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Web e Social Media: l’Ascolto vuole Interazione

L’Ascolto è prima di tutto un’apertura al dialogo e all’interazione. Un processo difficile perché richiede empatia e capacità di non giudicare, anzi, di apprendere quello che ascoltiamo mettendo a tacere i nostri schemi mentali. Quando questo avviene, nasce il vero rapporto umano e la vera Innovazione, sul Web e nella vita reale.

E’ esperienza comune: camminiamo per strada e incontriamo una persona conosciuta.
“Ciao! Come stai?” – “Bene, grazie. E tu?”
Ascoltiamo veramente la sua risposta? No.
O meglio, solo se ci sono rapporti di amicizia vera.
Altrimenti la sentiamo, magari reagiamo alle sue parole, mostriamo partecipazione, ma la nostra testa è altrove. Si tratta banalmente di un Non-Ascolto.
Mancano Attenzione e apertura al Dialogo.
Ovvero, l‘intenzione di dare il via a un’Interazione e a un Confronto.
Questo è un semplicissimo esempio per dimostrare quanto sia complessa, in realtà, l’attività mentale dell’Ascolto.

ascolto social media web

Riflettiamo insieme.
Se dovessimo, così, su due piedi, dare una definizione di Ascolto lo definiremmo molto probabilmente come un’attività statica.
A sé stante. Meglio dire unidirezionale.
Una persona parla, l’altra ascolta.
E non c’è assolutamente nulla di superficiale in questo processo.
L’Ascolto realizza uno dei nostri cinque sensi, fondamentale per conoscere, apprendere e tradurre la realtà percepita in emozioni e nozioni. Intelletto e sentimento.
Se stiamo seguendo un corso che ci interessa molto – ad esempio – siamo fortemente concentrati e ascoltiamo in silenzio. Non è il momento di fare domande, non è il momento di abbassare la soglia dell’attenzione.

Quello che, tuttavia, ci sfugge spesso è il fatto che, nonostante inizi in maniera unidirezionale, l’Ascolto è un processo nato per interagire.
Comunichiamo ai nostri neuroni quello che sentiamo e, in questo modo, diamo vita a un processo creativo e interattivo con la realtà. Tra orecchio e neuroni avviene un fulmineo scambio di informazioni: l’Ascolto è il primo approccio col mondo esterno, insieme alla vista.
La percezione di noi stessi si sviluppa tramite questo apprendimento.
Attraverso l’Ascolto impariamo il linguaggio, senza il quale l’interazione con l’ambiente è assai difficoltosa.
“Per imparare la parola mamma, il bambino sente il suono mamma, per esempio “vieni dalla mamma”. Usando sempre questa frase, vede il movimento delle labbra e l’oggetto mamma.
Lui non associa subito il significato di mamma con la realtà, ma lo fa la con la ripetizione degli eventi.” – da Wikipedia.

Se è attraverso l’Ascolto che apprendiamo il linguaggio e, progressivamente, formiamo la nostra Identità, sostenere che non si tratti di un’attività esclusivamente passiva è fondamentale.
Certo Ascoltare vuol dire lasciare tempo e modo all’Altro di parlare. Comporta umiltà e comporta rispetto. Concentrazione sul mondo al di fuori di sé.
Silenzio.

Sul Web e sui Social Network in particolare scrivere (parlare) ha senso solo se si viene letti (ascoltati).
Qualsiasi persona lavori in Rete ha, tuttavia, uno scopo bene preciso: creare relazioni.
Ci si aspetta, quindi, che dopo la fase iniziale segua una fase di comprensione, di metabolizzazione delle informazioni ricevute. E che si ottenga poi una risposta. Un feedback.
E’ esattamente quella risposta, e il ciclo di interazioni che comincerà, la vera natura di ciò che si chiama Ascolto Attivo.
I feedback degli altri sono essenziali per capire se si è stati compresi. Se siamo riusciti a esprimerci in maniera adeguata, abbastanza bene perché – appunto – l’ascolto generi spontaneamente un commento e un dialogo.

