L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk per 44 miliardi di dollari è la più alta nel panorama dei social media. Vediamo quali sono state le altre nel corso di questi ultimi anni.

L’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk, per 44 miliardi di dollari, diventa una delle più costose nel panorama dei social media. Anzi, la più costosa, oltre ad essere tra quelle più costose in assoluto. Tra l’altro, l’acquisizione della piattaforma a 280 caratteri è la seconda acquisizione effettuata “by leverage”, ossia utilizzando capitale preso in prestito per finanziare l’operazione. E infatti, Elon Musk per completare l’operazione di acquisto della piattaforma co-fondata da Jack Dorsery ha messo sul piatto 25,5 miliardi di dollari attraverso Morgan Stanley Senior Funding. Il resto ce lo ha messo di tasca propria.

Certo, di operazioni costose nel corso degli ultimi 20-25 anni ce ne sono state tante. Tra le tante si può ricordare l’operazione da 130 miliardi di dollari per permettere a Verizon, nel 2013, di acquisire Vodafone. Oppure, nel 2000 quando AOL acquisì per 165 miliardi di dollari la Time Warner Inc.

Ma quello che vogliamo fare oggi è elencare le acquisizioni che hanno caratterizzato il panorama dei social media negli ultimi anni. Negli ultimi 18-19 anni possiamo dire. E il fatto stesso che nel giro di quasi due decadi si arrivi a toccare queste cifre, di decine e decine di miliardi di dollari, vuol dire che alla fine queste piattaforme social a livello di business hanno rappresentato più di qualcosa.

Nessuno avrebbe mai previsto, almeno 5-6 anni fa, che un giorno sarebbe arrivato un personaggio come Elon Musk e avrebbe messo sul piatto più di 40 miliardi di dollari per comprarsi Twitter. E dire 5-6 anni fa non è un caso. Stiamo parlando del 2016, all’incirca, quando su Twitter non ci avrebbe scommesso nessuno e, anzi, in quel periodo molti avrebbero voluto farlo comprando l’azienda ad un prezzo stracciato.

Social Media Acquisizioni

Ricorderete quando nel 2015/2016 si diceva che Google sarebbe stata ad un passo, ed era vero. Così come è stata ad un passo Salesforce e anche Disney, per via della stretta amicizia tra Jack Dorsey e Bob Iger, colui che salvò Dorsey da tante situazioni.

Insomma, l’acquisizione di Elon Musk rappresenta, comunque la si pensi ovviamente, un punto importante per i social media, ammesso che ci sia qualcuno che abbia compreso del perché Musk abbia sentito una così forte esigenza di acquistare una piattaforma come Twitter (forse neanche lui ha le idee chiare).

Allora, vediamo insieme quali sono state le più grandi acquisizione nel mondo dei social media negli ultimi anni, considerando l’ultima acquisizione di Twitter.

Facebook compra Instagram

Esattamente 10 anni fa, era l’aprile del 2012, Facebook decise che la sua strada all’interno di Wall Street (era da poco approdata in borsa con mille difficoltà) dovesse essere accompagnata da una strategia orientata al mobile. E l’opportunità era segnata proprio acquisendo Instagram, quando ancora aveva “solo” 150 milioni di utenti. Fu, ovviamente, una scelta azzeccata. Era il 2012 e la cifra sborsata da Mark Zuckerberg fu di 1 miliardo di dollari.

Facebook compra WhatsApp

Come per Instagram, qualche anno dopo Facebook sempre puntando verso il mobile decise che fosse arrivato il momento di arricchire il parco app della casa di Menlo Park. E l’occasione ghiotta era rappresentata da WhatsApp. Era il 2016 e sul piatto Zuckerberg offrì a Jan Koum e Brian Acton (poi fondatore di Signal) 16 miliardi di dollari, di cui 4 in cash.

Microsoft compra LinkedIn

Ma poteva il colosso di Redmond restare fuori dal gioco dei social media, nel 2016? Certo che no. E così Satya Nadella, CEO di Microsoft dal 2014, offre a Reid Hoffman, uno dei fondatori di LinkedIn (la prima piattaforma social media nata nel 2003), la bella cifra di 26,2 miliardi di dollari. Oggi LinkedIn è parte integrante dell’universo Microsoft.

