Twitter sceglie l’Italia per lanciare per le sue stories, denominate Fleet. La piattaforma da 280 caratteri abbraccia quindi il contenuto effimero. Un passaggio, per certi versi, obbligato.
Twitter sceglie l’Italia per lanciare per le sue stories, denominate Fleet. Verso la tarda serata di ieri gli utenti italiani hanno cominciato a notare in alto sulla home, dall’app mobile, qualcosa di “già visto“. In effetti si tratta di una “nuova” modalità di contenuto su una piattaforma che da sempre, dal 2006, si è sempre caratterizzata per la brevità di caratteri a disposizione: 140 caratteri prima, 280 dopo.
Il lancio sembra aver colto molti utenti di sorpresa, tra l’altro non tutti ancora le possono ancora utilizzare, anche se, in effetti di sorpresa non si può parlare, almeno per quanto riguarda i lettori del nostro blog. Infatti, se proviamo a mettere insieme i pezzi, non è una sorpresa, anzi, era un lancio atteso, solo non si conoscevano le tempistiche. La sorpresa sta sicuramente nell’aver scelto l’Italia per il lancio ufficiale.
Il test era stato avviato in Brasile lo scorso marzo.
Prima di passare a vedere come si usano (lo avevamo già spiegato), anche se sono abbastanza intuitive (un po’ meno lo scorrimento verso “verso l’alto” per le nuove), è utile mettere in fila alcuni elementi, per capire meglio come Twitter è arrivato a Fleet.
Partiamo da una premessa, e cioè che Twitter ha necessariamente bisogno di accrescere il coinvolgimento degli utenti sulla piattaforma e, di conseguenza, accrescere il numero degli utenti giornalieri monetizzabili (oggi 166 milioni al giorno). Teniamo ben presente che Twitter è un’azienda quotata in borsa che deve realizzare ricavi e garantire dividendi ai suoi investitori. Quindi deve vendere pubblicità e tenere gli utenti quanto più tempo possibile sulla piattaforma. Descritto in maniera poco elegante, ma di questo parliamo. Consideriamo anche che negli ultimi tempi Twitter, a livello di azienda, ha subito alcune “scossette”, come quella provocata dal Fondo Elliott che voleva mandare via Jack Dorsey, co-fondatore e CEO di Twitter, perché “poco focalizzato” sull’azienda. Pericolo poi rientrato, con l’aiuto di Silver Lake pronto ad aiutare l’amico Dorsey con 1 miliardo di dollari.
Tutto questo succede tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo di quest’anno, quando Twitter acquisì Chroma Labs, la startup specializzata in layout per le stories che vede come suo fondatore John Barnett, l’inventore di Boomerang, la famosa app di Instagram.
Ecco. Era utile ricostruire brevemente queste fasi per comprendere che in realtà Twitter vive una fase di innovazione (e finalmente!) e di sperimentazione che porta la società a considerare anche altre forme di contenuto, effimere come Fleet, per tentare di coinvolgere gli utenti sulla piattaforma.
Ciao! Today, Fleets are expanding to Italy! 🇮🇹 Fateci sapere cosa ne pensate twittando con l’hashtag #FleetsFeedback! 🇮🇹🙏 pic.twitter.com/y24qQa3mgj
— Kayvon Beykpour (@kayvz) May 21, 2020
Ora, per quanto sia comprensibile lo spaesamento e la sorpresa degli utenti, è normale che Twitter arrivasse a considerare i contenuti effimeri, unendo la caratteristica di questi contenuti a quella che da sempre contraddistingue la piattaforma: la dinamicità.
Molti, leggendo commenti e i messaggi, fanno notare la ridondanza del contenuto, essendo già presente su altre piattaforme (con grande successo), e l’inutilità di questa forma su Twitter. In realtà, proprio questa funzionalità potrebbe tornare molto utile a Twitter per, come dicevamo prima, coinvolgere gli utenti sulla piattaforma offrendo una ulteriore modalità di creazione di contenuti. E potrebbe rivelarsi anche utile per attrarre un pubblico più giovane, tra l’altro ben rappresentato sulla piattaforma.
Certo, nessuno può escludere nulla e non è detto che poi non facciano la fine dei Moments. Ma Twitter ha il dovere di provare a vivacizzare la piattaforma presentando ai suoi utenti nuove forme.
Vi ricordate quando nel 2016 apparvero le Stories su Instagram? Tutti a gridare allo scandalo perché in realtà quella era la modalità tipica d Snapchat. E come è andata a finire? Che oggi in Italia 14 milioni di utenti usano solo quella modalità effimera. Giustamente, direte voi, le due piattaforme non sono paragonabili, vero. Ma Twitter doveva provare questa modalità, altrimenti avremmo continuare a dire che “tanto Twitter non cambierà mai“. Inoltre, ricordiamoci sempre che stiamo parlando di piattaforme che non sono ancora definite del tutto, nessuna lo è, proprio per il fatto che sono piattaforme rivoluzionarie che prima non esistevano, sono in continua evoluzione. Normale che l’una possa copiare dall’altra.
Ecco, detto tutto questo, doveroso descrivere come usare le Fleet su Twitter.
Ecco come creare Fleet su Twitter
Come già detto, si tratta di una forme di contenuto che non sarà mai rintracciabile su search, sul motore di ricerca della piattaforma, proprio perché “effimero”.
Per creare una serie di Fleet, sarà sufficiente toccare il segno “+” all’interno della foto profilo che apparirà in un sorta di bolla di conversazione, la si vede in alto nella timeline:
Una volta cliccato sul segno più, comparirà uno spazio all’interno del quale sarà possibile inserire un testo fino a 280 caratteri (la caratteristica di Twitter rimane), immagini, GIF, video della durata massima di 2 minuti e 20 secondi. Gli editori “whitelisted” potranno inserire video fino a 10 minuti di durata.
Dalla timeline sarà possibile scorrere in modo laterale le Fleet (stories) degli utenti che si seguono. La differenza, rispetto al classico formato delle stories che abbiamo imparato a conoscere su altre piattaforme, è che le Fleet di un utente scorrono in modo verticale attraverso il classico gesto dello scroll. E per passare ad un’altra serie di Fleet d un altro account bisognerà toccare verso sinistra (e non verso destra).
Non sarà possible fare Like o retweet alle Fleet. Sarà possibile rispondere con DM (i messaggi privati) solo se l’utente li prevede e sarà comunque possible interagire con emoji, come succede già su altre piattaforme.
Ecco, questo era il nostro pensiero, adesso tocca a voi farci sapere cosa ne pensate.
[…] pensare che l’Italia era stato il primo paese in cui i Fleets erano stati lanciati, nel maggio dell’anno […]