Il doodle che vediamo oggi su Google rappresenta il primo doodle visibile a 360° o in Realtà Virtuale. Google sperimenta così una nuova modalità in occasione dell’uscita di “Alla conquista del polo”, del 1912, uno dei capolavori di Georges Méliès, illusionista francese e padre degli effetti speciali per il cinema.
Il doodle che vediamo oggi su Google ha qualcosa di straordinario. Non è il solito doodle, ma è il primo doodle in Realtà Aumentata, visibile anche nella modalità 360°. Il doodle può essere quindi visto con il visore Cardboard o con Daydream, scaricando l’app Google Spotlight Stories dallo store Google Play. E’ possibile vederlo comunque anche senza visore dal canale YouTube di Google Spotlight Stories. Ma, se ne avete la possibilità, provate con un visore, ne rimarrete affascinati.
Con questo doodle, dal titolo “Back to the Moon“, Google ha voluto rendere omaggio a Georges Méliès, illusionista francese, considerato il padre degli effetti speciali per il cinema. Grazie alle sue sperimentazioni oggi possiamo godere dell’esperienza visiva nella sua pienezza. E’ stato quindi un pioniere del genere. Ecco perchè Google ha voluto lanciare il suo primo doodle in Realtà Aumentata.
Il doodle di oggi celebra uno dei capolavori di Méliès, “Alla conquista del Polo” che uscì nel 1912, una interpretazione in chiave comica delle esplorazioni del capitano norvegese Roald Amundsen al Polo Sud.
La grandezza di Georges Méliès è stata quella di aver rivoluzionato il cinema con le sue sperimentazioni e i suoi trucchi. Nel doodle di Hélène Leroux, prodotto da Nexus Studios, realizzato in collaborazione con Fx Goby, si vede una scena che richiama a quella de “L’Homme Orchestre” (L’Uomo Orchestra, 1900), scena in cui il regista si è registrato più volte sullo stesso negativo, al fine di ottenere un effetto di uno sdoppiamento.
E questo è l’effetto realizzato nel doodle:
E ancora, questa è una scena de “Un homme de têtes” in cui il regista faceva credere che la sua testa si staccasse dal corpo. Effetto quello dell’esposizione multipla che, come si vede, il regista otteneva mettendo un cappuccio nero in testa.
E questo è l’effetto nel doodle di oggi:
Il doodle è anche la rappresentazione della capacità di Georges Méliès di narrare storie e, nella realizzazione finale lo si coglie in modo molto chiaro.
Qui, sulla pagina Wikpedia, trovate tutte le informazioni sulla vita e le opere di Georges Méliès.
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