web analytics
back to top

Anche LinkedIn dice addio alle sue stories da fine settembre

Data:

Le stories non sono per tutti e anche LinkedIn adesso lo sa. Da fine settembre la piattaforma dirà addio alle LinkedIn Stories puntando invece, in maniera più decisa, sui video.

Le stories non sono per tutti, questa è una regola che abbiamo imparato bene in questi anni, e vale tanto per gli utenti quanto per le piattaforme social media. E così, dopo Twitter che poco meno di un mese fa aveva mandato in soffitta i Fleets, la sua offerta in termini di contenuti effimeri, anche LinkedIn sembra confermare questa regola. Infatti, dalla fine di settembre, la piattaforma di social media business di proprietà di Microsoft dirà addio alle sue stories.

Alla fine di un percorso durato un anno e mezzo, compreso il lancio ufficiale di un anno fa, LinkedIn si arrende nella rincorsa a riproporre il contenuto breve a tutti i costi e prende coscienza del fatto che agli utenti quella forma lì non piaceva.

E la spiegazione, precisa, arriva proprio da Liz Li, Direttore di Prodotto di LinkedIn, quando nel suo post pubblicato sulla piattaforma spiega che, durante questo periodo gli utenti non hanno apprezzato lo sforzo della piattaforma di provare a creare qualcosa di diverso. “Gli utenti vogliono creare video più lunghi e duraturi che raccontino in modo più personale la propria storia professionale, mettendo in mostra le proprie competenze“, ha spiegato Li.

LinkedIn addio stories fine-settembre 2021 intime blog

In pratica, LinkedIn si è accorta che la base utenti che usa la piattaforma agisce in modo diverso che su altri social media. Gli utenti LinkedIn vogliono condividere video che restino sul proprio profilo ben visibili, in modo da presentarsi meglio, e che quel video sia sempre raggiungibile dagli utenti. La modalità effimera, in questo contesto, non ha avuto presa.

L’esperienza con le LinkedIn Stories verrà chiusa alla fine di questo mese e, come spiegato dalla Li, inizierà una nuova fase in cui il Video sarà centrale, al fine di realizzare “una esperienza ancora più ricca e più conversazionale“.

Quindi, questa strategia risponde alla richiesta degli utenti di poter continuare a creare e condividere video che restino visibili oltre le 24 ore e di poter avere più strumenti per creare una esperienza più coinvolgente.

Al momento non ci sono altri dettagli rispetto a questo punto che resta una buona intenzione e siamo sicuri che sarà sviluppato con più convinzione. Ma resta il punto che questo di LinkedIn non è un fallimento. Tutti hanno provato a sperimentare le stories all’interno delle piattaforme e, quasi, tutti gli esperimenti sono finiti male. In ogni caso, sono esperimenti che aiutano a comprendere meglio la propria audience e le esigenze degli utenti. E se questo fosse un modo per attrarre nuovi utenti, allora sappiamo che era profondamente sbagliato.

Anche Twitter, come dicevamo all’inizio, si è arresa alle stories, rendendosi conto che gli utenti non le usavano, non riuscendo a comprenderne a fondo l’utilizzo.

Eppure, val la pena sempre di sperimentare e aprirsi a nuove strade, per crearsi sempre nuove opportunità o per comprendere meglio quelle che già si percorrono, arricchendole. Questa è stata l’esperienza con le Stories di LinkedIn.

E intanto, siamo in attesa di conoscere l’evoluzione del test sulle audio rooms della piattaforma e siamo sicuri che l’esito sarà ben diverso di quello visto con le stories.

E voi che ne pensate? Le avete usate, erano utili per la vostra audience e per il vostro scopo?

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

sabato, 27 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok verso il divieto o la vendita negli Usa, ma non subito

Il presidente Biden firma la legge che avvia il contro alla rovescia, di nove mesi più altri 3, per il divieto o la vendita di TikTok negli Usa. Un lento addio.

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.