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L’Innovazione nell’Era del Digitale: ecco come nasce

Si parla sempre tanto di Innovazione, perfino a sproposito. In realtà, l’Innovazione è il risultato di un processo mentale e psicologico molto complesso, che mette in primo piano il Pensiero Divergente o Laterale. Innovazione Personale, di Gruppo e di un’intera Organizzazioni sono le tre dimensioni inscindibilmente intrecciate tra loro per poter raggiungere il successo.

Di Innovazione si parla sempre più spesso, a volte perfino a sproposito.
Tutto ciò che è Innovazione rimbalza sul Web e si diffonde più rapidamente che mai: si può dire che, nell’Era Digitale, Innovazione è una delle “parole” più amate e ricercate.
Il processo psicologico dell’Innovazione, tuttavia, è qualcosa di molto complesso ed è continuo oggetto di studi da parte della Psicologia Sociale, che si interfaccia quotidianamente con una tecnologia in continua espansione ed evoluzione.

Premessa fondamentale per capirne la natura è la sua definizione: 

per Innovazione si intende l’introduzione di idee, processi o prodotti nuovi e utili che si possono applicare a tre dimensioni. Quella Individuale, quella di Gruppo e quella più ampia di un’intera Organizzazione.

Queste tre dimensioni, per quanto distinte, sono tuttavia intrinseche tra loro.


Come in una trama di tessuto.

E’ un processo interattivo, dunque, quello che dà vita all’Innovazione: la creatività della singola persona s’interfaccia con le dinamiche sociali in modo costante e complesso, intendendo per Complessità l’elaborazione articolata e composita di pensiero e azione.
Lo spirito creativo del singolo non è sufficiente per produrre Innovazione, ma rimane il punto di partenza per quell’incontro e scontro di idee che determinerà la nascita dell’Innovazione – la produzione, l’adozione e l’implementazione di idee e prodotti nuovi e utili -.

Perché si parla di scontro?
Questo è il punto fondamentale.
Facciamo insieme un piccolo passo indietro.

Lo psicologo statunitense Guilford fu uno dei primi a sostenere che il pensiero umano si divide in “Pensiero Convergente e Divergente”.
Il Pensiero Divergente è un processo fluido ed estremamente flessibile, che va controcorrente, elaborando ipotesi dai punti di vista più disparati, uscendo dalla logica deduttiva consueta del Pensiero Convergente.
La sua caratteristica distintiva è proprio quella di non adattarsi alla coerenza del Pensiero Convergente – che è conforme e logico -, e di spaziare in modo anticonvenzionale selezionando idee spesso contrastanti.
Proprio per queste caratteristiche il Pensiero Divergente – più spesso chiamato Pensiero Laterale – è la fonte principale della Creatività.
Sicuramente, tale pensiero è il più efficace strumento intellettivo che abbiamo per eliminare efficacemente i problemi e portare a una evoluzione e a uno sviluppo Innovativo.

Si tratta, tuttavia, di un “pensiero ribelle”, che generalmente si scontra con opinioni e giudizi altrui proprio per la sua natura anticonformista.
E questo scontro è fondamentale.
Un noto studio orientale di Farh, Lee & Farh (2010), Task Conflict and Team Creativity rivela, infatti, quale sia il potere del Conflitto tra i membri di un team.
I risultati emersi dalla ricerca dimostrano che un determinato grado di conflitto stimola a tal punto il Pensiero Divergente da ridurre il consenso prematuro, incrementare la creatività e, di conseguenza, giungere più facilmente all’Innovazione.

Ci sono, tuttavia, due condizione ineludibili in questo processo.
Perché il Conflitto possa davvero incrementare la produzione di idee nuove e utili deve poter essere “controllato”.
Deve, cioè, raggiungere un livello ottimale di opposizione, senza sfociare in eccessive discordie che diventano sterili.
La seconda condizione è che deve essere presente solo nelle fasi iniziali del ciclo di vita di un progetto innovativo.

Una sorta di Brainstorming iniziale tra Pensieri Divergenti per poter “mettere in campo” tutte le sfaccettature possibili, tutte le possibili creazioni mentali, associazioni, congetture, punti di vista, intuizioni e ispirazioni.
Tutte le risorse che abbiamo.
E’ esattamente e soltanto nella fase iniziale di un ciclo di Innovazione che lo scontro dei pensieri è la situazione migliore per dare vita al Nuovo.
Come avviene quando si sfregano due legni creando quell’attrito da cui nasce la scintilla e divampa il fuoco.

