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“Google plus your World”, l’affondo di Google nei social network

Google lancia nuove modalità di ricerche che saranno presto attive per tutti gli utenti. La grossa novità è che adesso le ricerche diventano più social, considerando anche contenuti che provengono dalla nostra cerchia di amici che abbiamo sui vari social network. Google mette in moto la sua macchina per provare a sfondare tra i social media.

Sinceramente non è un caso che le nuove modalità di ricerca lanciate ieri da Google dal proprio sito ufficiale, per mano di Amit Shingal, il responsabile search di Google, inizino proprio con “Google plus“. Google plus your World, che alcuni hanno tradotto “Google più il tuo mondo”, palesemente errata, in quanto la traduzione corretta è Google+, il tuo mondo riferimento voluto e cercato per richiamare il proprio social network, Google+ appunto, che diventa quindi non solo un social network, apparentemente come gli altri, ma con caratteristiche diverse, diventa anche uno strumento funzionale per le ricerche. Quindi, motore di ricerca, utenti, a questo aggiungi social e il cerchio si chiude: Google+.

Google+ Risultati personaliIn buona sostanza Google mette in moto quella che è la propria corazzata web e social per entrare a tutti gli effetti nel settore dei social network, appannaggio quasi esclusivo di Facebook, con la presenza crescente anche di Twitter. E lo fa mettendo insieme, come mai gli era potuto capitare di fare prima, visti i numerosi buchi nell’acqua dei precedenti tentativi, i mezzi che ha a disposizione, che altri non hanno. Tutti sappiamo che Google è il primo motore di ricerca in assoluto, quello che utilizziamo tutti ed è anche quello che, diciamolo chiaramente, decide le sorti del web, per quanto questa affermazione possa sembrare esagerata. Allora mettendo insieme motore di ricerca e un buon strumento come Google+, ecco che si aprono nuove prospettive con le nuove modalità di ricerca “Search plus your world”.

Il post scritto da Amit Shingal sul blog ufficiale di Google spiega effettivamente tutte le novità che presto Google renderà effettive per tutti gli utenti. La cosa sembra molto suggestiva ad un primo sguardo, la ricerca per come la conosciamo tutti, va a ricercare pagine pubbliche, come possono essere le pagine di un sito web, di un giornale online, insomma da qualsiasi pagina resa ricercabile. Ma da adesso in poi, Google riporterà anche i risultati dalle nostre cerchie di amici, faccio anche qui un appunto sulla parola “Cerchia”, altro richiamo a Google+. Quindi immagini, video e ad altri contenuti che condividiamo su Google+ saranno rese disponibili per i risultati di ricerca.

Ovviamente si apre il capitolo spinoso della privacy, soprattutto per via del fatto che adesso i nostri contenuti sono ricercabili. C’è da dire però che quando nei risultati delle ricerche appariranno contenuti social, questi saranno evidenziati per distinguerli dagli altri, e l’utente potrà controllare il loro livello di visibilità (pubblici, limitati ad alcune cerchie, visibili solo all’autore). “E gli utenti non devono neanche temere che, con le nuove funzioni, Google diventi troppo complicato”, assicura Singhal: “L’utente continuerà a cercare contenuti scrivendo parole nella homepage di Google, per lui non cambierà nulla”.

Google+ ToggleL’argomento privacy è sempre spinoso e continuerà ad esserlo, anche se vale sempre la regola di essere più consapevoli di cosa si condivide sui vari social network a cui ci si iscrive, per evitare già con questa piccola regola dei grossi problemi. Poi l’argomento è molto più ampio, ma un uso più consapevole aiuta molto.

Quando a fine anno abbiamo provato a fare una previsione per il 2012 su quale potesse essere il fenomeno social media del 2012, abbiamo pensato a Google+, per via della crescita del numero degli utenti che prevede di arrivare a 400 milioni di utenti registrati a fine anno, al ritmo di crescita attuale. Ci si aspettava quindi la mossa decisiva da parte di Google, quella che avrebbe permesso di aprire definitivamente il settore dei social network. Ed eccola arrivata, Google plus your world. Sinceramente sorprende per i tempi, si poteva immaginarla fra qualche mese, ma Google ha fretta e non vuole perdere questa occasione tanto ricercata in questi anni.

I giochi a questo punto sono definitivamente aperti e già qualcuno mormora. Ma voi che ne pensate? Secondo voi Google plus your world è positivo o troppo invadente e rischioso per la privacy?

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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19 Commenti

  1. A mio avviso il grosso problema che deve fronteggiare Google è “perchè la gente “comune” dovrebbe usare Google+ ?” visto che non ha alcun vantaggio competitivo rispetto a Facebook. Io, per primo, non vedo la necessità di utilizzarlo e su Internet ci lavoro!

