Secondo quanto riporta il New York Times, Facebook sarebbe pronto a clonare Clubhouse e a lanciare il suo servizio di chat audio.
Secondo quanto riporta il New York Times, Facebook sarebbe pronto a clonare Clubhouse e a lanciare il suo servizio di chat audio. E la conferma arriva da due persone molto vicine alle vicende di Menlo Park. La società di Zuckerberg sarebbe quindi pronta a sviluppare un servizio proprio, molto vicino quindi a quello che è oggi Clubhouse, che al momento è nelle fasi iniziali.
La notizia sta facendo, giustamente, il giro del mondo, ma in realtà non sorprende granché. Qui sul nostro blog avevamo avanzato l’ipotesi che Facebook stessa potesse, prima o poi, acquisire Clubhouse, ripercorrendo un po’ la storia già vista con Instagram, ma a quanto pare l’idea sarebbe quella di farlo direttamente in casa propria. E pensare che solo qualche giorno fa Mark Zuckerberg si era affacciato su Clubhouse, evidentemente per cercare di cogliere qualche elemento da sfruttare.
Del resto, la storia recente di Facebook è costellata di tante “repliche” trasformate poi in motivo di successo. E ci riferiamo chiaramente alle Instagram Stories, spudoratamente “copiate” da Snapchat, trasformate oggi in una modalità di racconto alternativa all’interno della stessa app, e a Reels, ripresa pari pari da TikTok, e adesso verrà introdotta a modalità di visualizzazione verticale, tipica dell’app di ByteDance, anche per quanto riguarda le Stories.
Non è chiaro quando Facebook sarà pronta a lanciare la sua versione di Clubhouse e non si conoscono ancora i dettali, ma è certo che Facebook non si lascerà sfuggire questa occasione di provare a presidiare anche la modalità di contenuto audio, in modo da chiudere il cerchio e abbracciare tutte le modalità attive oggi all’interno del suo ecosistema.
Come detto in più occasioni ormai, Clubhouse ha acceso un faro sulle chat audio e adesso sono tanti i player che vogliono sperimentare questa modalità. Lo sta già facendo Twitter con il test attivo su Spaces (per questo ha acquisto Breaker), ma di iniziative ne stanno nascendo un po’ ovunque. E non è detto che la stessa app possa poi resistere a tutto questo. Anche se potrebbe continuare ad esistere e non essere più al centro, come è stato per Snapchat.
Fenomeno Cloubhouse, quasi 5 milioni di download a livello globale
Bisognerà però capire, nelle prossime settimane se questa mossa corrisponde a verità o se si tratta di strategia per cercare di far aumentare l’interesse attorno al fenomeno Clubhouse. Staremo a vedere e noi saremo qui a raccontarvelo.