Il doodle che vediamo oggi sulla home di Google, in onore del grande compositore Johann Sebastian Bach, è diverso dagli altri: è il primo doodle che il colosso di Mountain View realizza con l’Intelligenza Artificiale. Una volta avviato e impostata una propria melodia, ecco che interviene l’AI per armonizzare il tutto, regalandovi una musica degna di un grande compositore che potete anche scaricare.
I doodle di Google sono sempre stati un grande esempio di intrattenimento, un grande format che, come abbiamo spesso sottolineato, riesce, a suo modo, a fare cultura intrattenendo e divertendo. E tutti questi ingredienti oggi li ritroviamo in un nuovo doodle, dopo quello di ieri dedicato all’arrivo della Primavera, dedicato al grande compositore Johann Sebastian Bach per i suoi 334 anni dalla nascita, interattivo, divertente, ma che ha qualcosa di più rispetto agli altri. E’, infatti, il primo doodle che il colosso di Mountain View realizza con l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale. Come avrete certamente notato, una volta cliccato sull’avvio del doodle, vedrete una breve dimostrazione su come nasce una melodia a due battute. Una volta finita la dimostrazione, ecco che inizia il bello del doodle: è il vostro turno per comporre la vostra melodia.
Una volta realizzata quella che secondo voi potrebbe essere qualcosa di orecchiabile, ecco che interviene l’Intelligenza Artificiale ad “armonizzare” il tutto, rendendo la vostra composizione degna di un grande musicista.
Il doodle è stato realizzato attraverso un processo di Machine Learning, un processo di apprendimento attraverso il quale la macchina impara tutte le risposte possibili rispetto ad una data richiesta. In pratica la macchina risponde utilizzando tutte quelle che ha a sua volta imparato in precedenza, invece che rispondere secondo il metodo delle regole.
Ecco, il doodle che vediamo oggi è stato realizzato grazie ai team di Google Magenta e Google PAIR, due team fortemente focalizzati sull’Intelligenza Artificiale, che hanno, per l’occasione, realizzato un modello di ML che potrebbe essere replicato per imparare a fare musica, nel senso di come armonizzare le melodie e imparare a comporre partendo da zero. In particolare Coconet, il modello di Machine Learning che sta dietro la realizzazione del doodle, ha utilizzato 306 melodie corali di Bach, da qui è iniziato l’addestramento sulla macchina al fine di generare musica polifonica in stile “Bach”.
Grande caratteristica di Coconet è che questo modello riesce a generare melodie non in senso cronologico, come quasi tutti i modelli, ma riesce a iniziare a sviluppare musica da qualsiasi punto di voglia iniziare. Dopo Coconet, il team di Google Pair hanno usato TensorFlow.js per fare in modo che l’apprendimento automatico avvenisse interamente all’interno del browser web.
Ecco, anche un doodle è stato utile a spiegare come funziona l’Intelligenza Artificiale attraverso un modello di Machine Learning che, come in questo caso, potrebbe essere replicato in tanti altre situazioni.
Due piccole annotazione, doverose a questo punto, su chi era Johann Sebastian Bach, uno dei più importanti compositori di tutti i tempi, il più importante compositore di musica secondo quanto affermato dal New York Times nel 2011. Nato ad Eisenach, in Turingia, il 21 marzo del 1685, Johann Sebastian Bach apparteneva ad una famiglia di musicisti, infatti suo padre suonava diversi strumenti e era stato anche direttore d’orchestra della città. Dopo la morte del padre fu suo fratello maggiore a prendersi cura di lui. Da subito Johann Sebastian Bach impara a conoscere, a costruire e a riparare i complessi meccanismi interni degli organi a canne che si trovano all’interno del doodle di oggi.
La sua musica era caratterizzata dalla complessità dell’armonia, ecco il perchè del doodle, ed era poi riconosciuto come grande organista e compositore attraverso il clavicembalo, l’antenato del pianoforte. Tra i musicisti che si ispirarono a lui va menzionato certamente Beethoven e anche Mozart. Una curiosità che forse molti di voi conosceranno già, ma tre composizioni di Bach sono state incluse nel “Voyager Golden Record”, un disco inserito nelle prime due navicelle del Programma Voyager, lanciato nello spazio nel 1977 e contenente suoni e immagini della Terra al fine di portare a eventuali altre civiltà la conoscenza della nostra cultura.