web analytics
back to top

Twitter supera i 500 milioni di accounts, ma solo 170 milioni sono attivi

Ma quanti sono gli account registrati su Twitter? E quanti quelli attivi? Domande ormai che ci facciamo periodicamente. Ieri Semiocast aveva pubblicato uno studio dove si affermava che Twitter ha superato i 500 milioni di account. Oggi si svela qualche dettaglio, in pratica solo il 27% di questi sarebbe attivo, ossia 170 milioni di account

Twitter-supera-i-500-milioni-di-accountNel febbraio scorso ci eravamo già imbattuti nella questione e avevamo riportato che Twitter in pratica avesse già toccato il muro dei 500 milioni di accounts. Ovviamente l’interesse era quello di conoscere quanti di questi fossero attivi, domanda alla quale era difficile rispondere con quei dati. Ieri Semiocast, agenzia di ricerca e dati sui social media di Parigi, della quale abbiamo già trattato uno studio a proposito dei paesi più rappresentati su Twitter, aveva reso pubblico un recente studio in cui si affermava che Twitter ha superato i 500 milioni di account, per la precisione 517 milioni alla data del primo luglio 2012. Nella assoluta mancanza di dati ufficiali di fronte a chi diceva che il passaggio del mezzo miliardo di account fosse già stato superato sei mesi fa, sentiamo di affidarci ai dati di Semiocast, senza dubbio.

Specie se si va a controllare di nuovo la fonte dalla quale avevamo dato notizia del superamento del traguardo dei 500 milioni, dove oggi viene addirittura indicato che gli account sarebbero 637,391,500, quindi ben superiore ai dati raccolti da Semiocast, e che alla data dell’11 ottobre prossimo saranno 700 milioni. Difficile da credere evidentemente. Troppo distanti i dati e quindi meglio propendere per il più basso.

twitter-users-201207Ma restiamo sui dati di Semiocast. Dopo la notizia di ieri che ha fatto ovviamente il giro della rete, Ingrid Lunden di TechCrunch ha preso l’iniziativa di sentire direttamente Paul Guyot, co-fondatore di Semiocast, per capire effettivamente quanti siano gli accounts attivi. Ebbene, la notizia è che quelli attivi sarebbero addirittura meno di un terzo del totale. Quindi solo il 27%, cioè 172 milioni e forse anche meno. Meno senza dubbio perchè pure considerando dato concreto i 517 milioni, il 27% di questi sarebbe di poco sotto i 140 milioni. 

Per utenti attivi, secondo quanto sostiene Guyot, si intende quelli che negli ultimi tre mesi abbiano almeno modificato l’avatar, abbiano almeno fatto un tweet o seguito qualcuno. A quanto pare il 75% del totale fa login ma poi si mette alla finestra per vedere il flusso di informazioni senza fare nulla. Guyot specifica anche che tra gli account analizzati non c’è spam.

Altro dato interessante è che gli accessi vengono effettuati da servizi propri di Twitter, incluso TweetDeck, per il 75,4% dei casi. Lo scopo della restrizione dell’uso delle API dovrebbe quindi portare ad accrescere questo dato.

Sempre in tema di accessi, è da Mobile che effettuano più login, rappresentando il 61% dei casi.

Twitter città che twittano di piùRimanendo sullo studio reso pubblico da Semiocast, è interessante il dato relativo alle città che twittano di più. Diciamo subito che in questa classifica non ci sono città italiane. Quella che posta di più è Jakarta, confermando quindi il grande sviluppo dell’utilizzo dei Social Media in Indonesia. I profili indonesiani su Twitter sarebbero 29,4 milioni, ma crescono molto velocemente a tal punto da superare l’Inghilterra che di utenti ne ha 32,2 milioni.

La prima città europea, tra quelle che twittano di più, è Londra che si piazza al terzo posto, Parigi è settima dietro a Bandung, altra città dell’Indonesia.

Di sicuro si tornerà a parlare di cifre riferite a Twitter, specie in assenza di dati ufficiali. Ma il dato che più colpisce è l’enorme distanza tra utenti registrati e utenti attivi. Voi che ne pensate? Ve l’aspettavate?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

4 Commenti

  1. E’ un dato che mi torna rispetto alle mie analisi. Lo spiego in questo modo: una certa quota di persone dopo l’iscrizione non torna perché twitter richiede un maggiore impegno per essere apprezzato (es. costruzione della propria rete senza avere un motore di ricerca decente, solo da poco migliorato). Un’altra quota di persone usa twitter per leggere e non per scrivere. Se può interessare ho parlato con Guyot e la stima per l’italia è di 6.3 milioni di account.

  2. Vincenzo, prima di tutto devo chiederti scusa davvero per non averti risposto subito, ma ultimamente le notifiche dei commenti fanno un pò le bizze!
    per quanto riguarda i dati mi conforta la tua valutazione più argomentata che è quella che ritengo essere la più plausibile. Molti si sono limitati a dire che se l’aspettavano, ma io sinceramente sono un pò sorpreso perchè lo scarto tra gli iscritti e quelli che definiamo attivi è davvero molto alto. Anche se in effetti molto ancora ritengono Twitter essere simile a Facebook, ma come gai sottolineato tu non è affatto così.
    Secondo i dati che ti ha dato Guyot, dobbiamo ragionare anche in questo caso considerando tra i 6,3 milioni di iscritti solo il 27% quelli attivi (ossia 1,7 milioni di italiani attivi circa), è così?
    E poi certamente che mmi interessa la tua chiacchierata con Guyot, dove la trovo? 🙂

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

mercoledì, 24 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.

Instagram oscurerà le immagini di nudo nei messaggi

Instagram avvia un test che oscurerà le immagini di nudo inviare attraverso messaggi privati. Un modo per proteggere i più giovani dal sextorsion.