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Lo Spoiler sul Web o sui Social Media: un uso sempre negativo?

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Lo spoiler sul Web e sui Social Media è considerato decisamente negativo, perché la news è sacra e chi la conosce per primo “vince”. Studi universitari, tuttavia, rivelano che l’anticipazione delle notizie aumenta l’attenzione e la concentrazione.

Il termine Spoiler si traduce generalmente in italiano come Anticipazione, ed è usato in qualsiasi contesto online e offline, dalla rivelazione della trama di un film o di un libro, a quella di un videogioco e, soprattutto, di una notizia o di un’informazione riguardo al lancio di nuovi prodotti o di eventi.
Sul Web è frequentissimo sentirne parlare: post sui Social Media, forum, gruppi di Facebook e blog hanno ormai quasi tutti una Netiquette per evitare che chiunque scriva eviti lo spoiler o – nel caso lo dovesse fare – lo dichiari prima.
Lo Spoiler sul Web e sui Social Network fa paura, si evita. 

Perché la news è sacra, perché chi arriva per primo a scrivere di una notizia vince, perché nel mondo dell’overload di informazioni in cui viviamo se acconsentissimo anche anticipazioni varie finiremmo per non capire più nulla, per non sapere più quali sono le fonti originali e affidabili, e anche chi è il vero Influencer che ha la notizia pronta.
Spoilerare non vale.
E’ come rivelare chi è l’assassino a una persona che ha appena iniziato a guardare un thriller.
Semplicemente, non si fa. E’ uno sgarbo, rovina la sorpresa, toglie il gusto stesso del film.
Eppure siamo sicuri che lo Spoiler – dall’inglese “to spoil”: rovinare, guastare – rovini veramente un’esperienza o la circolazione e la condivisione di una notizia?

spoiler

Una ricerca condotta dall’Università della California a San Diego nel 2011, e durata ben cinque anni, dimostra che, al contrario di quanto sia il pensiero comune, anticipare il finale di una trama – film, serie tv, romanzo, fumetto – o rivelare prima del tempo una notizia non ne rovina affatto l’effetto.
Anzi, addirittura, lo migliora.
Nicholas Christenfeld, uno dei professori di psicologia che hanno guidato la ricerca, sostiene che gli spoiler, quelli che online e sui Social Network tutti odiano, non sono poi così nocivi: non cambiano l’apprezzamento della notizia e l’impatto che la notizia ha, nonostante venga meno il “fattore sorpresa”.
A suo parere, il cervello umano ragionerebbe in modo opposto: avere qualche accenno agli elementi chiave di una novità arricchisce e potenzia la curiosità e migliora l’attenzione.
Come se la notizia anticipata esaltasse quello che verrà raccontato o sperimentato successivamente.

Christenfeld arriva a questa conclusione alla fine della ricerca, divulgata poi su Psychological Science.
All’Università di San Diego sono state raggruppate alcune persone, e – all’interno di ciascun gruppo – a una sola persona è stata rivelata un’importante anticipazione.
Il risultato è apparso il medesimo per ogni gruppo: l’individuo che non ha vissuto la suspense poiché sapeva già l’informazione chiave ha pienamente goduto dell’esperienza riportando, anzi, un livello maggiore di concentrazione.
Si sviluppa, in altre parole, un fenomeno veramente significativo: sapere in anteprima la news è un po’ come aumentare la responsabilità e l’impegno.
Si ascolta meglio, si impara di più, ci si addentra più approfonditamente nella conoscenza.

E non è poi così strano, se si pensa a quante volte si è letto il proprio libro preferito o visto il film che ci appassiona di più.
In altre parole, conoscere già la news – la trama o la fine di un film – permette al cervello umano di organizzare e attivare al meglio tutti i processi della memoria, riuscire a percepire e porre attenzione a particolari che normalmente verrebbero trascurati, assimilare meglio ogni nozione, godendo anche di più della conoscenza che si fa.
Un processo, questo, molto simile al fenomeno della Fluenza Cognitiva, secondo cui una persona valuta sempre prima la difficoltà di compito. Si tratterebbe di una valutazione percepita, quindi soggettiva, ma indubbiamente se un’attività viene percepita come facile, viene anche associata a emozioni positive, favorevoli, disponibili ad un maggior coinvolgimento (Vaughn, 2010).

Allora torniamo a chiederci: da dove nasce tutta questa paura degli spoiler?
E viene naturale rispondere che il timore dipende proprio dai meccanismi insiti nella Comunicazione sul Web, dove la vera paura è quella di non riuscire a “stare dietro” a tutte le informazioni.
Se le ricerche dimostrano che la mancanza del “fattore sorpresa” non è discriminante nella scrittura di un post o nell’uso dei Social Network, si conferma l’ipotesi che la negatività del concetto di Spoiler stia esattamente nella velocità e nel sovraccarico di informazioni che girano in Rete.
La rivelazione anticipata di una news viene vissuta come un tradimento, perché può facilissimamente sfuggire anche al miglior blogger o esperto di Web.
Quindi, semplicemente, viene bandita.
Chi bandisce lo spoiler tacitamente ammette che ci sia qualcuno di più bravo e veloce di lui, nel lavoro in Rete.

Ad essere discriminante, dunque, non è la rivelazione della news, ma il fattore temporale.
E la paura dello Spoiler rivela lo stato di una situazione sociale, lavorativa ed emozionale in cui, oggi, la velocità della tecnologia ha ribaltato tutta la nostra concezione e percezione del tempo.
Lo spoiler è un messaggio che arriva dal futuro, ma questo futuro è già qui.
E non c’è più tempo.
Rimane solo il tentativo inutile di negare l’evidenza, cercando di rallentare i processi temporali di cui ormai, oggi, è immersa tutta la nostra vita.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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lunedì, 29 Aprile, 2024

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