web analytics
back to top

Ecco come Elon Musk ha davvero acquisito Twitter, oggi X

Data:

Nei prossimi giorni arriverà nelle librerie la nuova biografia di Walter Isaacson su Elon Musk. E lo stesso Isaacson, dalle pagine del Wall Street Journal, si sofferma sul momento dell’acquisizione di Twitter. Situazione utile per capire meglio il personaggio.

Come molti di voi sanno, sin dall’inizio della storia, ho cercato di raccontare qui, su InTime Blog, l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk. Questo perché da sempre Twitter è stato il canale che più di ogni altro mi ha permesso di far conoscere meglio i miei contenuti, grazie alle tantissime Relazioni che sono riuscito a creare, prima in 140 caratteri e poi in 280. E anche perché un personaggio come Musk, sempre dipinto come geniale, infallibile, visionario, stesse dimostrando, in realtà, un aspetto del suo personaggio che i più non conoscevano.

Trovate ancora tutti gli articoli su questo blog dedicati a quasi tutte le fasi, dall’inizio fino all’acquisizione, conclusasi poi a fine ottobre del 2022.

Ma, vorrei ritornare su questo argomento perché nei prossimi giorni, precisamente il 12 settembre in Italia, uscirà una nuova biografia dedicata a Elon Musk, dopo quella di Ashlee Vance del 2015 “Elon Musk – Tesla, SpaceX e la sfida per un futuro fantastico“. Questa volta porta la firma di Walter Isaacson, noto per le biografie dedicate a Steve Jobs, Einstein, Leonardo da Vinci. La biografia si intitolerà semplicemente “Elon Musk” e ci aiuta a capire molto del personaggio di oggi e, sicuramente, molto del progetto che riguarda l’acquisizione di Twitter, come tutti sappiamo oggi diventato X.

Solo la frase iniziale della presentazione del libro, nella versione italiana, ci fa capire molte cose di Elon Musk: “Quando Elon Musk era ragazzino, in Sud Africa, veniva picchiato regolarmente dai bulli. Un giorno un gruppo lo spinse giù per una scalinata di cemento e lo prese a calci fino a ridurgli la faccia gonfia come un pallone“.

Elon Musk X franzrusso.it 2023

Due righe iniziali che ci fanno comprendere un aspetto della vita di Musk certamente noto, ma non a tutti, che finirà per plasmare tutta la sua vita, senza dimenticare l’influenza del padre. Sempre dalla presentazione del libro si legge del padre di Musk, “ingegnere, disonesto e carismatico. L’influenza del padre sarebbe durata a lungo. Musk è diventato un uomo-bambino duro e vulnerabile al tempo stesso, incline a bruschi sbalzi d’umore alla dottor Jekyll e mister Hyde, con un’elevata propensione al rischio e un senso epico per le missioni che intraprende e porta avanti con intensità maniacale e talvolta distruttiva“.

Ora la biografia è molto interessante e vale la pena leggerla. Il motivo di questo articolo è che nei giorni scorsi proprio Isaacson sulle pagine del Wall Street Journal ha scritto una breve anticipazione del libro, soffermandosi proprio sul momento dell’acquisizione di Twitter.

L’ho sempre pensato – ma sono sicuro di non essere il solo a pensarlo adesso – che l’acquisizione alla fine avesse come obiettivo quello di ristabilire un’idea che Musk aveva in testa ormai da anni. Musk si è visto privato della possibilità di poter nominare la sua prima creatura con X.com, quella che sarei poi diventata PayPal, proprio perché quel nome evocava sentimenti poco positivi (glielo dissero chiaramente i suoi ex soci), e ha deciso che Twitter, perché lui trovava l’app interessante e tra le cose da salvare per il suo disegno, dovesse essere tutto quello che non è stato X.com.

Sempre avendo in mente la libertà di parola che, secondo lui, su Twitter non esisteva più. Per via di un sistema che a furia di essere “anti” ha finito per privare a tutti la possibilità di  esprimersi liberamente. Senza freni e senza regole.

Elon Musk nell’aprile del 2022 stava vivendo un momento d’oro. Le sue aziende andavano bene e sentiva il bisogno di, mettiamola semplice, “levarsi uno sfizio”, ossia di provare a vedere se c’erano le condizioni, dopo aver verificato quelle finanziarie, per avere la sua creatura che più di ogni altra dovesse somigliare alla sua idea iniziale.

Lo abbiamo sempre sostenuto, ma alla fine Musk gestisce Twitter in maniera “impulsiva e irriverente”.

È un parco giochi che crea dipendenza per lui – scrive Isaacson su WSJ -. Ha molti degli attributi del cortile di una scuola, tra cui la provocazione e il bullismo. Ma nel caso di Twitter, i ragazzi intelligenti conquistano follower; non vengono spinti giù dai gradini e picchiati, come faceva Musk da bambino. Possederlo gli avrebbe permesso di diventare il re del cortile della scuola“.

Isaacson racconta tutti i momenti che hanno portato all’acquisizione. Fondamentale il momento in cui il fratello gli disse che sarebbe stato meglio avere una nuova società social media che includesse i pagamenti. E quale società era proprio Twitter.

