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Eunice Newton Foote, la donna che scoprì l′effetto serra

Il doodle che vediamo oggi su Google è dedicato a Eunice Newton Foote, la scienziata americana che per prima scoprì l’effetto serra.

Il doodle che vediamo oggi su Google è dedicato a Eunice Newton Foote, la scienziata americana che per prima scoprì l’effetto serra, quando ancora non si usava definire quel fenomeno con quel nome.

In occasione dei 204 anni dalla sua nascita, Google, come sempre fa in presenza di grandi personalità della storia che ci hanno aiutato ad allargare le nostre conoscenze, dedica un doodle a Eunice Newton Foote, realizzato dall’artista Margaret Turok.

Turok è un’artista e illustratrice americana che vive a Brooklyn, New York. È nota per i suoi lavori di illustrazione scientifica e per le sue opere che esplorano i temi della natura e dell’ambiente.

Eunice Newton Foote google doodle franzrusso.it

Il doodle di oggi è interattivo, visibile in Usa, Australia, buona parte del Sud America e buona parte dell’Europa. Quando si clicca sul doodle, si aprirà una pagina web che spiega il lavoro di Eunice Newton Foote e l’effetto serra. La pagina web include anche un video che mostra l’esperimento di Foote.

L’immagine mostra Eunice Newton Foote che sta conducendo il suo esperimento sull’effetto serra. Foote sta usando tre cilindri riempiti di diversi gas per misurare l’effetto di ciascun gas sulla temperatura. Il cilindro riempito di anidride carbonica registra la temperatura più alta, dimostrando che l’anidride carbonica cattura il calore e può portare al riscaldamento globale.

Nata a Goshen, Connecticut, nel 1819, Eunice Newton Foote era una donna in anticipo sui suoi tempi. Attiva nel movimento per i diritti delle donne, Foote fu una delle firme originali della Dichiarazione dei Diritti e dei Sentimenti al primo congresso femminile tenutosi a Seneca Falls nel 1848, evento chiave nella storia del femminismo americano.

Oltre al suo attivismo, Foote è notevole per la sua ricerca scientifica. Fu la prima a teorizzare e dimostrare sperimentalmente che la variazione nella concentrazione dei gas nell’atmosfera può alterare il clima terrestre. Nel 1856, Foote espose cilindri di gas – anidride carbonica e aria – alla luce del sole e osservò che i cilindri contenenti anidride carbonica si riscaldavano più di quelli contenenti solo aria. Questo è il principio di base dell’effetto serra.

All’epoca di Foote, la scienza era un campo dominato dagli uomini. Le donne non erano ampiamente accettate, e il loro lavoro veniva spesso ignorato o attribuito a colleghi maschi. Nonostante queste sfide, Foote continuò il suo lavoro. La sua ricerca fu pubblicata nella American Association for the Advancement of Science (AAAS) nel 1856, ma non fu lei a presentare i risultati – un compito affidato al professor Joseph Henry.

Anche se non ha ricevuto il riconoscimento che meritava durante la sua vita, il contributo di Foote alla comprensione dell’effetto serra è stato riconosciuto solo di recente. Nel 2010, un ricercatore ha ritrovato il suo studio e ha capito il suo significato, facendo emergere Foote dal buio dell’oblio storico.

La storia di Eunice Newton Foote è un grande esempio di come i pregiudizi possono oscurare i contributi scientifici fondamentali. Le sue ricerche pionieristiche sull’effetto serra avrebbero potuto rivoluzionare la nostra comprensione del cambiamento climatico molto prima, se solo fosse stata presa più sul serio all’epoca.

Oggi, tuttavia, Foote è celebrata come un’icona sia del femminismo che della scienza, una pioniera che ha osato sfidare le convenzioni sociali del suo tempo per perseguire la sua passione per la ricerca scientifica.

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Franz Russo Blogger, Digital Strategist
Franz Russo, fondatore, nel 2008, del blog InTime, ho collaborato con grandi aziende nazionali e internazionali, come consulente per strategie di comunicazione e come divulgatore. Da sempre impegnato nella comunicazione digitale, cerco di unire sempre una profonda passione per l’innovazione tecnologica a una visione olistica dell’evoluzione dei social media e degli strumenti digitali. Il mio percorso professionale in questo campo, iniziato nel 2007, è stato caratterizzato da un costante impegno nel raccontare e interpretare i cambiamenti nel panorama digitale. Il mio approccio si basa su un mix di analisi strategica, creatività e un profondo impegno per il racconto e la divulgazione.
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