    A differenza di Twitter che ha una funzione più specifica, la convivenza tra i due colossi FB e G+ non la vedo possibile, visto che al momento soddisfano bisogni praticamente uguali.

    Finchè tutti, o almeno una gran parte di amici e conoscenti, non lo utilizzeranno, G+ non potrà mai diventare il mio mondo…

    Ottimo articolo comunque 🙂

  2. Grazie Marco, apprezzo molto il tuo punto di vista. Condivido parte della tua considerazione, solo che apparentemente Google+ somiglia a Facebook, ma ha altre caratteristiche che lo differenziano. Io per primo lo sto scoprendo in questo periodo. Però la grossa differenza sta nel fatto che adesso Google+ può diventare davvero un elemento di fastidio, se così vogliamo definirlo, per Facebook. Perchè Google, con questa operazione di integrare ricerche+social network, ha forse raggiunto la strategia che tante volte ha toppato.
    Prova a pensare il grosso potenziale che può arrivare dal mobile, da Android, che addirittura sta per insidiare seriamente il “monopolio” dell’iPhone, cosa impensabile solo 5 anni fa, quando Steve Jobs lanciò il dispositivo che ha rivoluzionato il mobile. L’accesso da Android per G+ è molto più fluido e intuitivo, quindi apparentemente il gioco è fatto. 😉

  3. Sono d’accordissimo con @marco imperato. Mi sembra che a Google+ manchi l’anima… Oltre tutto 1,3mln di iscritti, considerato che stiamo parlando di Google, non mi sembrano neppure così tanti…
    Per stare su Google+ Your World, non mi preoccupa tanto la privacy. Se ben immagino il funzionamento, quando faro’ una ricerca vedrò i risultati organici più ciò che e’ stato postato dai miei amici. I risultati degli amici (e quindi i miei) si portano dietro il livello di privacy con cui sono stati postati, e quindi saranno visibili solo dalle stesse persone che li avrebbero visti nel SN di origine. O sbaglio?

  4. Si Raffaella, i risultati saranno visibili dalle tue “cerchie”, quindi è esatto quello che dici che rimane il livello di privacy con cui sono stati postati. 
    Google vuole provare ad entrare in un settore che fino ad ora non era riuscito neanche a scalfire. Da oggi in poi le cose cambiano, ed è abbastanza evidente, e secondo me a questo si mirava. L’anima man mano si costruirà, anzi saranno gli stessi utenti a costruirla, che ne dici?

  5. Ehi Franz grazie dell’approfondimento. Riguardo il mercato Mobile sicuramente può essere un punto di forza soprattutto alla luce del probabile futuro sorpasso di Android nei confronti di Ios. Io non metto in dubbio la srategia che mi sembra perfetta e che solo Google può mettere in pratica unendo la “matematica” del Search alle relazioni del Social, il mio dubbio riguarda però le probabilità di successo di tale strategia. Il mio dubbio riguarda appunto la difusione di G+, che potrebbe rimanere appunto un elemento di fastidio nei confronti di FB e non un social network di successo da 800 milioni di utenti.

    Di base quando capirò perchè dovrei utilizzare G+, in un universo sempre più iperaffollato di stimoli, novità e nuovi servizi tutti “da provare”, vedi Pinterest per esempio, allora mi convincerò 😉

  6. Finalmente hanno applciato il social layer. Ora saranno sollevati, visto l’ansia da social di cui hanno sofferto negli ultimi anni (conditi da errori madornali!). Restano alcune perplessità che sintetizzo:
    – l’imparzialità che prima (sebbene a livello illusorio) Google poteva dare agli utenti va a farsi benedire;
    – i risultati personalizzati uccidono di fatto la serendipità, una delle cose più belle del web;
    – manca totalmente la componente semantica che poteva dare una grossa mano per la pertinenza.

    Se volete approfondire le mie riflessioni… eccovi anche il post: http://paoloratto.blogspot.com/2012/01/su-google-la-search-e-il-social-layer.html

    Complimenti per l’ottimo sito.

    Paolo

  7. Per quanto riguarda l’annoso problema “privacy”, sottolineo l’uso consapevole, del resto i social network sono uno strumento i cui effetti, fermo restando che le istruzioni d’uso siano chiare, dipendono dal modo in cui li si usa, del resto se non ricordo male anche Freud disse che “alle volte un martello è soltanto un martello”. 
    Piuttosto mi chiedevo perché rendere visibili contenuti protetti dai livelli di privacy e non soltanto quelli pubblici? Probabilmente perché in questo modo aumenterà: il numero di iscritti a G+; la grandezza o il numero delle cerchie visto che i contenuti trovati attraverso il motore di ricerca faranno da stimolo all’inserimento di nuove persone che si occupano di argomenti di nostro interesse.
    Furbi quindi ma non direi in mala fede, resto consapevolmente in attesa di vedere come si svilupperà la faccenda!

