Il mercato degli NFT è in crollo continuo. Adesso vale appena un terzo di quanto valeva lo scorso anno. Una conseguenza del crollo delle cripto valute. Un crollo che coinvolge anche i social media dove il rapporto con NFT va riconsiderato.
La cronaca odierna ci dice, al momento, che l’interesse verso gli NFT (non-fungible-tokens) starebbe già svanendo. E questo on conseguenza del tonfo del mercato delle criptovalute di questi giorni. Una conseguenza calante comune a tutto ciò che riguarda le monete digitali e tutto ciò che adesso è collegato, come appunto gli NFT.
Dopo un periodo luminosissimo, dove sembrava che tutto dovesse trasformarsi in oggetto digitale da scambiare sulle varie piattaforme appena nate, con l’ideale di creare un business solido, ecco che tutto questo si infrange con la realtà di oggi.
Infatti, negli ultimi sei mesi il valore degli NFT è progressivamente crollato. Un esempio è dato dal fatto che e vendite di NFT per il mese di giugno 2022 sono state di poco superiori a 1 miliardo di dollari, rispetto al picco di 12,6 miliardi di dollari toccato all’inizio dell’anno.
Calano le vendite e il mercato perde di valore. Se a novembre il valore era di circa 3 mila miliardi di dollari, oggi ne vale appena un terzo di quel valore.
Il crollo dei bitcoin e di tutte le altre criptovalute porterà ad un forte rallentamento degli NFT, con un calo di collezioni e del numero di oggetti vendibili.
Tutto questo avrà comunque conseguenze anche per quanto riguarda i social media.
E voi, giustamente vi chiedete, “ma perché?“.
Semplice, perché quasi tutte le piattaforme, con Meta in testa, avevano iniziato a sfruttare il fenomeno, con l’obiettivo di fungere da terreno comune tra acquirente, venditore o mediatore per la vendita di NFT.
I social media sono potenti mezzi di comunicazione e condivisione e, per loro natura, possono incontrare zone floride quando si presentano occasioni come queste. Vuoi per la comunicazione che si riesce a veicolare proprio sull’argomento NFT e vuoi anche per la capacità di far incontrare gli interessi degli utenti con chi realizza oggetti digitali come gli NFT.
Come abbiamo raccontato qui sul nostro blog, alcune piattaforme social media come Twitter e Instagram hanno già iniziato ad avviare programmi orientati all’utilizzo e alla diffusione degli NFT sulle proprie piattaforme.
Lo avevamo visto con Twitter, una delle prime a muoversi in questo senso, permettendo agli utenti di Twitter Blue (la versione premium di Twitter) di poter collegare un NFT all’interno della propria foto profilo.
Recentemente Instagram ha avviato il suo progetto che prevede una serie di features, tra cui quella di mostrare opere digitali all’interno della foto profilo, con la finalità principale che è quella di permettere ai creator di realizzare opere direttamente sulla piattaforma.
Ed quello che di prefigge anche Facebook, la piattaforma social regina di Meta, che proprio in questi ultimi giorni ha avviato un progetto identico a quello già avviato su Instagram. Solo che le notizie di questi giorni e il crollo delle criptovalute hanno un po’offuscato la notizia.
Si tratta quindi di un progetto, come quello avviato su Instagram, al momento disponibile per pochi creator negli Usa e per il momento non si sa se e quando questo verrà esteso in altri paesi.
Rendere possibile la compravendita di NFT sulle proprie piattaforme social media significa aprire nuove possibilità di business molto forti. Così come la possibilità di usare un NFT nella foto profilo sono usando una versione a pagamento, vedi Twitter, con la possibilità di attirare un nuovo pubblico disposto a pagare per mettere in mostra un NFT e avere poi ulteriori possibilità.
Il problema è che, alla luce della cronaca di questi giorni, con il tonfo delle criptovalute e il tonfo del mercato degli NFT, tutto questo è da riconsiderare.
Ma non solo Meta è saltata sul carro degli NFT. Lo ha fatto anche YouTube con NFT personalizzati distribuiti agli influencer, lo ha fatto Reddit che ha avviato un test per aggiungere opere NFT all’interno della foto profilo.
Non significa certo la fine degli NFT, e nemmeno la fine delle criptovalute. Si tratta comunque di un forte ridimensionamento di quelli che sono i progetti lanciati con finalità specifiche, come abbiamo visto, che alla luce di ciò che sta avvenendo portano tutti ad una forte riconsiderazione.