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Facebook è il secondo mezzo di informazione per gli italiani

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Il 16° Rapporto Censis sulla Comunicazione ci offre la possibilità di comprendere come noi stiamo usando gli strumenti digitali e come li usiamo per informarci. Facebook riprende quota e diventa il secondo mezzo attraverso cui più di un terzo degli italiani si informa.

Dimmi come ti informi e ti dirò chi sei, si potrebbe anche ipotizzare questo claim per presentare il 16° Rapporto Censis sulla Comunicazione, rapporto che si presenta sempre molto interessante e utile per comprendere i tempi che viviamo. Come sempre, anche per via degli interessi che perseguiamo qui sul nostro blog, la parte che più ci interessa è quella legata al web e al digital e, a ben vedere, è una parte di anno in anno sempre più preminente.

Il 16° Rapporto Censis mette l’accento, in questa edizione, sulla costruzione dell’identità oggi e il ruolo dei media che stanno cambiando sempre di più. La Televisione cambia pelle, gli italiani si spostano in modo progressivo ormai dalla TV tradizionale verso quella Smart TV che conta ormai il 34,5% dell’utenza, +4,4% in un anno, e la mobile tv,che è passata dall’1% di spettatori nel 2007 all’attuale 28,2%, con un aumento del 2,3% solo nell’ultimo  anno.

facebook canale informazione social media censi franzrusso.it

Ma è la Radio lo strumento che riesce più degli altri considerati tradizionali a saper cavalcare i tempi e a mantenere ancora una fascia di utenti molto alta. È infatti il 79,4% degli italiani che l’ascolta, un dato rimasto stabile nell’ultimo anno. Interessante notare che gli italiani la ascoltano sempre più dal proprio smartphone, l’utenza è arrivata al 21,3%, +0,6% rispetto in un anno.

Gli Italiani e i Social Media

E cresce anche il numero degli italiani su Internet. Il 16° Rapporto Censis sulla Comunicazione rileva una crescita dell’1% rispetto allo scorso anno, dal 78,4% al 79,3% della popolazione. Gli italiani che utilizzano gli smartphone salgono dal 73,8% al 75,7% (con una crescita dell’1,9%, quando ancora nel 2009 li usava solo il 15% della popolazione). I social network più popolari sono YouTube, utilizzato dal 56,7% degli italiani (ma il dato sale al 76,1% tra i 14-29 anni), Facebook dal 55,2% (dal 60,3% dei giovani), Instagram dal 35,9% (dal 65,6% degli under 30). E WhatsApp è utilizzato dal 71% degli italiani: il 3,5% in più in un anno (si arriva all’88,9% dei 30-44 anni, ma si scende al 30,3% tra gli over 65).

social media italia rapporto censis 2019

Qui in alto un grafico che rappresenta l’utenza complessiva con un focus sulla fascia più giovane, under 30 (14-29 anni), considerando i social network, le varie piattaforme digitali e anche i servizi di messaggistica. Dal grafico si nota come sia proprio la fascia degli under 30 ad essere più presente, anche se si sta riducendo sempre questa fascia di età su Facebook: oggi 60,3% mentre nel 2017 era 79,9%. Mentre invece aumenta la presenza degli utenti più giovani su Instagram, lo vedevamo prima. Oggi sono il 65,5%, nel 2017 erano il 48,6%.

LinkedIn sempre meno usato dai giovani

Un caso vogliamo portare alla vostra attenzione, anche per comprendere meglio questa piattaforma che ormai è sempre più catalogabile come social media a tutti gli effetti, tanto per sgombrare un po’ il campo da eventuali dubbi. Parliamo di LinkedIn. I giovani sembrano usare poco questa piattaforma, infatti se notate è uno dei due casi in cui la presenza degli under 30 è più bassa (l’altro caso è eBay). I giovani nel 2019 erano il 7,5%, mentre nel 2017 erano il 14%: quasi dimezzati in due anni. Quindi oltre che da Facebook fuggono anche da LinkedIn.

In 10 anni quadruplica la spesa per gli Smartphone

Prima di passare a vedere come si informano gli italiani, un dato che balza agli occhi, non proprio una sorpresa per la verità ma nel contesto ha l suo peso, è quello che riguarda la spesa degli italiani per gli smartphone: in 10 anni la spesa si è quadruplicata, +298,9% nell’intero periodo, per un valore di oltre 7 miliardi di euro nell’ultimo anno.

bisogni digitali italiani web 2019 censis

E poi usiamo gli smartphone principalmente per consultare la mappa (69,5%), altrimenti perdiamo per strada, per trovare informazioni su aziende/prodotti/servizi (61,8%), per online banking (48,5%), per fare acquisti (48,1%), per ascoltare musica (46,2%), per telefonare (40,6%).

