L’evento annuale di SAS si conferma uno degli eventi più interessanti per approfondire non sono i temi legati ai dati e agli analytics, ma anche all’innovazione e al digitale. Uno degli ospiti più interessanti è stato certamente David Shing che ha portato il suo modo di vedere e raccontare i temi che viviamo, caratterizzati dall’Internet delle Emozioni.
Analytics, l’evento annuale di SAS, si conferma uno degli eventi più interessanti per approfondire non solo i temi legati ai dati e agli analytics, ma anche per conoscere tutto ciò che ruota attorno ai grandi temi del Digitale e dell’Innovazione. Nell’ultima edizione che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi, “Analytics Experience – The analytics culture driving transformation“, uno degli ospiti più interessanti è stato certamente David Shing, Digital Prophet di AOL, grande divulgatore e interprete del processo digitale che stiamo vivendo.
Shing infatti non è mai scontato, è sempre originale. Il suo è un approccio visionario: sul palco del Marriott Park Hotel di Roma, con il suo abito che sembra uscito da un quadro di Pollock, spiega e conduce ad un ritmo sostenuto i presenti verso un percorso e una visione del tutto nuova.
Inizia dicendo che la parola più usata oggi è “Disruption”, talmente usata che spesso neanche chi la pronuncia ne conosce il vero significato.
Oggi tanti si dicono “disruptive”, ma cosa si intende per davvero?
Shing cerca di spiegare cosa sta ad indicare questa parola, e lo fa dimostrandolo. Alla base di tutto, esiste un concetto che deve essere chiaro a tutti, ossia che nessuno può ignorare il processo di digitalizzazione che stiamo vivendo, un processo veloce che non può essere mancato.
Shing dimostra questo concetto attraverso esempi di realtà virtuale, di Internet delle Cose, di Internet del Tutto che diventa poi Internet delle Emozioni. Oggi “tutto è smart and beautiful“, dice Shing. A partire dal ciuccio intelligente, dal traduttore che si mette direttamente nelle orecchie, alla t-shirt collegata al giocatore di rugby, alcuni degli esempi che Shing ha citato nella sua presentazione. Sono tutti esempi di dispositivi che danno vita a Dati e che quindi necessitano di un’attività di analisi.
Interessante il concetto che sta dietro all’Internet of Everything (Internet di tutte le Cose) dove la E diventa “Emotions”: oggi i dispositivi a nostra disposizione, produttori di dati, sono infatti strumenti attraverso i quali raccontare delle storie. Alla nostra domanda, durante l’incontro con blogger e giornalisti, su come le aziende possono affrontare questa nuova sfida, ci ha risposto, in sintesi, così:
Le aziende oggi devono essere pronte anche a correre dei rischi all’interno del loro processo classico di produzione dei contenuti. – ci dice Shing – Devono comprendere che oggi il contenuto è creato dalle persone. Le aziende oggi si devono concentrare a creare Emozioni offrendo spunti da suoni, vista e movimento. Gli utenti diventano in questo modo parte attiva del processo e non più semplici utilizzatori del prodotto e del brand. Il brand deve diventare un’esperienza e gli utenti devono essere coinvolti attivamente.”
Stanno cambiando, sostiene Shing, i tempi: oggi il contenuto non è più circoscritto come un tempo, può arrivare da qualsiasi parte e i marketers devono farsi trovare pronti. Il contenuto, spiega ancora Shing, “oggi deve essere Rilevante, è l’unico modo per farsi notare“. E in tutto questo gioca un ruolo fondamentale il mobile, con le connessioni che in pochi anni sono cresciute del 149%. Shing introduce un nuovo concetto del contenuto, creato dalle persone (quindi da noi) che diventa una nuova forma di intrattenimento. E’ un contenuto quindi che può essere creato da chiunque e in qualsiasi momento, grazie proprio ai dispositivi mobili.
Viviamo quindi in un’era in cui i dati sono e saranno gli elementi che aiuteranno le aziende ad assumere decisioni sempre più legate al contesto, al punto da generare analisi predittive.
Il concetto finale a cui arriva David Shing è che oggi l’Innovazione non sta cambiando nulla, ma sta invece creando. Serve quindi una nuova visione a questo processo. Serve cominciare ad entrare nell’ottica che stiamo vivendo un’era che sta rivoluzionando la nostra vita. E quando ri rivoluziona vuol dire che si sta introducendo qualcosa di nuovo, qualcosa che non c’era prima. Questo è il senso del messaggio di Shing, smettiamola di approcciare alle innovazioni del nostro tempo con l’ottica del cambiamento, quindi di modificare. Dobbiamo invece pensare a creare cose nuove.