Come la tecnologia avanzata nelle riunioni ibride migliora il coinvolgimento e la fiducia. Lo dimostra il recente studio di Jabra-LSE Behavioural, che rileva anche l’impatto della diversità culturale nelle dinamiche di gruppo.
In un mondo segnato da rapidi cambiamenti tecnologici, il modo in cui le aziende conducono le riunioni di lavoro sta subendo una trasformazione significativa. La pandemia ha accelerato questa evoluzione. Spingendo molte organizzazioni a ripensare i loro modelli operativi e ad abbracciare il lavoro ibrido come una nuova realtà.
In questo contesto, uno studio recente di Jabra, condotto presso il prestigioso LSE Behavioural Lab, Meeting great expectations: Behaviour, Emotion and Trust mette in evidenza l’importanza della tecnologia nel colmare il divario tra riunioni in presenza e da remoto. Si enfatizza il ruolo cruciale della fiducia, dell’emozione e della diversità culturale nelle dinamiche di collaborazione.
Lo scenario e il dibattito sul rientro in ufficio
Il dibattito sul rientro in ufficio, sviluppatosi dalla metà del 2021 alla metà del 2023, ha messo in luce il conflitto tra la preferenza dei dipendenti per l’autonomia e il lavoro a distanza. E il desiderio dei leader aziendali di perseguire la produttività in ufficio.
Questa dinamica ha evidenziato una realtà inconfutabile: le riunioni esclusivamente in presenza non sono più un’opzione praticabile in molte situazioni. Le riunioni online, una volta considerate una soluzione temporanea, sono diventate una componente permanente del panorama lavorativo.
Coinvolgimento e Fiducia: il ruolo della Tecnologia
Il confronto “faccia a faccia” continua a essere preferito (56%) per il suo livello di coinvolgimento diretto e autentico. Tuttavia, quando la presenza fisica non è possibile, la tecnologia di collaborazione professionale assume un ruolo fondamentale.
L’uso di cuffie e videocamere professionali ottimizzate per le sale riunioni ha mostrato un notevole aumento del coinvolgimento degli utenti da remoto (84%).
Inoltre, l’uso di tecnologie professionali ha portato a un incremento della fiducia reciproca tra i partecipanti. Evidenziando come strumenti di alta qualità possano migliorare significativamente la comunicazione e la collaborazione.
Si è registrato un aumento del 27% nella chiarezza delle riunioni, con 16% in più di fiducia. Un 35% in più di espressività e un miglioramento del 47% nella qualità dei contributi rispetto alla tecnologia integrata o di qualità inferiore.
La diversità culturale nelle riunioni
Un altro aspetto rilevante emerso dallo studio riguarda l’impatto della diversità culturale sulle dinamiche di partecipazione. Le differenze nell’impegno verbale e nei livelli di attenzione tra i professionisti europei e asiatici sottolineano l’importanza di considerare la diversità culturale nella progettazione e conduzione di riunioni efficaci.
Queste differenze non sono solo un fattore da considerare. Ma sono anche un’opportunità per arricchire le discussioni e promuovere l’inclusione in un ambiente di lavoro sempre più globale.
La variabile “attenzione” ha rivelato una netta differenza tra i partecipanti europei e quelli di altri continenti. Rispetto alle loro controparti europee, i partecipanti asiatici avevano livelli di attenzione più alti del 134% durante le riunioni.
Lo studio di Jabra realizzato presso l’LSE Behavioural Lab apre nuovi orizzonti sulla natura delle riunioni di lavoro nel contesto contemporaneo. La tecnologia non solo facilita la comunicazione a distanza, ma gioca un ruolo cruciale nel costruire fiducia e coinvolgimento.
Tuttavia, la tecnologia da sola non è sufficiente. La consapevolezza delle differenze culturali e il loro impatto sulle dinamiche di gruppo sono altrettanto importanti.
Queste scoperte suggeriscono che le aziende devono adottare un approccio olistico per garantire riunioni efficaci e inclusive. La tecnologia va integrata con una comprensione approfondita delle dinamiche umane e culturali.
In un’era in cui il lavoro ibrido è diventato la norma, comprendere e implementare queste lezioni sarà fondamentale per assicurare un coinvolgimento efficace e paritario, superando le barriere fisiche e culturali.