Deve poterci essere un individuo singolo che possieda l’abilità necessaria a incoraggiare il Conflitto tra i membri di un gruppo salvaguardandone, tuttavia, la Costruttività del processo.
Se non è un individuo singolo, “l’equilibrio dentro allo squilibrio” deve essere trovato in accordo dal Team stesso, gestendo produttivamente disaccordo e divergenza. 

Nella fase successiva, una volta che ogni idea possibile è stata vagliata e confrontata, il Conflitto progressivamente diventa negativo per il procedere del lavoro.
Perché se il Conflitto dura una volta che già sono state individuate le linee guida dell’Innovazione, la conseguenza immediata è il calo della motivazione delle persone coinvolte nel gruppo.
Si è giunti, infatti, al momento in cui gli individui coinvolti devono poter trovare un nuovo accordo, su altre basi rispetto a quelle iniziali, ma in modo che sia possibile ripartire a collaborare positivamente per procedere sulla strada dell’elaborazione del processo di Innovazione.

Di nuovo amici? Più che amici. Complici.
Parti integranti di uno stesso processo che, come si è detto, ha la natura di un tessuto intrecciato.
L’Individuo ha sviscerato ogni sua potenzialità, il Gruppo l’ha saputa gestire tra fase Conflittuale e Genio, l’Organizzazione può finalmente dichiararsi pronta all’Innovazione.

A questo punto vorrei farvi un esempio eccellente di come funzioni alla perfezione il Pensiero Divergente – o Laterale – nella soluzione di indovinelli apparentemente irrisolvibili. Vi aprirà gli occhi.

Un usuraio chiede al suo debitore in sposa la figlia come unica condizione per saldare i suoi debiti. Ad un patto: mettere in un sacchetto un sassolino bianco e uno nero e necessariamente estrarne uno soltanto.
Nel caso venisse estratto il sassolino bianco, i debiti verrebbero annullati senza che la figlia venga ceduta in sposa. Il sassolino nero decreterebbe, invece, le nozze con l’usuraio.
Il povero padre accetta e l’usuraio di nascosto butta nel sacchetto due sassolini neri. La figlia vede l’inganno, ma non può opporsi all’estrazione per poter saldare i debiti.
Come se ne esce? Come può la ragazza salvare se stessa e il padre?
Il Pensiero Convergente – logico e coerente – non riuscirebbe mai a trovare una soluzione dal momento che, di fatto, il sassolino bianco non c’è e l’estrazione è obbligatoria.
Vagliando, tuttavia, qualsiasi ipotesi non deduttiva e utilizzando tutti i possibili punti di vista e di intuizione, il Pensiero Divergente apre le porte alla risposta vincente.

Provate a farlo, anche voi. Utilizzate ogni vostra risorsa creativa, mettendo in gioco qualsiasi espediente intellettivo.
Non ci riuscite?

Ecco qui: la ragazza estrae uno dei due sassolini, che naturalmente è nero. Accidentalmente lo fa cadere, impedendo all’usuraio di distinguerlo da tutti i sassi della strada. Alle proteste dell’usuraio, la ragazza risponde che basta vedere quale sassolino è rimasto nel sacchetto: è nero, naturalmente, quindi per esclusione quello estratto non poteva che essere il bianco.
Debiti annullati, matrimonio evitato.

La soluzione è stata trovata.
L’Innovazione è avvenuta?
Non ancora, certo, ma si è evidenziato lucidamente il processo mentale e psicologico che la farà nascere.

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Francesca Ungaro
Webwriter e Content Manager. Psicologa Clinica. Ho lavorato come Responsabile della Comunicazione Corporate. Psicologia e scrittura sono le realtà che si intrecciano da sempre nella mia vita.

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3 Commenti

  1. Articolo molto interessante.
    Uno degli aspetti più affascinanti dell’innovazione è proprio la scintilla creativa iniziale. Poi, naturalmente, c’e tutta la difficoltà di trasformare l’idea in qualcosa di concreto e utile. E’ intressante vedere come in questi passaggi meno appariscenti, e più di traspirazione (innovazione = 10% creatività + 90% traspirazione/fatica), serva un basso livello di conflitto per tenere alta la motivazione a raggiungere l’obiettivo.

  2. Esatto Davide!
    Il conflitto è utile nella fase iniziale dell’Innovazione, per creare una specie di brainstorming senza alcuna omologazione di pensiero. E’ il momento del lampo creativo, è lì che lavora il Pensiero Divergente.
    Poi, è necessario concretizzare le idee e prendere decisioni, quindi aumentare la motivazione al lavoro abbassando il conflitto e aumentando la collaborazione.

    Ti ringrazio molto del tuo contributo e del complimento,
    resta con noi!

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martedì, 19 Marzo, 2024

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