accelerazione. Twitter è in vendita e in pole position, per acquisire l’azienda guidata dal CEO e co-fondatore Jack Dorsey, ci sono Google e Salesforce. Ma cosa comporterebbe per questi colossi acquisire una piattaforma come Twitter?

Sono mesi che si parla di Twitter in vendita, anzi un anno almeno, ossia da quando la crescita della base utenti ha cominciato a stagnare sempre di più. La conseguenza diretta è stata che gli investitori di Twitter hanno cominciato a lamentare che la piattaforma non avesse il giusto appeal per competere sul mercato. Le performance comunque non sono mai state in grado di tranquillizzarli, una base utenti più ampia degli attuali 320 milioni di utenti attivi (nonostante siano 800 milioni gli utenti che gravitano attorno alla piattaforma ogni mese) permetterebbe a Twitter di dormire sonni più tranquilli. Ma non è stato così, fino ad ora.

In questi mesi Twitter ha introdotto tutta una serie di novità e strumenti per rendere la piattaforma più facile da utilizzare, già perché un problema sentito dagli utenti, e anche dagli inserzionisti stessi, è che Twitter a 140 caratteri è difficile da usare come un qualsiasi social network. Ma, come sappiamo e come abbiamo imparato in questi anni, Twitter non è un social network qualsiasi, Dorsey lo ha sottolineato spesso in queste settimane. E da poco è stata anche organizzata una campagna video per sottolineare proprio questo aspetto: Twitter è una finestra sul mondo, dalla quale osservare tutto ciò che accade nel mondo.

twitter vendita salesforce

Twitter in vendita, lo scenario possibile

Nel mese di agosto i due maggiori azionisti, cioè il principe saudita Alwaleed bin Talal e Steve Ballmer (ex CEO di Microsoft) si erano uniti nell’intento di vendere l’azienda. La loro posizione era condivisa da buona parte del consiglio di amministrazione, meno che da Dorsey stesso e dagli altri co-fondatori. Nelle scorse settimana una riunione avrebbe in effetti dato il via libera alla vendita, anche se il CEO e tutto il management fosse contrario.

Ieri CNBC annuncia che Twitter è in vendita (il titolo TWTR a Wall Street ha chiuso a +21% ieri) e che in pole per l’acquisizione ci sono due colossi come Google e Salesforce. Due nomi non certamente nuovi per chi segue questa vicenda da mesi, ne avevo parlato anche al DigitalicX del dicembre 2015 sostenendo che entro l’anno (questo) Twitter sarebbe stata acquisita dal colosso di Mountain View (qui il video).

Ci sarebbero altre aziende interessate, come Verizon, al momento “scottata” dalla vicenda Yahoo! per via dei 500 milioni di utenti violati e starebbe rivedendo al ribasso la prima offerta di quasi 5 miliardi di euro per acquisire ll’azienda di Sunnyvale; ma ci sarebbe anche Microsoft, guidata oggi da Satya Nadella, che di recente ha acquisito anche LinkedIn.

Lo scenario che si starebbe paventando sarebbe questo, più o meno. Come riportavano i media Usa ieri, si è in attesa di offerte formali (si vocifera di un’offerta da parte di Google vicina ai 30 miliardi di dollari). Ma quali vantaggi potrebbe portare Twitter per queste due aziende? Proviamo a vederne solo alcuni.

I vantaggi per Google nell’acquisire Twitter

E cominciamo da Google. Al netto del grande desiderio di Google di riuscire ad entrare in maniera forte e solida sul mercato dei social media (cosa non riuscita con G+, progetto azzeccato comunque in chiave business), Google, in sintesi, avrebbe un grande vantaggio ad acquisire Twitter per meglio integrare all’interno dei motori di ricerca i tweet; potrebbe in questo modo migliorare il motore di ricerca interno alla piattaforma di 140 caratteri (un sogno!) e, di conseguenza, incrementare le possibilità di advertising per gli inserzionisti. Ma c’è anche un altro grosso vantaggio che potrebbe prevalere su tutti, e cioè le news. Se è vero che Google ha puntato molto in questi anni su Google News, è anche vero che Google ha realizzato soluzioni orientate ai publisher e al mondo dei media proprio per avere il predominio di un settore che coinvolge sempre più gli utenti. Basti pensare al Google News Lab, al potenziamento di Google Trends. Immaginate allora cosa sarebbe tutto questo con la possibilità di integrare in questi servizi anche la potenza di Twitter, vero strumento per essere informati in tempo reale e in modo assolutamente dinamico. Le soluzioni editoriali che potrebbero scaturire da questa acquisizione permetterebbero a Google di mettersi in seria competizione con Facebook.

I vantaggi per Salesforce nell’acquisire Twitter

In vantaggi per Salesforce non sarebbero meno evidenti. Azienda fondata nel 1999 da Marc Benioff, oggi anche CEO e chairman dell’azienda di San Francisco, nata come cloud company, con un fatturato dal oltre 6 miliardi di dollari generato soprattutto dal suo potente software CRM (Customer Relationship Manager). L’azienda quindi potrebbe integrare (cosa che per altro già fa) Twitter all’interno della sua piattaforma, sfruttando i 140 caratteri anche in chiave CRM. Va detto che Salesforce era inizialmente l’azienda che aveva mostrato più interesse ad acquisire LinkedIn, poi finita nelle mani di Microsoft. L’interesse per Twitter nasce dall’idea di estendere il raggio d’azione dell’azienda, avendo a disposizione la liquidità necessaria per affrontare questo investimento.

Questo il tweet di Vala Afshar, Chief Digital Evangelist di Salesforce, ieri, solito a manifestare il suo amore per Twitter, ma ieri questo tweet a molti è sembrato voler dire altro, oltre a confermare l’interesse di Salesforce.

Resta da capire come si svolgeranno le cose e, soprattutto, bisogna attendere la presentazione formale delle proposte. dal nostro punto di vista, Google appare più avanti. Sarebbe un’occasione da non perdere dopo aver perso per poche migliaia di euro Instagram.

E voi che ne pensate?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

venerdì, 26 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok verso il divieto o la vendita negli Usa, ma non subito

Il presidente Biden firma la legge che avvia il contro alla rovescia, di nove mesi più altri 3, per il divieto o la vendita di TikTok negli Usa. Un lento addio.

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.