Esiste un’apparente nemica quando si lavora in particolare sul Web e sui Social Network: la Noia. Argomenti ripetuti, indefinito sentimento di demotivazione, bisogno inespresso di cambiamento. Tuttavia, la Noia nasconde un talento particolare e una speciale capacità di sfidare ogni giorno il nuovo, con un’incredibile e profonda creatività.
Ogni mattina, chi lavora sui Social ha più o meno consapevolmente una prospettiva della propria giornata.
Può essere piena di stimoli, di nuove sfide, di riconoscimenti e soddisfazioni, e questo è per fortuna quello che capita più frequentemente.
Tuttavia, succede anche di trovarsi annoiati, di scorrere i post altrui sulle piattaforme Social senza provare emozione.
E non è perché manchi la qualità o scarseggino le idee, è perché – esattamente – manca la reazione emotiva.
Magari capita tutto a un tratto: le vicende della vita non lavorativa riempiono i pensieri. Eppure è proprio dalle vicende della vita non lavorativa che la maggior parte dei professionisti del Web trova ispirazione.
Cos’è venuto meno?
Per definizione, la noia è uno stato di demotivazione profonda ed è un esemplare “circolo vizioso”.
Non ho voglia, non faccio niente, mi annoio ancora di più a non fare niente, perdo sempre più la voglia.
L’emozione, s’è detto.
Sì, perché è questa la chiave per spezzare l’incantesimo negativo, per far tornare la voglia di fare, di pensare, di muoversi, di lavorare.
Soprattutto di creare.
Per quanto illogico possa apparire, la noia nasconde un’essenza creativa particolarmente intensa.
La si teme, perché è un ostacolo sicuro alla produttività, senza bisogno di arrivare a parlare di innovazione.
Oltretutto, sempre, la noia comporta fastidio: fastidio di se stessi, della propria incapacità di reagire, di quell’indifferenza che c’è caduta addosso senza darci spiragli di luce: è un distacco dal mondo interiore ed esteriore, un non senso della vita.
Tanto più se si ha coscienza di “avere tutto”: un buon lavoro, una buona reputazione, un successo costante, un’esistenza facile.
Dalla noia si fugge, creando problematiche psicologiche difficili poi da rimarginare. Ci si isola, si cerca la solitudine – più per vergogna sociale che per altro – e si cercano emozioni forti su altri fronti. Medicine inutili, anzi dannosissime in sé.
Certo le abitudini più o meno forzate, le ripetizioni, la routine sono – sul Web così come nella vita reale – le amiche migliori della noia: si perde lentamente il desiderio di fare le cose.
La necessità che l’uomo ha di percepire e produrre adrenalina è la spinta a vivere. E’ molto semplice.
E non bastano le distrazioni. Servono vere e proprie gratificazioni.
Magari silenziosamente date a se stessi, come quel sorriso che nasce spontaneo quando per strada si incontra una persona soddisfatta di sé.
Per definizione, la noia soffoca. Si può immaginarla come un velo nero che lentamente copre pensieri, emozioni ed azioni. E il passo verso un umore depresso è molto vicino.
Eppure – lo ripetiamo: pare illogico – ma la noia è solo una delle facce della moneta: dall’altra parte c’è sempre la scintilla di una creatività vivace e profonda.
Ce ne si rende conto se si impara un esercizio tutt’altro che semplice: abbracciare la noia.
Cercare la noia. Viverla fino in fondo.
Sentirsi in diritto di annoiarsi. Ogni giorno imparare a ritagliarsi del tempo per non fare assolutamente nulla, spegnere il pc, mettere in silenzioso qualsiasi genere di notifica arrivi dai Social e rigenerare la mente.
E’ molto più difficile di quanto si pensi: si può iniziare con pochi momenti, per arrivare a togliersi l’orologio, imparare a non rispondere sempre in tempo reale agli stimoli del Web.
Si ha il diritto di provare noia.
Così come si ha il dovere di rinascerne.
Tornare a riempire ogni più piccolo vuoto nutrendo cervello e cuore. Partendo da una risata spontanea – facile, leggendo gli status su Facebook -, ritrovando la voglia di essere in prima fila.
Non per essere osannati dai Social Network, ma per ritrovare la passione.
Eccola, la parola tanto cercata. Noia e passione vanno di pari passo, solo che la seconda necessita di cure costanti, non si può perderla di vista un secondo.
Passione spontanea, ma anche passione coltivata, nutrita colmando il proprio Ego. Passione come scintilla magica per dar fuoco ad una creatività sconcertante, illuminante, profonda.
Una creatività che è talento innato proprio di chi tende ad annoiarsi in fretta.
Forse perché conosce già la maggior parte delle risposte?
Nel lavoro sui Social Media e sul Web, dove talento e creatività emergono molto in fretta, non si può concedersi di perdere il contatto con la propria interiorità. Si andrebbero a snaturare le competenze più importanti.
E non esiste passione – dunque, illuminazione, innovazione, creatività in continua evoluzione – se non si possono accettare e abbracciare anche quei momenti di vuoto, in cui – nella noia – tutto sembra già scontato.
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