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Era Digitale e Bisogni: ecco quali sono sulla Rete e sui Social Media

“Quali sono i vostri Bisogni più grandi?”. La domanda è stata posta sui Social Media e in tanti hanno risposto. Ecco quale risulta la fotografia della Società attuale, che lavora e vive in una realtà prettamente virtuale e prova in sé mancanze psicologicamente umane. E’ un divario possibile da colmare, mentre la Realtà Aumentata prende piede sempre di più?

C’è una parola difficile da definire, anche in psicologia, che tuttavia è parte integrante della nostra sopravvivenza.
La ripetiamo senza accorgercene mille volte al giorno, a voce alta o dentro di noi. Il Bisogno.
Una mancanza? Ecco forse questo è il sinonimo più adatto.

Innanzitutto, è necessario distinguere bene il Bisogno dal Desiderio.
Con il Bisogno esprimiamo l’assenza di qualcosa che reputiamo o sentiamo – testa e cuore – sia indispensabile per noi. Per la nostra salute psicofisica e per la nostra vita stessa.
Nasce interiormente e ha necessità di un’urgente soddisfazione.
La psicoanalisi l’ha teorizzato – da Freud ai post freudiani fino a Lacan – come un’esigenza innata, dal carattere istintivo e primitivo.
E’ un Bisogno tutto ciò che è indotto da uno stato di tensione interna che cerca e trova appagamento grazie ad azioni specifiche.
Il Desiderio – concetto ben più evoluto – ne consegue.
Si desidera la soddisfazione precedentemente provata di un Bisogno.
In altre parole, dopo aver vissuto l’appagamento di quell’impulso innato che è il Bisogno, ecco che nasce il Desiderio di rivivere e replicare quello stato di benessere.

social media bisogni

Un’altra necessaria distinzione da fare è quella tra Bisogno e Motivazione.
Ne abbiamo già parlato qui, nella descrizione della Piramide dei Bisogni, che è strettamente correlata – secondo lo psicologo statunitense Abraham Maslow – alla Teoria delle Motivazioni.
Dalla fisiologia pura alla trascendenza e autorealizzazione, l’uomo è spinto da esigenze innate – quindi Bisogni – che motivano le sue azioni e reazioni.

Al di là delle teorizzazioni, tuttavia, c’è una domanda da porsi oggi.
Oggi che i contatti sono reali e virtuali al tempo stesso, perché quando trascorri tanto tempo a dialogare e confrontarti sui Social Network con alcune persone non puoi dire più di non conoscerle.
Ne senti quasi la voce – di tutte quelle persone -, ne individui piuttosto bene il carattere, fai scelte di simpatia e affinità, sai più o meno cosa aspettarti dalle loro opinioni, riconosci il loro stile di comunicazione.
Poi, certo, il rapporto umano lo vivi con tutta sincerità fuori dal digitale: guardandoti negli occhi, abbracciandoti, discutendo apertamente o prendendo sotto braccio l'”amico” che hai iniziato a conoscere sul Web.
Eppure, le relazioni virtuali oggi sono fondamentali e vere.
E possono diventare anche molto profonde.
Condizionano senza dubbio la nostra vita e, a volte, sono meno fragili dei rapporti nati e cresciuti solo nella realtà concreta.
Nel pieno dell’Era Digitale, sarebbe nascondere la testa sotto la sabbia pensare che i nostri contatti online non influenzino le opinioni, determinino i nuovi interessi e addirittura indirizzino le scelte della nostra vita.
E così, in una Società destinata sempre più a comunicare ed evolvere tra video, immagini, informazioni in tempo reale, confidenze che attirano proprio perché spariscono in fretta, la vera domanda da porsi è “ma di cosa abbiamo veramente Bisogno?”.