Microsoft compra Skype

Poco prima dell’era Nadella, Microsoft aveva compreso che il mondo dei social media stava andando nella direzione dei video, e delle video conferenze in particolare. Quello, il 2011, era il periodo in cui svettava Skype, allora di proprietà di eBay. E così, Steve Ballmer (poi azionista e consigliere di amministrazione di Twitter) fece il grande passo e mise sul piatto 8,5 miliardi di dollari per accaparrarsi lo strumento. Anche se nel corso degli anni ha perso un po’ di smalto, resta comunque ancora oggi molto usato.

Microsoft compra Yammer

Forse non tutti ricordano Yammer, una piattaforma social orientata al business. Stiamo parlando di una piattaforma che anticipò Slack, Asana, Trello, per intenderci. Diciamo che un’altra piattaforma competitor è diventata poi Facebook Workplace. Ebbene, Microsoft voleva presidiare anche questo settore e così, nel 2012 offrì a David Sacks, uno dei fondatori di Yammer, 1,2 miliardi di dollari.

Grandi acquisizioni social media franzrusso.it 2022

Google compra YouTube

Come sapete, YouTube, piattaforma di condivisione video, è a tutti gli effetti una piattaforma social media e Google ne comprese il potenziale prima di altri nel 2006. Non solo comprese il potenziale, ma lo sviluppò rendendola la piattaforma social media più usata al mondo. Si tratta di uno degli investimenti nel mondo dei social media per la casa di Mountain View meglio riusciti e costato “solo” 1,65 miliardi di dollari. Un vero affare.

Yahoo compra Tumblr

Yahoo!, ve lo ricordate? Il motore di ricerca del web prima ancora che nascesse Google. Un grande potenziale a portata di mano che poi via via si è sprecato nel tempo. C’è stato un momento, però, in cui l’azienda è stata guidata da Marissa Mayer, fino al 2017. La sua strategia era quella di rivitalizzare l’azienda e vide in Tumblr una possibilità. L’operazione si concluse con 1,1 miliardi di dollari ma non ne beneficiò nessuno. Infatti, Yahoo venne poi assorbita da Verizon diventando Altaba e Marissa Mayer si dimise di lì a poco.

Twitter compra Vine

Twitter nel corso della sua storia ha formalizzato diverse acquisizioni. E, spesso, si trattava di soluzioni che anticipavano i tempi. Un paradosso per Twitter di quel tempo, infatti quelle occasioni vennero sprecate tutte. Una di queste è proprio Vine, la piattaforma che permetteva la condivisione di video della durata di sei secondi. L’operazione è costata 970 milioni di dollari, conclusasi prima che Vine rilasciasse il prodotto al pubblico.

Salesforce acquisisce Slack

Si tratta di una acquisizione molto recente, è del dicembre 2020, e coinvolge un’azienda, come Salesforce, che più volte è andata vicino ad acquisire Twitter. Più o meno verso il 2016. L’operazione è costata all’azienda di Marc Benioff ben 27,7 miliardi di dollari.

Elon Musk compra Twitter

A differenza di tutte le altre acquisizioni che abbiamo visto fino ad ora, questa di Elon Musk che compra Twitter per 44 miliardi di dollari, di cui una buona parte con capitale finanziato, non è orientata a far crescere il business dell’azienda. Più volte in questi giorni il fondatore della Tesla ha sottolineato come questa non sia una acquisizione per fare soldi. Non è chiaro ancora cosa intenda fare, ma certo è che il progetto della app a pagamento andrà avanti, lo aveva confermato lo stesso Musk, e sicuramente quei soldi verranno investiti per creare una struttura aziendale per alimentare la piattaforma con diverse funzionalità, ma non per farla crescere in termini di affari. In questi giorni Twitter sta inviando messaggi via mail a tutti coloro che hanno investito in pubblicità sulla piattaforma tranquillizzando i clienti che non cambierà nulla e che la piattaforma non diventerà uno spazio tossico. Ancora tutto da vedere.

Ecco, questo un po’ il panorama che abbiamo tracciato delle più grandi acquisizioni che si sono succedute in questi ultimi anni nel mondo dei social media. Come avrete certamente notato, questa di Twitter è la più costosa, fino ad oggi. Almeno fino alla prossima.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.

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