Twitter sta notificando agli utenti, che vivono al di fuori dell’Europa, di aver cambiato la policy per lo scambio di informazioni con i propri partner commerciali: Facebook e Google. Gli utenti non hanno più possibilità di scegliere.
Twitter da ieri ha iniziato a notificare agli utenti, al di fuori dell’Europa, compresi i paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera) e il Regno Unito, di aver cambiato la policy con cui la società condivide i dati degli utenti con i propri partner commerciali. Un cambiamento che sta destando non poche polemiche negli Usa, e non solo, ma che forse è una risposta all’incidente di qualche mese fa, quando dalla piattaforma, per via di un bug, vennero resi pubblici i dati degli utenti dalla piattaforma Mobile Advertising Platform.
Tutti gli utenti che accedono a Twitter, dagli Usa e da altri paesi, si sono trovati davanti al fatto che da oggi Twitter condivide i dati degli utenti con i suoi partner commerciali, nello specifico Facebook e Google, senza più avere la possibilità di scegliere. Ed è questo il punto su cui si concentra la polemica.
La società di Jack Dorsey spiega che questa scelta è un modo per garantire l’uso gratuito della piattaforma a 280 caratteri. “È stata rimossa la vostra capacità di controllare le misure pubblicitarie delle applicazioni mobili, ma potete controllare se condividere alcuni dati non pubblici per migliorare le attività di marketing di Twitter su altri siti e applicazioni. Questi cambiamenti, che aiutano Twitter a continuare a funzionare come servizio gratuito, li trovate nelle vostre impostazioni“.
Quindi gli utenti che vivono al di fuori dell’Europa non hanno, sostanzialmente, più capacità di scelta.
Twitter però specifica che ad essere condivisi con i partner non sono dati sensibili come nome, numero di telefono o indirizzo email. Ad essere condivisi sono le informazioni riguardanti gli annunci pubblicitari che vengono visualizzati nell’app e l’ID univoco dello stesso dispositivo, quello che si accorda dopo aver installato l’app e aver effettuato l’accesso.
Quindi, Twitter utilizza l’SDK di Facebook e il Google tracking per tracciare queste informazioni. Le stesse informazioni possono poi essere utilizzate e analizzate da Twitter per comprendere meglio il comportamento degli utenti, cioè il suo targeting.
The Verge fa notare che questa operazione d tracciamento aiuterà Twitter ad evitare incidenti come quello avvenuto lo scorso autunno.
Si potrebbe notare da una parte lo sforzo di maggiore trasparenza da parte di Twitter, un gesto che potrebbe essere apprezzato. Ma quello che desta più stupore tra gli utenti, ripetiamo non europei, è il fatto di non poter decidere come usare i propri dati di navigazione.
Forse questo è uno dei casi in cui le norme vigenti e livello europeo mostrano la propria efficacia, a difesa dei consumatori e dei fruitori di servizi digitali. Come già detto, il cambio di policy di Twitter per lo scambio di informazioni relative agli utenti con i propri partner commerciali non è vigente in Europa. Infatti gli utenti europei, sia su iOS che su Android, hanno ancora la possibilità di scegliere se e a quali partner cedere i propri dati, non i dati sensibili ovviamente.
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