Il doodle che vediamo oggi su Google è dedicato a Sergei Eisenstein, regista russo, famoso per i suoi lavori sul montaggio, ma forse è ancora più conosciuto per essere stato il regista de “La corazzata Potëmkin”.
Il doodle che vediamo su Google oggi è dedicato a Sergei Eisenstein, oggi avrebbe compiuto 120 anni. Il regista russo, oltre che essere stato sceneggiatore, scrittore, produttore cinematografico, è famoso per i suoi studi innovativi sul montaggio, sperimentò, infatti, nuove modalità di produzione del senso, tale pratica poteva essere utilizzata efficacemente per manipolare le emozioni e le convinzioni ideologiche degli spettatori. Nei suoi film è molto visibile la sua tecnica di montare una sequenza veloce per superare il tempo o suggerire nuovi accostamenti tematici. Quello che ha fatto Eisenstein nei suoi film è di aver arrestato le immagini in sequenza con una precisione altissima, rivoluzionaria per quei tempi.
Sergei Eisenstein nacque a Riga (oggi capitale della Lettonia) il 22 gennaio del 1898, nel nostro paese è più celebre per essere stato il regista de “La corazzata Potëmkin” (1925) capolavoro all’avanguardia per quei tempi. Molti di voi ricorderanno la famosa scena in cui Fantozzi (Paolo Villaggio) emette un grido liberatorio con “La corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!”. Tra l’altro lo stesso Villaggio raccontò di quante volte aveva visto il film da ragazzo: “La scena della Corazzata Potëmkin era liberatoria per gli intellettuali che la subivano da 40 anni: una vendetta. Solo chi aveva provato quelle costrizioni poteva saperlo e si sganasciava dalle risate…“, aveva spiegato qualche anno fa.
Il film, della durata di circa un’ora con un montaggio di immagini molto intenso, racconta il massacro dei membri dell’equipaggio della nave da battaglia russa, ammutinatisi prima della Rivoluzione del 1905. Sergei Eisenstein ha ricostruito, in una location diversa dalla realtà, il massacro di Odessa (che nel film avviene sulla scalinata) da parte dei cosacchi dello Zar. La pellicola negli anni Settanta veniva considerata, a sinistra, prova di maturità per testare il livello di coinvolgimento ideologico dei compagni. Si tratta, infatti, di una delle più note e influenti opere della storia del cinema, e, per i suoi valori tecnici ed estetici, è generalmente ritenuto fra i migliori “film di propaganda”.
Tante sono le citazioni del film in altrettante pellicole. Sicuramente ricorderete “Gli Intoccabili” Brian De Palma, “Partner” di Bernardo Bertolucci e in “Brazil” di Terry Gilliam. La discesa dei soldati dalla scalinata è stata ripresa anche in “Star Wars: Episodio III – La vendetta dei Sith” da George Lucas; alcune sequenze del film sono state oggetto di parodia da parte di Woody Allen in ben due film: “Amore e guerra” del 1975 e “Il dittatore dello stato libero di Bananas” del 1971. Altra versione parodistica è presente in “Una pallottola spuntata 33⅓ – L’insulto finale” di Peter Segal con Leslie Nielsen. Scala e carrozzina sono presenti anche in “Good Bye, Lenin!” di Wolfgang Becker (2003). Anche Spielberg omaggia il capolavoro in “Hook – Capitan Uncino” del 1992.