Periscope, l’app di Twitter per il live broadcasting ha compiuto in questi giorni il suo primo anno di età. E nei primi 12 mesi i live degli utenti sono stati ben 200 milioni per un totale di tempo trascorso per osservarli pari a 110 anni. Diamo un’occhiata all’andamento dei download su iOS e Android in questi 12 mesi.
Periscope, l’applicazione di proprietà di Twitter per i live broadcasting, disponibile per iOS e Android, ha compiuto il suo prima anno di età. Fece infatti il suo debutto il 26 marzo del 2015 solo per la versione iOS, due mesi dopo, il 26 maggio dello stesso anno fu resa disponibile anche per Android. Sin dal suo debutto abbiamo sempre seguito con molta attenzione l’evoluzione dell’applicazione che, nonostante un avvio molto lento, ha avuto sicuramente il merito di sdoganare completamente il live broadcasting via app. Come più volte abbiamo sottolineato, Periscope avrebbe meritato un supporto maggiore specie da parte di Twitter, inteso come piattaforma, avrebbe sicuramente giovato ad una espansione maggiore dell’utilizzo dell’app.
Il team di Periscope per l’occasione ha diffuso alcuni dati relativi ai primi 12 mesi dell’app e di come gli utenti l’anno usata. Il dato più rilevante è che i live su Periscope nel primo anno sono stati ben 200 milioni e il tempo trascorso a guardarli, da iOS e da Android, è pari alla durata di 110 anni. Oltre un secolo di dirette.
Il primo fine settimana dell’app lo scorso anno fu spumeggiante, infatti dopo pochi giorni dal lancio i live erano già 100 mila, il 28 marzo si toccò il picco di 58 mila live. Ad agosto del 2015 gli utenti erano già 10 milioni. Oggi abbiamo il dato relativo ai live totali anche se non si conosce ancora il dato relativo agli utenti complessivi che utilizzano l’app.
Noi, come già abbiamo fatto in altre occasioni, ci siamo basati sui dati del download dell’app, ossia i dati che conteggiano l’evoluzione dell’espansione dell’app tra gli utenti. E, come possiamo vedere, dai dati che abbiamo rilevato grazie ad App Annie, per quanto riguarda iOS si osserva un evoluzione calante. Il 5 aprile del 2015 l’app è al top essendo la quarta applicazione più scaricata in assoluto poi un calo altalentante, fino al minimo toccato il 2 gennaio scorso quando era la 23° app più scaricata nella categoria Social Networking, la 356° in assoluto. Come potete notare dal grafico, si è registrata una risalita proprio nelle ultime settimana, lo scorso 18 marzo era la 7° app più scaricata nella categoria Social Networking e la 54° in assoluto, salvo poi ricadere di nuovo.
Questo invece il grafico che ci evidenzia l’evoluzione di Periscope su Android sin dal suo debutto, avvenuto il 26 maggio scorso. Anche in questo caso potete notare, dopo un avvio sfrecciante, una evoluzione in calo. Il 3 giugno, quindi dopo pochi giorni dal debutto, l’app era la 3° app più scaricata nella categoria Social, la 36° in assoluto da Google Play. Il punto minimo lo si tocca il 15 dicembre scorso quando era la 18° app più scaricata della categoria Social, la 537° in assoluto. Il 20 marzo scorso, quindi pochi giorni prima del compleanno, c’è stata una risalita, diventando la 14° più scaricata della categoria Social e la 285° in assoluto, per poi ricadere di nuovo.
Questi dati ci indicano, ripetiamo, l’andamento dei download dell’app, quindi quante volte viene scaricata e come viene posizionata dai market di riferimento. Ci offre quindi un dato dal punto di vista dell’interesse verso l’app.
A distanza di 12 mesi Periscope è ancora un’app viva, da poco i live sono stati inglobati nei tweet e ora Twitter sembra voler puntare molto su questa app. L’osservazione che possiamo fare però è che questo impegno magari sarebbe stato più vantaggioso qualche mese fa. Uno dei meriti, o svantaggi (a seconda dei punti di vista) di Periscope è quello di aver aperto il mercato, non è un caso infatti che anche Facebook abbia deciso in questi mesi di puntare al live broadcasting lanciando i suoi Live Video, supportati direttamente dalla piattaforma, quindi non facendoli vivere come app separata. E non è un caso che anche Google adesso voglia introdursi nel mercato con YouTube che da poco permette di realizzare i video dal vivo.
Periscope deve quindi adesso giocare la sua partita sapendo che il vantaggio competitivo, l’essere arrivata (quasi) prima non è stato sfruttato. Però adesso ha una community molto più forte e i 200 milioni di live lo dimostrano. Twitter ovviamente dovrà fare la sua parte.
Staremo a vedere. E voi la utilizzate?