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Con Biorfarm adotti un albero e la frutta la ricevi a casa

Biorfarm è una startup italiana che ha concretizzato un servizio tanto utile quanto semplice: adottare con un click un albero da frutto, vederlo crescere online e ricevere a casa il raccolto biologico a un prezzo giusto, sia per il consumatore sia per l’agricoltore.

La bellezza dei tempi moderni è avere quasi tutto a portata di click, inclusa la frutta gustosa, genuina, coltivata secondo le regole dell’agricoltura biologica e pagata un prezzo equo. Lo ha reso possibile Biorfarm (che è stata premiata all’Officina MPS 2019), una startup nata dall’intuizione di due ragazzi calabresi, Osvaldo De Falco e Giuseppe Cannavale, che nel 2015 hanno smesso di fare i consulenti aziendali per tornare alla terra, ma mixando tradizione e innovazione. Come? Attraverso la piattaforma digitale gli utenti adottano o regalano un albero da frutto (possono anche dargli un nome e sceglierne la collocazione nel campo), la cui crescita viene seguita online, e quando i frutti arrivano a maturazione possono essere raccolti di persona oppure chiedere che vengano spediti direttamente a casa propria in 24/48 ore. Una filiera cortissima – dalla campagna alla tavola – sinonimo di maggiore freschezza rispetto alla filiera tradizionale, che, al contrario, non può fare a meno di molti passaggi intermedi.

biorfarn

Ad aggiungere valore al servizio c’è l’aspetto della conoscenza diretta: Biorfarm seleziona personalmente gli agricoltori, sono uomini e donne che amano e rispettano la terra e che ogni giorno dedicano le loro energie a coltivare alberi da frutto bio, in sintonia con la natura e lontani dalle logiche di produzione di massa.
Si tratta di piccoli agricoltori italiani, dislocati per lo più al sud del Paese, che vivono del proprio lavoro e a cui viene riconosciuto un compenso equo. Un aspetto non marginale, considerando che solo in Italia ammontano a circa 20mila i piccoli agricoltori che ogni anno abbandonano i campi a causa di costi insostenibili oppure che non raccolgo la frutta perché la grande distribuzione vuole remunerarli pochi centesimi a chilo.

biorfarn startup

Ad oggi Biorfarm ha fatto adottare più di 12mila alberi e spedito oltre 70 tonnellate di frutta bio in tutta Italia a più di 10mila famiglie, a ciò vanno aggiunte le adozioni dei campi da parte delle aziende, che li regalano come benefit ai dipendenti o ai clienti.
Negli ultimi anni, spinto forse da un’evoluzione generale del nostro mercato di riferimento, abbiamo assistito a diversi cambiamenti di comportamento e di pensiero del consumatore medio. Gli utenti di Biorfarm si muovono verso un archetipo di cliente ancora più coscienzioso e sensibile verso temi legati alla sicurezza alimentare e alla sostenibilità ambientale e sociale”, spiegano dalla startup. Di fatto grazie al rapporto diretto con l’agricoltore, si garantisce la possibilità di una maggiore conoscenza al consumatore finale di tutto quello che c’è dietro il prodotto portato sulla propria tavola.
Basti pensare alla scorsa estate, dove davanti un box di polistirolo (riciclabile) utilizzato per spedire la frutta estiva abbiamo ricevuto tante chiamate che ci invitavano all’eliminazione della plastica. E quest’anno anche il box estivo, come l’invernale, può dirsi plastic free”, aggiungono.

Il servizio è molto apprezzato in contesti altamente urbanizzati, che trovandosi lontani dalla campagna o dai campi non offrono ai residenti prodotti freschi di alta qualità. “Milano, Torino, Firenze, Roma fanno da capofila per le adozioni con Biorfarm, ma anche in città più piccole esiste una domanda in crescita. A volte infatti, nonostante il contesto che circonda la città agreste o comunque caratterizzato da una maggiore facilità di reperire frutta e verdura prodotta naturalmente, non garantisce la produzione di determinate culture. Ad esempio, in Pianura Padana non si avranno mai gli agrumi Siciliani, invece adottabili su Biorfarm.com con pochi click”, osservano dalla startup.

biorfarn proposta

Del resto il mercato è in cambiamento e la tecnologia aiuterà a trovare eccellenze culinarie prima inaccessibili perché nascoste o semplicemente non promosse nei canali di vendita tradizionali. “Questo aspetto plasmerà anche i comportamenti e i bisogni del consumatore medio e non solo per motivi anagrafici. La penetrazione dell’e-commerce nelle nostre vite, il concetto di “convenienza” inteso come facilità di reperimento e comodità, combinato all’inclusione tra i criteri di selezione di concetti come sostenibilità ed ecologia, guideranno il cambiamento dell’ egrocery, un mercato sempre più forte”, concludono da BiorFarm.

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Anna Simone
Sociologa ambientale, giornalista ed ecoblogger. Scrivo di ambiente, food e biocosmesi. Ecospiragli è il nome del mio blog.
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domenica, 28 Aprile, 2024

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