E’ una domanda che io stessa ho voluto porre, seriamente, a tutte le mie amicizie di Facebook.
Di cosa hai veramente Bisogno?
E le risposte sono state tantissime, tutte molto serie, tutte desiderose di un riscontro.
Ho ringraziato tutti e quando non ho capito le risposte ho chiesto spiegazioni più approfondite, proprio perché volevo destare quell’umanità che è ormai parte integrante dei Social Network e della Rete.
La Rete – come ama dire David Shing, Digital Prophet di AOL – promette contatti, nasce per dare vita al maggior numero possibile di contatti.
Eppure sta a noi non svilirli, elevarli a relazioni vere e proprie tramite una conversazione effettiva, un “dare qualcosa di sé” che non sia semplicemente autoreferenzialità.
E il primo Bisogno espresso è esattamente tutt’altro che autoreferente.
Con una stragrande maggioranza, la prima risposta è stata l’Amore.
Amore da dare, certezza di averlo, paura di non perderlo mai.
E – ancora – Amore per sé, necessità di essere rassicurati, di avere un rifugio sicuro che ci ospiti, che sicuramente è lì per noi ogni volta che ne abbiamo necessità.
Amore come felicità da regalare.
Perfino Bisogno di capire perché l’Amore si perde.
Dove va a finire, quale colpa – se esiste una colpa – abbiamo se non abbiamo Amore.
Un “dato” – e non vorrei certo chiamarlo così – che fa meditare.
Nell’Era dell’Iperconnessione manca l’Amore? Sicuramente un’affermazione azzardata, ma che fa riflettere molto.

Il terzo Bisogno espresso – proprio contando le risposte – è quello della Serenità.
Serenità da vivere da soli e da condividere con chi si ama.
Serenità come assenza di paura o, molto più semplicemente, come senso di pace interiore.
Come silenzio. Come tranquillità e riposo.
E non stupisce questo Bisogno, in un’epoca dove tutto si muove talmente rapidamente da non permettere in teoria di fare pause.
Il sovraccarico di informazioni non rispetta certo i tempi umani. Non aspetta nessuno.
E’ nostra precisa responsabilità quella di trovare un Equilibrio – ecco un altro Bisogno frequentissimamente espresso – tra quello che vorremmo fare nel lavoro e nella vita piuttosto che quello che umanamente siamo.
La maggior parte del popolo della Rete – dal mio minuscolo sondaggio – ama il suo lavoro.
Eppure ha Bisogno di sentirsi stabile tra esigenze professionali e personali, e il più delle volte questa Stabilità non c’è.

Colpa di un lavoro autonomo che non garantisce Stabilità economica e psicologica?
Io ho trovato un’altra chiave di lettura, e torno indietro al secondo Bisogno espresso – sempre basandomi sulle risposte alla mia domanda-.
La Fiducia. La verità. Il pensare di potersi fidare anche se si mollano le cime della vela.
Anche se si interrompe il controllo su tutto.
C’è una grandissima umana necessità: quella di vivere e confrontarsi in un mondo vero.
Che non significa “non-virtuale”, ma autentico, genuino, affidabile, degno della nostra fiducia.
Solo allora si può abbandonare il controllo e non avere, per forza, bisogno di trovare quell’equilibrio tra reale e virtuale che ancora ci inganna.
Che ancora ci fa temere di non essere amati.

E’ solo dopo questi Bisogni che si arriva a rispondere: la Salute.
Che il nostro fisico sia in forze o meno risulta meno importante del Bisogno di Verità nelle relazioni e del bisogno di Essere Amati per quello che siamo.
E, subito dopo la Salute, il Tempo.
Qui ho voluto specificare: è maggiore l’esigenza del Tempo per Noi Stessi. Il tempo per gli altri viene in secondo luogo.
Ancora una volta, è la richiesta di un mondo meno veloce o che cambi meno frequentemente.
Un mondo in cui non ci dobbiamo sempre considerare attivi e presenti, sempre disponibili, come se “a dire di No” perdessimo l’occasione della nostra vita.
Il Tempo per gli altri è fondamentalmente solo quello da dedicare alla Famiglia, il cui Bisogno – e mi stupisce – non primeggia.
E’ una piccola fotografia della Società attuale, che vive sul digitale ma ancora sente, almeno interiormente, un divario profondo tra reale e virtuale.

Libertà, Progetti, continuare ad avere buone idee, rimanere creativi, restare un punto di riferimento per gli altri e poter Sognare sono gli ultimi Bisogni espressi.
E a questo punto sono io che pongo una domanda a voi. A voi che avete dato una risposta sul mio profilo Facebook.

La tecnologia è già pronta alla Realtà Aumentata. Noi, secondo voi, umanamente lo siamo?

[l’immagine di copertina è di Dan Sipple – Getty Images]

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Francesca Ungaro
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lunedì, 29 Aprile, 2024

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