web analytics
back to top

Le presidenziali americane del 2012 si giocano su Google+?

Data:

Come sapete, da pochi giorni Google+ ha lanciato Google+ Pages, le pagine dedicate al business e ai brand che vogliono usare anche questo social network. Ebbene, dopo l’apertura della pagina ufficiale di Barack Obama, Google punta sulla politica con Google+ for Politics. Vediamo di cosa si tratta

Solo un mesetto fa si diceva che dopo il grande balzo iniziale per Google+ sarebbe arrivato il declino. Dopo aver fatto registrare decine di milioni di iscritti in un mese, anche per via di dichiarazioni che arrivavano dalla stessa casa di Mountain View, molti pensavano che il progetto G+ stesse miseramente tramontando, lasciando spazio indiscusso a Facebook. Ma in effetti un fondo di verità c’era nelle indiscrezioni e cioè che è vero che Google ha cambiato strategia chiudendo anche dei servizi avviati da poco, ma ha deciso di puntare su Google+. E infatti da pochi giorni è stato attivato Google+ Pages, per le aziende e i brand, un pò come le pagine pubbliche su facebook, affinando confermando ancora di più la sua presenza tra i social media. Ma in vista delle prossime elezioni presidenziali americane del 2012, Google punta sulla politica. E infatti da ieri attivo Google+ for Politics, una guida per i politici e i candidati che vogliono aprire una pagina su G+ per meglio interagire coi propri elettori.

Ha fatto parlare molto, ovviamente, lo sbarco su Google+ del Presidente degli Usa, Barack Obama, che ha aperto una pagina per la sua campagna elettorale delle presidenziali del 2012, proprio subito dopo l’avvio delle G+ Pages. Sappiamo tutti quanto Obama abbia saputo fare col web durante la campagna trionfale del 2008, uno dei primi politici ad integrare la rete in una campagna elettorale, costrunedo un dialogo aperto con gli elettori e riuscendo a mantenerlo vivo anche da Presidente. Quindi da una parte non sorprende molto il suo arrivo su Google+, anche se c’è da dire che molto dei suoi avversari lo avevano già fatto. Come Herman Cain, Mitt Romney, Newt Gingrich che hanno un proprio profilo user. Oppure come il senatore Bernie Sanders, su Google+ dal mese di luglio. Va anche ricordato il sindaco di Chicago, Rahm Emanuel, ex Chief of Staff del Presidente Obama, che è il primo sindaco su Google+ ad avere aperto una brand page.

Insomma, alla luce di tutto questo, Google ha ben pensato di realizzare un servizio che fosse indirizzato esclusivamente ai politici, realizando appunto Google+ for Politics. Puntando ovviamente ad offrire un servizio per le prossime presidenziali del 2012, per Google questo può essere una buona occasione per incrementare la sua popolarità e consolidarsi come social network a tutto tondo.

Dal momento che è necessario aprire un profilo personale su Google+ durante la creazione di una pagina di Google+, si consiglia di utilizzare e aggiornare solo il tuo Google + Page, non il vostro profilo personale, per evitare di frammentare l’audience mentre vi cercano su Google +. Se si dispone di uno staff per la gestione del vostro account, un altro modo per farlo è utilizzare il nome di un membro dello staff per impostare la user page dell’account”.

Questo uno dei consigli che Google da ai politici per meglio utilizzare Google+ for Politics, ma sulla pagine ce ne sono altri a formare un vero e proprio manuale d’uso. Tutti i profili dei politici saranno poi verificati da Google stessa e saranno individuabili da una icona di spunta di colore grigio di fianco al nome del politico.

Un servizio quello di Google+ for Politics che può davvero essere un grande aiuto per il nuovo social network. Forse perchè pare che le prossime elezioni presidenziali troveranno terreno di scontro anche sul web, molto più di quanto è accaduto nel 2008.

Ma secondo voi i nostri politici lo useranno? Ma come vedete la presenza dei nostri politici sui social media?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

9 Commenti

  1. Alla tua ultima domanda: Ma secondo voi i nostri politici lo useranno? Ma come vedete la presenza dei nostri politici sui social media? , rispondo così:
    Lo useranno pure, forse più in là, ettendendo di capire come funziona oppure studiando come si muoverà Obama. I nostri politici sono in ritardo su tutto, non sperimentano mezzi nuovi di comunicazione, perchè non comunicano, vanno avanti a slogan, per cui tutto per loro è tatticismo. Pavidamente non si muovono per prima e non sperimentano per paura di perder voti, perchè il loro principale problema non è comunicare idee, ma fare slogan per i voti per premettergli di stare in poltrona a rubare gli stipendi.

  2. Non posso non condividere quello che dici, hai fatto una mera, e triste, fotografia, di quello che succede veramente. E poi siamo in una fase in cui la politica italiana ha ancora di più accentuato le caratteristiche da te delineate, comportando un ulteriore allontanamento dalla vita degli italiani. Con la relativa assenza di idee da comunicare e per comunicare. Eppure in altri paesi, in crisi come noi, sperimentano, comunicano e condividono. Perchè da noi non è possibile?

  3. Forse perchè, tristemente, non hanno alcuna voglia di confrontarsi con i cittadini. Mi spiace dirlo, ma è così. Dopo tanto tempo abbiamo visto politici aprirsi ai social-media come Fb e Tw, ma prova a criticarli o a chiedergli spiegazioni in merito ad una certa loro posizione su un problema, la risposta non arriva, non c’è oppure non gli conviene darla, stanno lì a scrivere frasi ed aforismi senza alcun dibattito. I social-media dovrebbero servire a ridurre le distanze, a creare dibattiti, come stiamo facendo noi, ma a loro questo non serve, oppure serve solo sotto elezione. Il cittadino non è rappresentato, il cittadino è un voto. Concludo con una frase della canzone di @frankiehinrgmc:twitter : sono in torno a me, ma non parlano con me, sono come me ma si sentono meglio.

  4. Un esempio lampante del loro “non ascolto”, del loro “non essere tempestivi” basta vederlo dal loro poco interesse all’evoluzione tecnologia, vedi ad esempio la banda larga,  @makingwikitalia , @decorourbano, tutte iniziative importanti che porterebbero alla crescita civile di un paese, e loro sono ancora lì a scrivere frasi senza senso, a litigare tra loro.. Sono su TW, ma non leggono, non si aggiornano. Questi argomenti su Tw sono triti e ritriti ma loro non ne sanno neanche l’esistenza.

  5. Aggiungo poi che buona parte dei politici che sta su Twitter con un proprio account neanche lo usa durettamente, facendo twittare qualcuno del loro staff. Una volta l’ho fatto notare ad un politico noto che twittava da una conferenza e lo faceva in terza persona, e questo mi risponde, “l’avevamo detto dall’inizio che non era lui a twittare”, ma il bel faccione era il suo però…insomma una cosa inguardabile. Era meglio fare un account dello staff e twittare con quello…mah! Sul resto condivido, ma spero sempre che le cose cambino, soprattutto in u momento come questo, dove ci sarebbe bisogno di un grande slancio!

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

sabato, 27 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok verso il divieto o la vendita negli Usa, ma non subito

Il presidente Biden firma la legge che avvia il contro alla rovescia, di nove mesi più altri 3, per il divieto o la vendita di TikTok negli Usa. Un lento addio.

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.