web analytics
back to top

Video online e abitudini di acquisto dei Millennials italiani

La diffusione dei Video, forma di contenuto sempre più diffusa, sta cambiando le abitudini di acquisto degli utenti. Un sondaggio di BuzzMyVideos, realizzato da OnePoll, “Online Video Barometer 2016”, evidenzia come il 94% dei Millennials italiani sono più propensi a comprare dopo aver visto una video recensione positiva.

Il Video è ormai il tipo di contenuto su cui scommettere. Qualche giorno fa uno studio di Cisco ci ricordava che questa tipologia sarò diffusa all’80% entro il 2020, un dato che fa riflettere. Ma ci sono ancora molte aziende che hanno dubbi o non sono ancora pronte ad adottare questa forma di contenuto, forse perchè più impegnativa di altre. I risultati della ricerca di oggi forse possono aiutare proprio quelle aziende più titubanti a cambiare idea.

online video contenuti millennials

Il sondaggio di BuzzMyVideos, realizzato da OnePoll, da titolo “Online Video Barometer 2016“, condotto in Italia prendendo in esame 500 profili tra i 18-35, evidenzia come il 94% di questa categoria, quella dei Millennials, è più propenso ad acquistare dopo aver visto una video recensione positiva; mentre il 90% degli intervistati cerca informazioni e recensioni video online, prima di procedere all’acquisto su internet. Sono dei dati che ci indicano come in effetti i video possono cambiare le nostre abitudini di acquisto. Vero, si parla di una categoria specifica, ma non si è lontani nel dire che questi dati presto troveranno riscontro anche in altre fasce di età.

Stiamo parlando di 11 milioni di italiani, nati tra gli anni ’80 e gli anni 2000, esigenti, tecnologicamente evoluti, informati e con un buon potere d’acquisto; una fascia di pubblico connessa 24/7, che guarda sempre meno la TV, perchè preferisce accedere a contenuti video on-demand in base ai propri interessi, soprattutto da mobile.

Altra interpretazione di questi dati è che rivela il successo di tutti quei brand che invece hanno voluto investire proprio sui video per entrare in contatto con gli utenti di quella particolare fascia di età, i Millennials appunto.

E quali sono i contenuti più visti? La ricerca evidenzia: musica (35%), seguita da tecnologia (21%) e videogame (17%). Le donne spendono più tempo dei coetanei maschi guardando video dedicati a temi come beauty (15%) e tutorial DIY (14%), mentre gli uomini si interessano di più a videogame (25%) e tecnologia (27%).

online video contenuti millennials infografica

Altri dati della ricerca sono che il 69% dei Millennials oggi guarda più di 6 ore di video online ogni settimana; di questi, il 56% resta connesso per oltre 11 ore settimanali, un dato distribuito equamente tra pubblico maschile e femminile. Il 16% di coloro che preferiscono video sul mondo del cibo e l’8% degli appassionati di tecnologia  guardano oltre 31 ore di video su questi temi ogni settimana.

Gli YouTuber e, in generale, le celebrità dei video online, per i Millennials sono tra le fonti più attendibili nel panorama pubblicitario: infatti, il 42% sostiene di fidarsi di più di una recensione di prodotto su YouTube rispetto a qualsiasi altro mezzo di comunicazione, in particolare tra chi preferisce i video di tecnologia (54%) e gaming (51%). Un dato importando questo che si sta riflettendo in modo sensibile sulla sottrazione di budget pubblicitari alla TV.

La spesa pubblicitaria globale toccherà quest’anno $ 579 miliardi; l’advertising su Internet ha rappresentato il 29,9% di questo mercato nel 2015 e si prevede che arriverà al 38,4% entro il 2018. Secondo ZenithOptimedia video online e social media saranno i canali che, più di tutti, contribuiranno allo sviluppo di questo mercato, con un crescita media annuale prevista del 20% e 24%, tra il 2015 e il 2018.

Altro dato interessante che emerge dalla ricerca di BuzzMyVideos è che l’83% degli intervistati dichiara di gradire la presenza di video promozionali ben fatti: la pubblicità non viene percepita come un elemento invadente nella propria esperienza di visione, ma migliora la fruizione complessiva di contenuti video su internet. Gli appassionati di tecnologia e fai-da-te sono quelli che apprezzano di più questo tipo di contenuti pubblicitari (rispettivamente il 92% e 87% degli intervistati). E l’uso di adblockers è legato al tipo di contenuto: il 54% dei giovani intervistati dichiara di usarli (di questi 15% li usa sempre), mentre il 46% sostiene di non utilizzarli mai.

Ma non è finita qui perchè la ricerca si riserva ancora un altro dato, ancora più interessante, che riguarda i video pubblicitari. Ebbene, l’82% degli intervistati vorrebbe poter cliccare direttamente su un prodotto visto in un video online: una funzionalità ad alto tasso di coinvolgimento che potrebbe convertirsi in un format molto interessante per gli inserzionisti. Tra gli appassionati di video dell’area beauty, questa soluzione è richiesta ben dal 92% degli intervistati. Solo il 3% non vorrebbe questo tipo di possibilità e il 15% esprime un parere neutrale.

Insomma, questa ricerca ci dice che le nuove generazioni stanno modificando radicalmente le proprie abitudini nella fruizione di intrattenimento e informazione, abitudini che avranno un impatto sempre più forte sul mercato pubblicitario. E siamo di fronte al fatto che la crescente domanda di profilazione di contenuti per aree di interesse non può più essere soddisfatta dai mezzi tradizionali: se da un lato è sempre più difficile intercettare i Millennials seguendo paradigmi classici, dall’altro l’online video aprirà incredibili opportunità di dialogo per coinvolgere e fidelizzare questa fascia di pubblico.

Allora, che ne pensate dei video e di questa ricerca?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

sabato, 20 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.

Instagram oscurerà le immagini di nudo nei messaggi

Instagram avvia un test che oscurerà le immagini di nudo inviare attraverso messaggi privati. Un modo per proteggere i più giovani dal sextorsion.