Ricordate quando abbiamo commentato i tweet, a tratti deliranti, di Musk che erano a cavallo di un momento molto difficile per Twitter, sempre sul filo del fallimento. Ecco, quei tweet, sempre impulsivi e imprevedibili, servivano a Musk per rimettere ordine alle sue idee e lo faceva in pubblico.

E poi ci sono personaggi che abbiamo intercettato in quei mesi frenetici. Come Larry Ellison, fondatore di Oracle, il primo tra gli investitori che risponde alla chiamata di Musk con 1 miliardi di dollari. O anche il mancato ruolo di Sam Bankman-Fried, il fondatore dell’exchange di criptovalute FTX, poi caduto in malora. Bankman-Fried avrebbe voluto investire 5 miliardi di dollari nella nuova avventura di Musk e si sarebbe dovuto occupare di sviluppare il progetto legato alla blockchain, così come Kimbal Musk aveva consigliato al fratello. Ma a Musk non piaceva l’idea della blockchain e non gli piaceva neanche Sam Bankman-Fried.

Vi è poi un passaggio decisivo, fondamentale anch’esso per spiegare come ragiona Musk, ed è quando il capo della Tesla, ormai a capo di Twitter, entra nella sede della società co-fondata da Jack Dorsey e lì entra in contatto con la filosofia della società.

Twitter era una società aperta, amichevole, inclusiva e molto attenta alle esigenze dei suoi collaboratori. All’interno dell’organizzazione del lavoro, c’era molta attenzione alla salute dei propri collaboratori. Era stata istituita la giornata del riposo mentale ogni mese e una delle parole chiavi di Twitter era proprio “sicurezza psicologica”. Parole che generarono in Musk una risata amara, come riporta Isaacson. “Le vacanze, l’equilibrio tra lavoro e vita privata e i giorni di “riposo mentale” non facevano per lui“.

E poi, sempre durante la prima visita al palazzo che ospitava Twitter, rimase negativamente impressionato dal fatto che tutti gli ambienti era tappezzati all’iconico logo di Twitter, dall’uccellino Larry. E di fronte a tutto questo, Musk disse la frase che era già nota ai più: “Tutti questi dannati uccelli devono andarsene“.

In conclusione, l’acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk rappresenta, comunque la si pensi, un capitolo significativo nella storia dei social media. La sua decisione di “riprendersi” Twitter e trasformarlo in X sembra essere guidata da una missione personale di ripristinare la sua idea di libertà di espressione e di eliminare il caos che afferma di aver trovato sulla piattaforma. Una visione che rischierà di scontrarsi con la realtà dei fatti e cioè che esistono già regole chiare a cui lo stesso Musk deve adeguarsi.

La biografia di Walter Isaacson offre uno sguardo approfondito sulla complessità di Musk come persona, dalle sue esperienze giovanili alle sue imprese imprenditoriali. Indipendentemente da come si possa valutare questa sua operazione, è ormai chiaro che Elon Musk continuerà a essere una figura fortemente polarizzante sulla scena dei social media e non solo.

Una cosa è certa, Twitter è definitivamente morto e sarà difficile farlo rivivere da qualche altra parte. X diventerà una piattaforma sempre più estesa, ingloberà nuove funzionalità che poco hanno a che fare con l’idea originale della piattaforma.

Ma forse, quello su cui bisognerà interrogarsi nei prossimi mesi, e nei prossimi anni, è il segno che lascerà una figura come Elon Musk all’interno dei social media e come influenzerà il panorama digitale.

author avatar
Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
La tua iscrizione non può essere convalidata.
La tua iscrizione è avvenuta correttamente.

InTime Blog Newsletter

Abbonati alla newsletter e resta aggiornato su articoli e approfondimenti 

Utilizziamo Brevo come piattaforma di marketing. Inviando questo modulo, accetti che i dati personali da te forniti vengano trasferiti a Brevo per il trattamento in conformità all'Informativa sulla privacy di Brevo.

Scrivimi

Se ti piace quello che scrivo e se vuoi conoscermi meglio, clicca il bottone qui di fianco.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

domenica, 28 Aprile, 2024

Ultimi articoli

InTime Podcast

spot_img

Articoli correlati
Related

TikTok verso il divieto o la vendita negli Usa, ma non subito

Il presidente Biden firma la legge che avvia il contro alla rovescia, di nove mesi più altri 3, per il divieto o la vendita di TikTok negli Usa. Un lento addio.

TikTok prepara la sfida a Instagram con TikTok Notes

TikTok sta testando TikTok Notes in Australia e Canada. Una app che copia Instagram, concentrando l'attenzione sull'immagine piuttosto che sul video.

L’emergere del ruolo del responsabile IA nelle aziende

Si chiama Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), responsabile della Intelligenza Artificiale. Guida all'utilizzo della IA nelle aziende.

Su X i nuovi utenti dovranno pagare per scrivere

Elon Musk ha proposto una piccola tariffa annuale per i nuovi utenti di X per contrastare i bot. Iniziativa che ha suscitato polemiche.