Sin dall’inizio, mi sto interessando al mondo del web 2.0 guardandolo dal punto di vista della comunicazione e della condivisione che ne sono un pò le keywords. Ma cos’è in effetti il web 2.0? Apriamo un dibattito confrontando anche le proprie esperienze
A proposito del rapporto tra le piccole e medie imprese italiane e il web 2.0 vale la pena di soffermarsi proprio sul signicato, già a partire dalla definizione, del web 2.0. Questo ci dovrebbe aiutare a capire meglio le cose. E comincio proprio con la definizione che da wikipedia:
“Il Web 2.0 è una locuzione utilizzata per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, WordPress, Tripadvisor ecc.). La locuzione pone l’accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni ‘90, e composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l’utente eccetto la normale navigazione tra le pagine, l’uso delle email e l’uso dei motori di ricerca. Per le applicazioni Web 2.0, spesso vengono usate tecnologie di programmazione particolari, come AJAX (Gmail usa largamente questa tecnica per essere semplice e veloce) o Adobe Flex. Un esempio potrebbe essere il social commerce, l’evoluzione dell’E-Commerce in senso interattivo, che consente una maggiore partecipazione dei clienti, attraverso blog, forum, sistemi di feedback ecc. Gli scettici replicano che il termine Web 2.0 non ha un vero e proprio significato, in quanto questo dipende esclusivamente da ciò che i propositori decidono che debba significare per cercare di convincere i media e gli investitori che stanno creando qualcosa di nuovo e migliore, invece di continuare a sviluppare le tecnologie esistenti.”
Quindi già a partire dalla definizione viene fuori che il web 2.0 offre molte più possibilità di condivisione e di comunicazione, che come dicevo prima, cosituiscono un pò i concetti principali. Quindi la differenza tra il web 1.0 e il web 2.0 sta anche nel concetto di accessibilità, ancora poco diffuso e che sarebbe utile dare qualche definizione:
“L’accessibilità, in informatica, è la capacità di un dispositivo, di un servizio o di una risorsa d’essere fruibile con facilità da una qualsiasi tipologia d’utente. Il termine è comunemente associato alla possibilità anche per persone con ridotta o impedita capacità sensoriale, motoria, o psichica (ovvero affette da disabilità sia temporanea, sia stabile), di fruire dei sistemi informatici e delle risorse software a disposizione. Il termine ha trovato largo uso anche nel settore di Internet col medesimo significato.”
Quindi possibilità per chiunque di accedere al sito web, qualsiasi, e quindi a ciò che il sito web contiene. Cioè i contenuti. Ecco un altro concetto importante, è fondamentale produrre contenuti idonei tali da poter fornire tutta una serie di informazioni all’utente e lo stesso contenuto deve poi essere condiviso, commentato. Da qui l’interazione con l’utente che partecipa attivamente e esprime la propria opinione sui contenuti in un sito web o in un blog, strumento principale appunto per la condivisione e la partecipazione.
Fin qui alcuni concetti del web 2.0 che, come ben sapete, è un argomento molto vasto e complesso, ma volendo restare nell’aromento di ieri, cioè le PMI e il web 2.0, è molto difficile trasmettere quanto detto alle aziende, fatta eccezione di quelle grandi, proprio per un problema culturale. Per intenderci, è stata dura fare entrare nella mente delle aziende il concetto del sito web, ben più ardua sarà la sfida del web 2.0
Continueremo a discutere dell’argomento anche coi vostri contributi.
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