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Twitter si ricorda di TweetDeck e considera una versione a pagamento

Twitter starebbe studiando l’ipotesi di rilasciare una versione di TweetDeck, l’applicazione che offre agli utenti una dashboard attraverso la quale gestire account e informazioni. La notizia nasce da un sondaggio che Twitter sta conducendo su power user. Non sarebbe una cattiva idea, ma erano necessari sei anni per ricordarsi di avere TweetDeck in casa propria?

La notizia potrebbe in effetti lasciare perplessi, sorpresi, pensando che forse, data la situazione in cui versa, per Twitter l’ipotesi di lanciare un qualche servizio a pagamento potrebbe non essere l’idea che serve. Ma è tutto da verificare. Quello che si sa, è che Twitter sta cominciando a considerare di rilasciare una nuova versione di TweetDeck a pagamento, con una serie di funzionalità in più, soprattutto dal punto di vista delle analytics. Intanto la vera notizia, se ci pensate un attimo, è che Twitter si sia finalmente accorto di avere TweetDeck, e questo è davvero sorprendente. Andiamo per ordine.

tweetdeck versione pagamento

Twitter di solito conduce dei sondaggi con alcuni power user, ossia utenti individuati secondo certe caratteristiche (che non conosciamo), ai quali chiede come sviluppare e potenziare Twitter. Di recente ha chiesto a questi utenti speciali se fossero disposti a considerare una nuova versione di TweetDeck anche a pagamento. A rendere pubblico questo sondaggio è stato Andrew Tavani, giornalista, che con un tweet ha reso pubblico una parte del sondaggio dove si vede anche quella che potrebbe essere la dashboard di TweetDeck a pagamento.

Un’idea che lascia sorpresi in prima battuta, ma in effetti ha una sua logica. Se ricordate, qualche settimana fa avevamo presentato i dati finanziari di Twitter relativi all’ultimo trimestre del 2016 i quali delineavano una situazione tutt’altro che felice. Infatti, i ricavi erano cresciuti solo dell’1%. Ecco che, data la situazione, Twitter comincia a sondare anche la possibilità di offrire qualche servizio a pagamento. E come fare? Semplice, rovista qualcosa in soffitta e tira fuori TweetDeck.

Pensate che Twitter acquista TweetDeck nel 2011 per 40 milioni di dollari per poi lasciarlo praticamente abbandonato a sè stesso, senza alcun lavoro di miglioramento, a parte un piccolo aggiornamento nel 2012. Eppure TweetDeck è uno strumento molto utile per giornalisti, per marketers, per tutte le persone che usano Twitter e vogliono qualche informazione in più. Tra l’altro è anche molto semplice da usare. Ma per sei lunghi anni Twitter se n’era praticamente dimenticata si avere in casa sua una piccola piattaforma di analisi e monitoraggio.

E quanto potrebbe pagare un utente per avere una versione di TweetDeck più ricca? Secondo quello che afferma Tavanni si potrebbe parlare di una cifra pari a 19,99 dollari al mese, ma a Travis Bernard di TechCrunch è stato chiesto anche 4,99 dollari al mese. Quindi le idee su quanto pagare non sono ancora chiare, certo è che Twitter ci sta seriamente pensando al punto che dopo la fuga di notizie sul sondaggio ha dovuto ammettere in maniera ufficiale dichiarando che allo studio c’è l’ipotesi di rilasciare una nuova versione di TweetDeck a pagamento e che questa è una pratica che la società guidata da Jack Dorsey è solita fare.

Ora, è chiaro che Twitter ha bisogno di far crescere i ricavi, di cominciare a monetizzare seriamente, e subito, visto che la situazione dal punto di vista finanziario non è rosea. Certo, a pensarci meglio, dopo l’effetto sorpresa, pensare ad una versione premium di TweetDeck non è una cattiva idea, ma servivano davvero sei anni per ricordarsi di avercela a disposizione? Ecco, questa è una delle dimostrazione di come Twitter in realtà sia condotta male, nonostante un grande potenziale.

E voi che ne pensate? Usate TweetDeck e sareste disposti a pagare per usarlo?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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