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Il lavoro e le competenze nell’era dell’Intelligenza Artificiale

Una recente ricerca analizza l’effetto dell’Intelligenza Artificiale sul mondo del lavoro, con focus su professioni emergenti, necessità di upskilling e crescita dei green jobs entro il 2030.

Ormai da un po’ di tempo ci stiamo dedicano a comprendere quanto l’Intelligenza Artificiale stia cambiando la nostra società. E, soprattutto, il nostro modo di lavorare e interagire. Una ricerca molto interessante, condotta da ManpowerGroup, EY e Sanoma, ci svela come, entro il 2030, 8 professioni su 10 subiranno cambiamenti rilevanti, con un’ascesa delle professioni informatiche e tecnologiche parallela a quella dei servizi di cura e assistenza alla persona.

Secondo il modello predittivo elaborato dalla ricerca, grazie a tecniche di Intelligenza Artificiale (IA) e algoritmi di machine learning, la domanda di lavoro in Italia continuerà a crescere, anche se con un rallentamento atteso a partire dal 2024, che diverrà più marcato dal 2027. Questo rallentamento è correlato all’adozione crescente di soluzioni IA e robotica avanzata nelle aziende.

lavoro competenze Intelligenza artificiale 2023 franzrusso.it

Crescita e declino: professioni rimodellate dall’IA

L’IA influenzerà in modo differenziato i diversi settori: da un lato aumenterà la domanda in settori tecnologicamente maturi (9 su 23) e in quelli legati alla trasformazione dei servizi e delle competenze; dall’altro, ridurrà la domanda in settori come banche e assicurazioni, già impegnati in percorsi di ristrutturazione tecnologica.

Le previsioni dettagliate mostrano una crescita della domanda legata all’IA per professioni eterogenee, dai profili ingegneristici e fisici (+7%) a quelli creativi e manageriali. I dati specifici evidenziano ad esempio:

  • Ingegneri industriali e gestionali: +68%
  • Registi: +59%
  • Specialisti nella commercializzazione di beni e servizi: +46%
  • Fisici: +45%
  • Imprenditori e amministratori di grandi aziende nei servizi alle imprese e alle persone: +45%
  • Direttori e dirigenti del dipartimento finanza ed amministrazione: +32%
  • Specialisti dell’organizzazione del lavoro: +30%
  • Specialisti dell’economia aziendale: +29%
  • Specialisti dei sistemi economici: +29%
  • Analisti di mercato e psicologi dello sviluppo e dell’educazione: +27%
  • Architetti e pianificatori paesaggisti: +24%

In parallelo, alcune professioni vedranno una significativa decrescita:

  • Intervistatori e rilevatori professionali: -64%
  • Venditori a distanza: -63%
  • Centralinisti: -60%
  • Croupiers: -58%
  • Personale non qualificato nei servizi di ristorazione: -52%

Implicazioni sul Lavoro, enfasi sulla Sostenibilità

Queste tendenze implicano una transizione verso lavori che richiedono un alto livello di qualifica e competenze ibride, sia tecnologiche che di settore, come nella ricerca e sviluppo e nel marketing.

Emergerà una maggiore enfasi sulla sostenibilità, con una crescita dei green jobs e una domanda trasversale di green skills, essenziali per il miglioramento dell’impatto ambientale delle aziende.


LEGGI ANCHE:

Il 51% degli italiani pensa che l′Intelligenza Artificiale ridurrà il lavoro


L’upskilling e il reskilling diventano quindi critici per preparare la forza lavoro attuale e futura. Le aziende e i sistemi educativi dovranno collaborare per allineare le offerte formative con le esigenze del mercato, evitando squilibri e talent shortage.

Il modello predittivo utilizzato dalla ricerca stima anche il mismatch in uscita dai percorsi universitari italiani. Si verificherà un significativo disallineamento tra le competenze dei neolaureati italiani e i lavori di primo impiego nel corso del decennio, soprattutto in uscita dai percorsi STEM.

Si può consultare, e scaricare, l’intera ricerca da questo link su www.competenze2030.it.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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