Il filosofo J. Krishnamurti, a questo proposito, sottolinea come la nostra comunicazione si limiti troppo facilmente.
“Se nell’ascoltare chi vi parla interpretate le parole secondo le vostre simpatie e antipatie, le parole diventano quella prigione in cui la maggior parte di noi sfortunatamente resta intrappolato“.
Significa che è necessaria un’apertura all’Ascolto che non ricalchi i propri schemi mentali già definiti, ma sia capace e pronta a modellarsi su nuove emozioni e nozioni.

Davanti a chi ascoltiamo dobbiamo svuotare i nostri pensieri, i nostri convincimenti definiti dalle esperienze individuali pregresse: solo se siamo liberi di comprendere quello che veramente il nostro interlocutore dice, allora, Ascoltare acquisiste un reale significato.
Possiamo non essere d’accordo con l’interlocutore, naturalmente, e questo a volte è un bene perché dà spontaneamente vita a una discussione in cui entrambe le parti, alla fine, avranno appreso qualcosa.
La condizione necessaria rimane quella di spogliarci dalle convinzioni iniziali.

A questo punto risulta chiaro quanto L’Ascolto Interattivo sia difficile.
Anzi, si tratta di uno dei processi psichici più difficili dell’essere umano.
Tuttavia, l’Ascolto Interattivo è anche una delle forme più intelligenti ed efficaci di comunicare, soprattutto sul Web, dove vengono a mancare le percezioni di orecchie e occhi e tutte le informazioni del Linguaggio Non Verbale.
Eppure, i feedback che chi ascolta sa dare a chi parla costituiscono una realtà essenziale per la crescita personale, lo sviluppo della produttività sul lavoro e la nascita di nuove forme di Innovazione.
Perché nasce Innovazione dove c’è spazio per l’incontro di opinioni, cervello libero e creativo.

Parliamo, infine, dell’Ascolto Empatico.
Tutt’altro che unidirezionale.
E’ ciò che che ci permette di metterci nei panni altrui, di condividerne le sensazioni, creando un circolo virtuoso in cui chi parla si sente una persona migliore solo perché è apprezzato e chi ascolta apprende preziose informazioni ed emozioni.
La nemica maggiore dell’Ascolto Empatico è l’istintiva tendenza dell’ascoltatore a pensare subito a cosa rispondere, invece di accogliere veramente ciò che l’altro dice.
Sul Web e sui Social Media, questo assomiglia tanto a chi commenta un post senza averlo letto! 
E’ una mancanza di umiltà e una tendenza a giudicare, sempre e comunque, ciò che ci impedisce di leggere e/o ascoltare prima di rispondere.
A venirci incontro è l’Intelligenza Emotiva. La capacità di riconoscere, accogliere, utilizzare e gestire tutto il mondo delle emozioni umane per evolverci, superare le difficoltà e risolvere la gran parte dei problemi che si instaurano tra gli individui all’interno di un’Interazione.

Non saper ascoltare ci rende aridi.
Un pericolo ben maggiore di quello di metterci alla prova accettando di Ascoltare Attivamente ed Empaticamente il nostro interlocutore senza preconcetti.
E di sapergli rispondere o inviargli feedback di comprensione tali da far nascere e crescere un vero rapporto umano.

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Francesca Ungaro
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2 Commenti

  1. L’ascolto è un argomento molto più vasto di quanto si possa pensare e voglio ringraziarti per essertene occupata. L’ascolto può portare al raggiungimento di molti e diversi obiettivi: ascolto finalizzato alla progettazione, ascolto finalizzato alla scoperta dei bisogni dell’utente, ascolto dell’altro per una comprensione del contesto in cui viviamo e ascolto di se stessi per la realizzazione dei propri sogni. E ancora, ascolto come spazio fisico, delimitato dalla vocalità, dove si intrecciano relazioni.

  2. Toni, ti ringrazio moltissimo di aver voluto lasciare qui il tuo commento. E’ particolarmente prezioso e leggendo le tue parole non posso che confermare la mia convinzione.
    L’Ascolto ha un potere immenso, l’Ascolto rende protagonisti della propria vita, l’Ascolto può diventare perfino Innovazione: perché è nel confronto con l’altro che possiamo andare oltre ai nostri limiti.
    Grazie ancora!

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domenica, 28 Aprile, 2024

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