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Elon Musk e la debolezza nel gestire il nuovo Twitter

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La gestione di Twitter da parte del nuovo proprietario Elon Musk si è rivelata come un segnale di debolezza del fondatore della Tesla. Nel tentativo di imporre la sua idea di libertà di parola, tutto si è rivelato senza un piano.

Stiamo trattando la questione Elon Musk/Twitter sin dall’inizio della vicenda, partita con la scalata alla società per poi concludersi con l’acquisizione a fine ottobre di quest’anno. Un percorso pieno di episodi, di stop e ripartenze che, a vederli bene, rispecchiano molto quella che è la conduzione di Elon Musk del nuovo Twitter, il Twitter 2.0 come lo ha definito.

Solo che a vedere gli ultimi giorni ci sembra che ormai il quadro del nuovo corso sia ben definito.

Elon Musk ha acquisito Twitter allo scopo di renderlo una piazza in cui “regna la libertà di parola” e, a ben vedere gli sviluppi degli ultimi giorni sembra essere più chiaro che si riferisse alla “sua idea” di libertà di parola.

Al di là di qualsiasi posizione politica, chiunque provi a guardare Twitter oggi si rende conto di quanto sia cambiato, non tanto nella sua forma, a vederlo da fuori sembra essere quasi lo stesso, ma nella sostanza. Vale a dire nelle conversazioni, nelle interazioni.

Ormai ha rilevanza solo l’opinione affine e allineata a quella di Musk, il resto rischia di essere messo da parte se non, alla peggio, “sospeso”.

elon musk twitter debolezza

Elon Musk sta conducendo Twitter con una forte valenza politica, questo è fuor di dubbio. Questo era già evidente al momento in cui il magnate della Tesla ha cominciato ad interessarsi all’acquisizione. E non è un caso se, ad oggi, le opinioni definite di destra, quelle più conservatrici, a tratti estreme, sono le più forti, nel senso di più rilevanti. Non che questo sia un male, ma rendere rilevanti per cancellare le altre non sembra essere il massimo della democrazia.

Ma questo non sarebbe nemmeno il male assoluto, anzi. Va ricordato che si tratta pur sempre di un’azienda privata e Musk può fare ciò che desidera.

Ma in questo ultimo mese ci si è dimenticati fin troppo spesso che si sta parlando di Twitter, una piattaforma che col tempo ha acquisito un suo ruolo all’interno della società, ossia quello di essere uno strumento aperto a tutti, attraverso il quale condividere e informare. Con tutti i limiti che abbiamo conosciuto, e su questi blog ne abbiamo scritto tanto, il ruolo di Twitter è sempre stato questo.

Il Twitter di oggi è diverso.

Nei giorni scorsi sono stati sospesi account di giornalisti, di testate come Washington Post, New York Times, CNN. Sospesi e poi riattivati.

È stato sospeso, per problemi di bug mai chiariti del tutto, Twitter Spaces e poi riattivato.

Nella serata di sabato, 19 dicembre, l’account Twitter Support aveva pubblicato le nuove policy riguardanti le piattaforme social media concorrenti, stabilendo che non sarebbe stato più possibile pubblicare link di piattaforme come Facebook, Instagram, Mastodon, Truth Social, Tribel, Post e Nostr. Questo sancito con una pagina dedicata sull’Help Center e una serie di tweet dall’account Twitter Support. A distanza di qualche ora tutto cancellato. Cancellata anche la pagina web.

pagine twitter support cancellata

E poi, Elon Musk twitta un messaggio di scuse, lanciando, subito dopo, un sondaggio su di sè, chiedendo agli utenti Twitter: “Dovrei dimettermi da capo di Twitter? Mi atterrò ai risultati di questo sondaggio“.

Il tweet-sondaggio ha ottenuto oltre 17,5 milioni di voti con il Sì che prevale con il 57,5% (più di 10 milioni) sul No fermo al 42,5%.

Ora, posto che lo stesso Elon Musk aveva dall’inizio sostenuto che non sarebbe rimasto CEO di Twitter per sempre, ma adottare iniziative simili su tematiche così importanti, denota una certa debolezza. Una debolezza che si scontra con l’idea che tutti hanno di Elon Musk.

Davvero si vuole condurre un’azienda come Twitter a colpi di sondaggi? Davvero si vuole garantire la libertà di parola negandola a dei giornalisti che, in quanto tali, pongono delle domande e dei dubbi? Davvero era questo il disegno di Musk? Davvero si vuole rendere Twitter un luogo chiuso su sè stesso, depauperandolo della sua caratteristica principale che è quella di essere una piattaforma aperta a tutti?

Se fosse davvero così, sarebbe evidente che ci troviamo di fronte ad una situazione molto debole e che rischia di indebolire lo stesso Elon Musk, più di quanto non lo sia già.

Elon Musk ha cercato di fare passare azioni di forza, come quella di sospendere i giornalisti o sospendere Twitter Spaces (il messaggio sottinteso era infatti “guardate che sono capace di farlo”) rivelatisi invece come manifestazioni di debolezza.

Adesso non si sa cosa succederà e come Musk intende dare seguito a questo cambio di passo. Probabilmente non accadrà nulla di particolare. E probabilmente, se non dovesse rispettare l’esito del sondaggio, si troverebbe ad affrontare la medesima situazione che ha portato Jack Dorsey ad abbandonare Twitter, ossia quella di essere CEO di Twitter e contemporaneamente di altre società, Tesla su tutte.

Questa sua mossa verrà letta e interpretata in tanti modi, ma di certo non si era mai vista una situazione del genere, siamo di fronte ad un caso unico, davvero.

Avevamo scritto qui sul nostro blog che il futuro di Twitter sarebbe stato segnato dalla sorte di Elon Musk. Ma forse, c’è ancora una speranza, esile e sommessa, che porta a considerare Twitter ancora come uno strumento da usare. E se mai questa speranza che Twitter possa sopravvivere al nuovo proprietario, sarà molto difficile l’opera di ricostruzione. A questo ci penseremo più avanti.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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lunedì, 6 Maggio, 2024

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