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Il futuro della Subscription Economy è anche in Italia

Si chiama Subscription Economy, termine coniato di recente, e indica proprio l’economia della sottoscrizione, ossia un vero modello di business basato sugli abbonamenti. In occasione del suo arrivo in Italia, SlimPay ha presentato una ricerca su questo fenomeno: il 74% degli italiani dichiara di aver sottoscritto un abbonamento con 2,2 sottoscrizioni per persona.

La Subscription Economy comincia a prendere piede anche in Italia. Il termine è stato coniato di recente e sta ad indicare un nuovo modello di business basato proprio sugli abbonamenti. Riguarda tutti i settori e permette agli utenti di avere accesso a prodotto e servizi, da dove e come vogliamo, grazie ad un abbonamento. Un fenomeno molto apprezzato dagli italiani.

Nei giorni scorsi ha fatto il suo arrivo in Italia SlimPay, fintech francese specializzata nei pagamenti ricorrenti tramite addebito diretto, proprio per favorire la trasformazione digitale del commercio con soluzioni innovative per le transazioni on line relative a servizi o prodotti erogati in abbonamento. Dallo streaming di musica e video al car sharing, fino alle utenze, le nuove tendenze di consumo vedono diminuire nelle persone l’interesse per il possesso fisico dei beni e aumentare la propensione all’utilizzo di servizi e prodotti in abbonamento. Cambiano così anche le modalità di business di molti settori, con conseguenti effetti sui metodi di pagamento, ora dilazionati nel tempo e ricorrenti.

subscription economy slimpay franzrusso.it 2017

SlimPay per l’occasione ha anche presentato i risultati di una sua ricerca condotta in Francia, Spagna, Germania, Regno Unito, Francia, Benelux e Italia sulla base di un campione di 5 mila consumatori. “Gli Europei e la Subscription Economy”. La ricerca dimostra che a fare da volano alla subscription economy, in Italia come negli altri Paesi UE, ha contribuito anche la sempre più alta familiarità dei consumatori con l’e-commerce e i pagamenti online.

Dalla ricerca è venuto fuori un quadro molto interessante e variegato dell’attuale modello di consumo e pagamento online, analizzando il quale si scopre, per esempio, che la sottoscrizione di abbonamenti è già presente in tutti i Paesi UE dove si hanno una media di membership per persona che oscilla tra i 2,2 e i 5,7. I Paesi dove attualmente la subscription economy è più diffusa sono il Regno Unito, la Spagna e la Francia, dove la popolazione sembra ormai aver familiarizzato con questo metodo di consumo. Meno presente in Italia, Germania e Benelux dove però ci sono buone prospettive di crescita.

Oggi, infatti, il 74% degli Italiani dichiara di avere sottoscritto ad almeno un abbonamento – contro l’85% della media Europea – con 2,2 sottoscrizioni per persona contro i 5,7 degli spagnoli; i 5,4 dei francesi, i 4,3 degli inglesi i 3,4 del Benelux e i 3 della Germania. Il vantaggio? Per le 5.000 persone coinvolte nella ricerca, sta nella sicurezza del pagamento e nella certezza di non dimenticare di saldare la quota per tempo.

Ad oggi, i consumatori italiani utilizzano l’addebito diretto sul conto corrente per pagare le bollette di telefonia, vale a dire quote per noleggio e utilizzo smartphone, Adsl, Tv e applicazioni varie (59%); per saldare i consumi di luce e gas (51%); per liquidare le rate di polizze e assicurazioni varie (30%). In base alle proiezioni fatte dalla ricerca SlimPay, esiste però un alto potenziale di crescita anche in altri settori, in particolare il 52% degli Italiani si dichiara disposto a pagare le tasse tramite addebito diretto, mente il 36% pagherebbe secondo queste modalità i trasporti ed il 29% l’affitto.

Anche in fatto di subscription economy il tema della sicurezza è di grande importanza. Il 64% degli italiani ha eseguito una autenticazione al momento del pagamento online per evitare il furto di dati bancari che consentono acquisti non autorizzati. Autenticazione  fatta via sms nel 64% dei casi e per il resto via web o tramite app mobile. Una modalità molto apprezzata dai nostri connazionali, visto che per l’89% di essi porta più vantaggi che svantaggi. Tema sicurezza molto sentito in questo contesto anche se si considera il fatto che la disponibilità a effettuare pagamenti sul web con addebito bancario diretto è molto alta. Si va dal 62% della Germania al 58% del Regno Unito, passando per il 57% della Spagna, il 53% dell’Italia, fino al 47% della Francia e al 42% del Benelux. In Italia, in particolare, a oggi, il 49% della popolazione ha realizzato acquisti online con pagamento diretto sul conto corrente, facilitati anche dall’Iban, lo standard internazionale ideato per semplificare le transazioni economiche in tutta Europa, il cui funzionamento è conosciuto dall’89% dei connazionali, che però sanno poco o nulla di SEPA (solo il 29% sa cos’è), che ha come obiettivo quello di offrire ai cittadini, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni la possibilità di effettuare e ricevere pagamenti in euro nell’area UE, senza più differenze tra pagamenti nazionali ed europei, con la stessa facilità e sicurezza con cui vengono eseguiti nei singoli paesi.

SlimPay, nata nel 2009, è leader europeo di servizi per i pagamenti tramite addebito diretto SEPA. Oltre all’elaborazione dei pagamenti sia in euro che in sterline GBP per piani di pagamenti fissi e variabili, SlimPay fornisce tecnologie e servizi a valore aggiunto per consentire alle aziende on line di acquisire nuovi clienti, favorire la fidelizzazione del cliente a lungo termine e massimizzare i ricavi. L’azienda impiega oltre 60 specialisti in 6 uffici internazionali e gestisce più di 2000 clienti (inclusi Deezer, Nespresso, UNICEF …) in 34 paesi. Per ulteriori informazioni potete collegarvi al sito slimpay.it.

In basso l’infografica che riassume tutti i dati della ricerca di SlimPay.

Subscription Economy Europa infografica

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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