I Social Media sono ormai strumenti fondamentali per comunicare oggi e di questo ormai ne siamo tutti, più o meno convinti. Ma ci sono alcune considerazioni da fare e alcuni consigli da valutare per usarli al meglio in questo 2019, anche per evitare di commettere sempre gli stessi errori. E speriamo che questi consigli siano graditi.
Il 2019 sarà l’anno dei Social Media. No, questa la si diceva già nel 2012, quando, da circa un anno, si era unito anche Google + nel panorama degli strumenti digitali da utilizzare, e abbiamo visto tutti come è finita, anzi, come finirà. Questa vuole essere solo una considerazione ad ampio raggio, chiamiamoli anche “consigli“, speriamo graditi, ma che potranno tornare utili per affrontare questo nuovo anno appena iniziato evitando di ripetere gli stessi errori. Sono alcuni consigli rivolti a chi usa questi strumenti per comunicare, quindi professionisti e aziende, ma valgono anche in generale. E sono anche considerazioni sul fatto che ormai i Social Media stanno avviandosi verso una sorta di “maturazione”, anche se una vera e propria maturazione non è stata ancora raggiunta. Nonostante l’emergere, negli ultimi due anni soprattutto, dei contenuti effimeri, è vero anche che si va sempre più verso una modalità di contenuto che vira verso la narrazione (leggi “storytelling”) e verso più qualità e meno quantità, quindi, razionalizzazione e ottimizzazione degli sforzi, più contenuti emozionali, che è quello che chiedono gli utenti.
Le piattaforme devono recuperare la fiducia degli utenti
Partiamo però da un primo punto, le piattaforme, quindi Facebook (prima di tutte), Twitter, LinkedIn, Instagram, nel 2019 devono lavorare per riconquistare la fiducia degli utenti. Il 2018 è stato l’anno delle continue violazioni della privacy, lo scandalo Cambridge Analytica che ha travolto Facebook ha segnato tutti. Ma non è solo un tema legato solo alla piattaforma di Mark Zuckerberg, certo è la più grande e la più usata, ma quel senso di insicurezza e di sfiducia ha via via influenzato anche le altre piattaforme. Quello che devono fare le aziende e i professionisti è quindi usare una comunicazione quanto più orientata ad una maggiore consapevolezza verso questi temi e, ovviamente, attendersi che anche le piattaforme facciano la loro parte.
Quando comunicazione fa rima con narrazione
I Social Media ha dimostrato in questi ultimi tre/quattro anni di essere strumenti adatti per “narrare”, raccontare storie, coinvolgere, emozionare, tutti sinonimi di narrazione che trovano casa comune in un termine che va sotto il nome di “storytelling“. Definizione fin troppo abusata, certo, ma nel 2019 sentiremo parlare forse più del suo senso che non del termine stesso. Si è giunti quindi al momento in cui le aziende devono trovare il modo di sapersi raccontare, aprirsi verso il proprio pubblico coinvolgendoli con quello che è già in loro possesso, ossia la loro storia fatta di fatica, soddisfazioni, emozioni. Meglio quindi orientarsi verso una narrazione più personale, più umana, fatta di tante storie in cui lo stesso utente ha la possibilità di riconoscersi, creando quella bella empatia che è sempre difficile da creare.
Di conseguenza, è opportuno concentrarsi sulla narrazione della propria azienda, del proprio marchio attraverso i Social Media. Badate, tutte le aziende hanno una storia da raccontare, bisogna “solo” (si fa per dire) trovare la modalità giusta e la piattaforma adatta, bisogna lavorare sulla community che si è creata in questi anni e comprendere come veicolare al meglio questo tipo di contenuti. E’ un lavoro duro, ma, per “emergere” dal frastuono dei contenuti che ogni giorno viene condiviso sui social media, è meglio dedicarsi in questo 2019 su una modalità che è più stimolante per il proprio pubblico.
Nel 2019 la qualità supererà la quantità
E’ forse giunto il tempo di rendersi conto che la quantità non può essere più la sola motivazione per condividere contenuti, una modalità che spesso si traduce in una comunicazione poco appagante e ridondante, senza capacità di coinvolgimento. Allora, meglio lavorare su contenuti di qualità. E vi starete chiedendo, “ma dove la vado a prendere questa qualità?”. Semplice, iniziamo a usare più creatività per i nostri contenuti, iniziamo a creare contenuti che sappiano davvero ispirare e coinvolgere. La creatività è la chiave per riuscire a creare una comunicazione di qualità ed efficace, solo che ha bisogno di impegno, ecco perchè spesso manca. Ci si è ormai assuefatti ad una comunicazione ormai standardizzata, sempre uguale, sempre con quel sapore del “già visto da qualche parte”. Allora, meglio osare più creatività che omologarsi ad una comunicazione che non coinvolge.
Gli influencer saranno sempre più coinvolti
Il 2019 sarà l’anno in cui il fenomeno degli influencer e dell’influencer marketing sarà sempre più fondamentale. Già si è scritto tanto su questo tema e, in tempi non sospetti, qui sul nostro blog, era più o meno il 2012, avevamo già parlato di “micro influencer” che sembra essere oggi il trend del momento. In realtà, il tema dell’influencer marketing nel 2019 sarà più maturo e sarà sempre più usato perchè le aziende cominciano a comprendere, non solo la sua efficacia, ma soprattutto il suo aspetto non diretto, quello che spesso non è stato facilmente compreso. Nel senso che le aziende quando decidevano di abbracciare una strategia di influencer marketing “forzavano” sempre la mano verso un legame e una comunicazione sempre più diretta. Invece non deve essere così. L’influencer marketing differisce dalle altre forme di marketing proprio per questa caratteristica. Nel 2019 vedremo quindi maggiore consapevolezza da questo punto di vista ed influencer sempre più efficaci.
Scegliere le piattaforme giuste
Ad alcuni sembrerà banale, qualcosa di scontato, ma in realtà non è proprio così. Il 2019 è l’anno della narrazione sui social media, di una comunicazione più creativa, originale, di qualità, come abbiamo già detto. Di conseguenza, le aziende e i professionisti devono lavorare sulla scelta delle piattaforme più adatte. Il che significa, conoscerle bene, conoscere gli utenti che le frequentano e da lì considerare le stesse in virtù della propria azienda, quindi del proprio marchio, della propria comunicazione. Significa quindi prestare più attenzione alla conoscenza delle piattaforme e decidere di parlare a pubblici sempre più segmentati, sempre più specifici per esprimere una comunicazione sempre più mirata. E’ il momento di rendersi conto che è finito il tempo in cui valeva dire di essere su “ogni piattaforma”. No, in virtù di quello che abbiamo fin qui detto, è arrivato il momento di essere più specifici, più diretti verso il proprio pubblico.
Ma attenzione, questo pubblico è sempre più preparato. Allora, meglio lavorare su piattaforme che possono aiutare a veicolare meglio questo tipo di comunicazione, facendoci aiutare da una forte dose di creatività che darà vita ad una comunicazione più originale, personale e coinvolgente.