Facebook è il secondo canale usato per informarsi

Abbiamo detto prima che, nonostante tutto, la TV resta ancora la regina, anche se il suo ruolo va via va ridimensionandosi. Diciamo che sta cambiando. A conferma di questo dato, se guardiamo come gli italiani si informano, i telegiornali sono ancora molto seguiti. Infatti, sono i programmi a cui gli italiani ricorrono maggiormente per informarsi (59,1%). L’apprezzamento è generalizzato, ma aumenta con l’età: dal 40,4% dei giovanissimi al 72,9% degli over 65. Elevato è anche il favore accordato alle tv dedicate all’informazione a ciclo continuo, 24 ore su 24, utilizzate per informarsi dal 19,6%.

facebook informazioni italia 2019 censis

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Facebook è il secondo strumento di diffusione delle notizie, dopo il telegiornale: lo utilizza per informarsi il 31,4% degli italiani, quindi più di un terzo della popolazione. La crisi di fiducia, causata dallo scandalo Cambridge Analytica e dalla diffusone esponenziale delle fake news, era stata certificata dall’arretramento dell’utenza registrato nell’ultimo anno (9 punti percentuali in meno tra il 2017 e il 2018). Il 20,7% si informa consultando i motori di ricerca e l’11,9% guardando video su YouTube. Rispetto al 2017, aumentano gli utenti che si affidano ai siti web d’informazione (+4,2% in due anni, dal 10,3% al 14,5%) e che leggono i quotidiani online (dal 10,3% all’11,4%).

Per 1 giovane su 3 i social media contribuiscono all’identità

C’è poi l’aspetto dell’identità, il tema di questo rapporto. Gli italiani (76,3%) considerano al primo posto la famiglia, come elemento fondamentale attorno al quale costruire la propria identità. L’essere italiano (39,9%) e il legame con il proprio territorio di origine (37,3%) si collocano a poca distanza l’uno dall’altro. Per chi ha una età compresa tra 30 e 44 anni, invece, il lavoro (39,1%) determina più identificazione sia della comunità locale che dell’identità nazionale.

Vi è poi un dato che volevamo portare alla vostra attenzione, ossia se e come i social media contribuiscano a formare la propria identità, oggi. Ebbene, dal rapporto si evince che per il 3,5% degli italiani è il proprio profilo sui social network a determinarne l’identità. Ma questo dato sale poi al 9,1% tra i giovani under 30: uno su dieci tra i 14-29 anni. Inoltre, si scopre che a maggiore esposizione ai social network spinge a confermare le opinioni che già si possiedono, piuttosto che a modificarle. Mentre sono ancora i mezzi generalisti a svolgere maggiormente la funzione di opinion maker.

Ecco, questo il nostro resoconto del 16° Rapporto Censis sulla Comunicazione, molto vasto, abbiamo qui infatti riportato quei rilievi che più sono in linea con i temi che solitamente trattiamo qui sul nostro blog. Sono tutti elementi utili per comprendere, da più punti di vista, come noi stiamo cambiando e come cambiamo, di conseguenza, il modo di usare questi strumenti digitali e il modo in cui li usiamo per informarci.

E voi che ne pensate?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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3 Commenti

  1. In questo preciso istante il tuo articolo e i dati statistici sono serviti per confermare che quando si parla di strategia e di social marketing, è assolutamente deleterio pensare che tutto vada bene per tutti, ma sembra che le i clienti questo non lo riescano a capire. Ho partecipato alla riunione di iniziale di un progetto in partenza. Di 4 persone 3 hanno sostenuto che fosse necessario aprire Instagram, io ho detto che forse sarebbe stato meglio guardarsi intorno e verificare se davvero il pubblico stesse solo su Instagram.
    Al di là di questi episodi che mi fanno salire il sangue al cervello, penso che nonostante tutto davvero Facebook mantenga in generale una posizione di supremazia (in qualche modo), anche se quel secondo posto come fonte di informazione mi fa un po’ paura. Come abbiamo visto in questi giorni su Facebook, le notizie vengono assorbite in modo “passivo” e in pochi hanno la buona abitudine di verificare la fonte. E questo mi fa molta paura. Invece la radio mi sorprende anche se è vero che io anche quando lavoro la tengo sempre in sottofondo, quindi per me è usata al pari dei social e nello stesso momento.

    Scusa se sono stata prolissa (e forse inutile) ma mi sentivo “toccata” personalmente da questi dati

  2. Monica, grazie invece del tuo commento e del fatto che hai portato il tuo punto di vista da persona coinvolta e del settore. Vero Facebook nonostante tutto, mantiene la sua supremazia, anche se sono sempre più i giovani ad usarlo meno. Si tratta una piattaforma generalista, di conseguenza riesce ad attrarre audience diverse.
    Sono sempre dell’idea però che ognuno debba prima di tutto studiare tutte le piattaforme per poi scegliere quella più vicina al modo di comunicare, ai propri interessi e al proprio pubblico.
    Mi sorprende però che LinkedIn sia usato sempre meno dai giovani, un punto su cui si dovrebbe riflettere. Evidentemente sono altre le piattaforme che svolgono la funzione di LinkedIn per loro. Che ne pensi?

  3. Penso che in realtà che Linkedin abbia un problema di “brand reputation” rispetto ai giovani. Io penso che la percezione sia che Instagram tutto può. Che la visibilità su Instagram oggi è il miglior biglietto da visita in ogni ambito, quindi l’importante è dedicarsi ad Instagram. Io penso questo!

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venerdì, 26 Aprile, 2024

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