  8. Credo che uno stimolo potrebbe essere la visibilità, infatti se utilizzi i social per pubblicare contenuti relativi al tuo lavoro o comunque per creare relazioni anche in tal senso, il fatto che questi contenuti possano essere indicizzati e quindi ricercabili su Google potrebbe dare a questo tipo di utente (o di brand?) una motivazione in più per stare su G+….
    Quanto a Facebook non lo vedo ancora in pericolo…deve passarne di tempo e non sono certa che G+ abbia la forza per avvicinarsi alla portata di Facebook.
    Pinterest?…sto cercando un invito…. 😀

  9. Invito per Pinterest appena mandato 😉
    E ti dico che concordo con le tue considerazioni che mi sembrano ottime e che centrano un altro punto, quindi altro argomento di discussione, ossia indicizzazione dei propri contenuti all’interno di un social network, e l’esempio che fai è calzante. Quindi può anche questa strategia essere utile per posizionarsi? A quanto pare, la risposta sarebbe si. Per quanto riguarda il discorso privacy, abbiamo la medesima visione.Penso anch’io che la posizione di Facebook possa essere scalfita da Google+: 800 milioni di utenti, lanciati verso il prossimo obiettivo del Miliardo di iscritti, a Mountain View se li sognano. Ma che il social network di Mamma Google possa dare fastidio, per restare in tema, al sonno di Zuckerberg quello si.

  10. Grazie Paolo, anche per il tuo intervento che mette in risalto altri punti che possono essere sfuggiti alla discussione, più incentrata a guardare l’aspetto in generale, piuttosto che in dettaglio. Così queste tue considerazioni cominciano ad andare più a fondo, trovando più spazio di esplicazione nella lettura del tuo post che giustamente segnali e che consiglio a tutti di leggere, per avere un quadro completo di cosa accade e di cosa avremo davanti nei prossimi mesi.
    Sono d’accordo sulla carenza della componente semantica, pensando come te che Google fosse, o ancora lo è, l’unica in grado di metterla in pratica, visto il potenziale a disposizione. Mi sembra che stavolta, l’idea fissa di provare ad entrare in diretta concorrenza con Facebook, abbia prevalso su tutto. Ma sappiamo bene che ha ancora altre frecce nel suo arco. Discorso legato alla componente semantica rimandato? 😉

  11. Ho come l’impressione che a Mountain View non abbiano vissuto bene il boom di Facebook, nel senso che, questa incredibile diffusione li ha costretti a gettare la maschera del buonsimo (d’altronde la strategia “bastone e carota” di Big G è piuttosto riconosciuta) super partes per tirare fuori gli artigli nello scontro diretto. Da li l’ossessione per il social layer, unico strumento in grado di emulare in qualche modo l’open graph di Mr Zuckerberg… Ora il social layer ce l’hanno ma per farlo funzionare hanno dovuto “spalmare” G+ su tutti gli altri servizi. Vedremo se sarà la scelta opportuna… Sulla semantica, non mi capacito del perchè non lo abbiano fatto… In quel modo potevano davvero continuare a giocare a fare i democratici, e invece…

  12. Esatto Beatrice! Uno stimolo può essere la visibilità ma lo è soltanto per una piccola nicchia di utenti  che utilizza internet per lavoro o creare relazioni, non per la massa di utenti (la gran parte) che sta su FB per scrivere citazioni di personaggi famosi, caricare foto del weekend o guardare i demotivational… 

  13. Immagino che “quegli utenti facebook” potrebbero spostarsi in proporzione al numero di brand che decideranno, o hanno già deciso, di investire su G+ anche grazie a questa opportunità. Credo che il processo di G+ sia in qualche modo inverso a Facebook, nato per gli utenti e sviluppatosi per il marketing. Staremo a vedere quanti investitori riesce ad attrarre Google… 🙂

  14. Centrato un tema interessante Beatrice! In questi ultimi due giorni, molti stanno infatti discutendo proprio su questo e pare che usare Google+ per il business e il marketing possa poi essere utile in fatto di posizionamento. Ma è chiaro che questo aspetto va valutato bene 🙂

  15. Visto quante polemiche in Usa Paolo? Sta storia della privacy a molti non è andata affatto giù, soprattutto nel modo in cui Google ha dato vita all’integrazione nelle ricerche dei dati di G+. Leggi qui, forse lo avrai già letto, 
    http://mashable.com/2012/01/12/watchdog-ftc-google-social-search-unfair/ e pi leggi qui, davvero interessante 
    http://www.slate.com/articles/technology/technology/2012/01/google_social_search_the_tech_giant_s_disastrous_decision_to_muck_up_its_search_results_.single.html 😉

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sabato, 27 Aprile, 2024

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